Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa di Michela Marzano

Sta riscuotendo un meritato interesse e un grande successo Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa (Rizzoli, 2023), il saggio/romanzo/racconto che la filosofa Michela Marzano ha dedicato al rapporto complicato tra le donne e il proprio corpo, tra le relazioni e i loro inevitabili conflitti, detti o taciuti, nel tentativo di distinguere amore e sentimento da violenza e stupro.

Tema di enorme e conclamata attualità, che pone uomini e donne del nostro tempo di fronte a chiare prese di posizione sul ruolo di chiarezza d onestà che è necessario avere nei rapporti amorosi, sentimentali, sessuali che ci si trova a vivere, talvolta a subire.
Michela Marzano fa parlare Anna, una giovane donna italiana in cerca di una vera identità lavorativa: studia, cambia programma, cerca lavoro, infine si stabilisce a Parigi dove troverà un posto di insegnante all’Università, contemporaneamente lavorando in una radio e partecipando anche a servizi in televisione.
Nelle quasi trecento pagine del libro dal titolo lungo e molto eloquente, Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa, Anna racconta le sue esperienze di vita: un matrimonio sbagliato, relazioni non soddisfacenti, un rapporto difficile con la madre, una consapevolezza che arriva alla sua coscienza dopo aver fatto molti errori di valutazione.

Le pagine del libro sono percorse da aneddoti che si riferiscono a casi di cronaca, soprattutto in seguito al tappo saltato sulle violenze perpetrate da anni nel mondo del cinema americano da produttori onnipotenti certi di essere impuniti: il #MeToo ha inaugurato un periodo di consapevolezza delle donne che, pur nel suo evidente successo, non è stato scevro di feroci attacchi da parte di chi ancora pensa, e sono tanti, che le donne abusate e stuprate se la siano cercata.
“Senza sì, è vietato”, “Consentire non è mai cedere”, “Il consenso non è mai presunto”, sono poster che campeggiano a Scienze Politiche e in ogni università francese, per mettere in guardia le ragazze e per consentire un dibattito con gli insegnanti tale da scoraggiare, anche nei maschi, atteggiamenti poco informati e poco trasparenti. Michela Marzano fa riferimento a libri, film, stereotipi che hanno consentito alla nostra cultura di riflettere molto poco sul tema della violenza sulle donne.

Parlando del celebre romanzo di Vladimir Nabokov, Lolita, storia di un’adolescente che ha una relazione con un uomo molto più anziano, afferma Marzano:

A cosa acconsente un’adolescente che si innamora di un grande scrittore o di un professore? E chi acconsente all’amore, e poi scopre che di amore non ce n’è affatto, oppure ce n’è troppo poco? Cos’è in gioco quando una persona acconsente a una storia o a una relazione e poi si trova dentro un ingranaggio oscuro, magari costretta a subire cose a cui mai avrebbe acconsentito se solo avesse potuto immaginarle?

In tutte le pagine del libro troviamo cose che ci interessano, che mettono in discussione relazioni e amori, che fanno pensare a quanti passi avanti abbiamo fatto nella consapevolezza della nostra libertà nei rapporti amorosi/affettivi/sessuali, ma quanto invece molta parte delle nostre società viva ancora nella preistoria, anche se parliamo dell’Occidente cosiddetto “democratico e progressista”. Molestie, stalking, violenze verbali, percosse, rapporti non graditi, subìti da predatori potenti e impuniti sono, purtroppo, all’ordine del giorno.

Dunque consiglio a tutte le giovani donne la lezione che Michela Marzano, attraverso uno stile intelligente, tagliente, spregiudicato, sincero, coraggioso, riesce a fare in un libro. Ovviamente la lettura è caldamente suggerita anche agli uomini, perché si rendano maggiormente consapevoli del loro ruolo, di un passato molto vicino in cui era inconcepibile chiedere “scusa” per gli infiniti rapporti violenti inflitti a compagne, mogli, figlie, sorelle, amanti.