Uccidendo il secondo cane
- Autore: Fabio Izzo
- Genere: Fumetti e Graphic Novel
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2019
Il fumetto che, una volta diventato grande, si fa chiamare graphic novel, è qualcosa di paragonabile alla letteratura? Forse non avremo mai una risposta a questa domanda, ma, sempre più spesso e volentieri, si trovano opere come Uccidendo il secondo cane (Oblomov Edizioni, 2019), capaci di oltrepassare le barriere di genere.
Così non deve affatto sorprendere se al Premio Strega 2020 sono stati proposti i romanzi grafici Momenti straordinari con applausi finti di Gipi e Uccidendo il secondo cane di Valerio Gaglione e Fabio Izzo. Il duo di Acqui Terme, qui al suo primo lavoro insieme, ha voluto ridare un posto al sole, alla vita e alle opere di Marek Hłasko, dimenticato scrittore polacco.
Questo genere di recupero archeologico-letterario incentrato su grandi personaggi della letteratura polacca non è affatto un’operazione nuova per Izzo, che già si era affacciato allo Strega anni fa con un libro dedicato all’opera della poetessa premio Nobel Wisława Szymborska.
Stavolta, con esperienza ed empatia, l’autore prende per mano il lettore guidandolo pagina dopo pagina, con una regia narrativa ben collaudata. Uccidendo il secondo cane si rivela essere una spietata agiografia profana dedicata a un maestro dimenticato della letteratura, in una sequenza di pagine ricche di atmosfere e di momenti che il lettore non dimenticherà tanto in fretta.
A guardare bene, questa esotica Polonia del 1956 per alcune cose ricorda proprio l’Italia di oggi. Anche qui, come nella Varsavia dell’epoca, i giovani riscontrano troppi problemi e troppe difficoltà, isolati dalla società produttiva che è incapace e sorda alle voci dell’amore
Il protagonista dell’opera, Marek, è uno scrittore in formazione, un assistente alla lettura per il lettore a cui si mostra come un personaggio secondario di un mondo alla deriva. Infatti, non è una biografia quella che Izzo ha voluto scrivere, perché questo è decisamente un omaggio irriverente e crudo all’autore de L’ottavo giorno della settimana, tratteggiato dalla solita scrittura agrodolce dell’autore acquese. Hłasko è così presente il minimo indispensabile nella prima parte dell’opera, dove non cerca mai di piacere, né agli altri personaggi e né al lettore, e forse è questa l’operazione decisamente meglio riuscita di tutto il libro, quella di rendere giustizia ad un autore dimenticato troppo in fretta qui da noi
Non deve nemmeno illudere il bianco e nero usato da Gaglione, perché di manicheo qui c’è ben poco, visto che in questo graphic novel viene rappresentato tutto un mondo, aperto alle sfumature della narrativa, anche se illustrata.
Uccidendo il secondo cane abbatte i generi, vista anche la sua paternità, partorita com’è da uno scrittore e da un pittore, un libro che può essere visto come un diario illustrato, il diario che forse Marek Hłasko avrebbe voluto realizzare.
Uccidendo il secondo cane
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