Michela Marzano ha aperto il Vaso di Pandora e non si parla d’altro: in una recensione dell’ultimo libro di Walter Siti, apparsa su Repubblica, la sociologa e politica scrive che il romanzo parla di pedofilia e ciò non può passare sotto silenzio perché i contenuti di un romanzo contano.
Non possiamo sempre parlare bene di un romanzo se tocca temi sensibili: Walter Siti affronta temi riprovevoli che possono infastidire chi, sulla pedofilia, ha già delle convinzioni consolidate ossia è una cosa orrenda, che tocca i nostri cuori e le nostre coscienze, e non si può dare retta a un romanziere che riapre un discorso altrimenti chiuso.
In realtà, Michela Marzano si è limitata a questo ma in molti gli hanno dato della bigotta, della moralista e l’hanno etichettata come una critica che vuole censurare la letteratura. Tutto questo però è stato scritto da altri, che hanno preso a prestito solo alcune frasi della recensione di Michela Marzano. La polemica quindi è caduta in mano ad altri intellettuali che hanno spinto l’acceleratore sulla libertà di scrivere ciò che si vuole in un contesto narrativo, quindi fantastico, lontano dalla realtà.
Ad oggi il risultato è che “Bruciare tutto”, il romanzo di Walter Siti, ha venduto tantissimo, tenendo conto che, invece, anche per libri più belli e riusciti, lo scrittore è rimasto un autore di nicchia, amato da pochi. Ne fa fede il suo capolavoro, “Troppi paradisi”, che ha venduto abbastanza, ma senza fruire di un battage pubblicitario come sta accadendo adesso per quest’ultimo libro.
“Bruciare tutto” parla di un prete giovane, Leo, di trentatré anni, che vive a Milano: sembra aver perso la fede e quindi è diventato caustico e indifferente alle sofferenze degli altri. Un romanzo alla Siti, insomma. La parte dello scritto dedicata alla pedofilia è delimitata e sinceramente pare messa lì appositamente per scandalizzare.
Se ci scandalizziamo degli scrittori che fanno fiction, però, non dovremmo accettare neanche parti del “Corano” e della “Bibbia”. Il contenuto di un romanzo può scuotere tanto le coscienze, da richiedere una revisione che imponga di cancellare i pezzi più “scandalosi”?
Una vecchia storia quella del rapporto tra stile e contenuto, se solo pensiamo a quanti libri sono stati processati sul serio dalla magistratura; un caso per tutti: “Madame Bovary” di Gustave Flaubert, ritenuta opera oscena e sconcia.
Chi salva un nostro adolescente dal curiosare nel libro di Walter Siti e dall’apprendere cose disdicevoli, senza nessun apporto critico?
La tensione è alle stelle; chi scrive si aspetta commenti anche più succosi di questa rapida sintesi.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Michela Marzano contro Walter Siti: la letteratura può parlare di tutto?
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Scrivere un libro News Libri Rizzoli Michela Marzano Walter Siti
Lascia il tuo commento