Consigli dalla Punk Caverna
- Autore: Fabio Izzo
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2019
Fabio Izzo si cimenta ancora una volta in quella che è la sua attività preferita: scrivere. Ecco, dalle sue parole, il nuovo romanzo dal titolo insolito che, comunque, ha tanto d’autobiografico, "Consigli dalla Punk caverna".
Nel Salento, in un’epoca non troppo lontana, siamo agli inizi del nuovo millennio, anni in cui la gente preferisce ascoltare le previsioni del tempo piuttosto che il vicino, il protagonista Heyjoe, cantante e chitarrista del locale gruppo punk chiamato White Rubbish (Spazzatura bianca), animato da un’insana passione per i libri e deluso dal sogno infranto di poter diventare un giorno amministratore di condominio (in una terra dove i condomini non abbondano), si ritrova faccia a faccia con la peggiore delusione amorosa che potesse mai capitargli: cioè quella di essere mollato dalla propria donna, persona bidimensionale animata solo dalla voglia di far carriera nel mondo del giornalismo d’assalto, mollato per lo più per un avvocatino della Milano bene.
Così tra mille espedienti, come contrabbando di preziosi numeri dell’Uomo Ragno delle Edizioni Corno, tra connessioni wifi rubate, incontri mancati e tanta, tantissima musica di genere Heyjoe e la sua scalcinata punk band (formata assieme gli amici di sempre cioè lo il Spino, Ruscio e Pripri, personaggi che imparerete presto ad amare) si ritrovano, volenti o nolenti, l’occasione per dare una svolta alle proprie vite: peccato che non sia affatto quella che dei punk duri e puri come loro hanno sognato per tutta la vita!
Una storia di punk e amore, di tanta musica e infinite bevute in locali di terz’ordine, di chitarre doppiamente scordate e assoli sbilenchi, ma soprattutto di punk:
Il Punk è come una religione e quindi non dovete sorprendervi troppo se qualche suo esponente italiano come Lindo Ferretti dei CCCP o internazionale come Nina Hagen si convertano in vecchiaia alle religioni di stato.
Ma questa storia è una dicotomia tra il vecchio e l’arcaico, sul Sud e sul tarantismo, un Sud che lotta a modo suo, in questo caso, cercando di affermare la propria identità nel punk ribelle di questi ragazzi che, per diversi motivi, non sono riusciti a trovare il loro posto al sole, diventando emarginati tra gli emarginati. Il motore narrativo è proprio il ritorno del tarantismo, fenomeno che è anche moda e, vista l’onnipresente notte della Taranta, in tutto il tavoliere delle Puglie, nessun gruppo musicale risulta essere disponibile per effettuare l’antico rito musicale e i vecchi del paese, o per meglio dire, una famiglia del paese è costretta a rivolgersi a questo gruppo di punk- Frankenstein, mostri da usare e da scacciare secondo la morale comune.
Aggiunge l’autore:
"Ho cercato di recuperare tradizioni antiche, esponendole sotto una nuova luce"
La vicenda trova il suo inizio ideale quando il protagonista, un punk che voleva fare l’amministratore di condominio o il Monty Phython’s, brucia di dolore per il tradimento della sua ragazza, una giovane aspirante giornalista. Insieme a lui convivono in una "Punk Caverna" altri tre personaggi di contorno, membri dei White Rubbish, amici, ma non troppo, uniti solamente dall’emarginazione subita per scelta altrui. Emarginati ai confini di una società emarginata e costretti a vivere di espedienti musicali come "improbabili" concerti punk sui tetti delle pagliare o la compravendita di vinili su e-bay.
In seguito alla delusione e alla fiducia persa, Hey Joe (il protagonista), che si è sempre fatto, “Nel Nome del Punk”, alfiere della verità, scopre di non riuscire più ad avere rapporti intimi e decide, per tentare di guarire da questa sua impotenza, di raccontare storie ad Alice, una ragazza conosciuta indirettamente attraverso internet e sms.
Ma le bugie hanno le gambe corte, le tarantole no! Forse, a causa, delle bugie e di tutto il resto Alice viene colpita dall’antico morbo salentino del Tarantismo.
A causa delle sagre di paese che ogni estate richiamano nella zona molti turisti, nessun gruppo di pizzica (la musica nata per esorcizzare questo male) è presente e così a dover tentare l’esorcismo musicale è chiamato proprio il gruppo di Hey Joe, i “White Rubbish”. In seguito ad un successivo caso di tarantismo i White Rubbish vengono accusati di praticare il male e vengono presi d’assalto dai paesani.
Questa esplosione di violenza riceve l’attenzione dei media che mandano i loro inviati a coprire l’evento, tra cui la giornalista traditrice che si troverà nel finale a confrontarsi con Hey Joe, in un amore ormai evaporato che ha privato ogni cosa di senso.
Il sottotitolo, ironico, A noi Punk ci resta che Al Bano è quanto mai azzeccato perché proprio lì, in Finis Terrae, l’eterna icona pop melodica locale resta l’unica immagine/ santino con cui una intera regione viene ancora rappresentata nella sua modernità
E così siano benedetti siano i Sonic Youth e il loro cultural punk!
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Consigli dalla Punk Caverna
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