Spider di Patrick McGrath

Un episodio può segnarti la vita. E può portarti alla follia senza ritorno.
E un episodio è quello che ha segnato per sempre la vita di Dennis Cleg, detto “Spider”.

Conosciamo Spider nel 1957, in una Londra dell’East End grigia e cupa, fatta di pioggia e nebbia. Lo vediamo mangiare porridge che ogni giorno la signora Wilkinson prepara per gli strani inquilini della sua pensione. Spider ha 33 anni, ha una personalità molto fragile, è insicuro, ci sono situazioni e persone che lo terrorizzano, e il suo tempo è fermo al 1937, anno in cui un terribile evento trascina in maniera lenta ed inesorabile il piccolo Dennis nel Maelstrom della follia.
Spider, dopo vent’anni relativamente tranquilli passati in manicomio, torna tra le strade di una Londra ormai cambiata: lo vediamo camminare senza meta, mentre ripercorre con la mente i giorni di un’infanzia tragicamente interrotta da quell’incubo vissuto e dal suo immediato internamento.
E scrive Spider, scrive. I suoi pensieri sconnessi e altalenanti ci introducono nel suo mondo, facendoci saltare da un’epoca all’altra, mostrandoci alternativamente l’adulto che è ed il bambino che era.
Così conosciamo anche lo Spider bambino, figlio di un idraulico sempre preso a coltivare il suo orto di patate e ad ubriacarsi al bar "Dog and Beggar", e la sua dolce e amata mamma, che gli ha dato quel nomignolo, e che aspetta il marito in silenzio seduta al tavolo della cucina fino a notte tarda. Ma le cose peggiorano quando nel quadretto familiare si inserisce Hilde, una prostituta. E qualcosa succede, perché da lì in poi il piccolo Dennis vede una realtà tutta sua, distorta, che sfocerà in qualcosa di terribile.
Più andiamo avanti nella lettura e più sorgono degli interrogativi inquietanti: chi è in realtà Dennis Cleg? E quale terribile incubo si porta dietro?

Dopo “Follia”, Patrick McGrath ci porta ancora una volta a scandagliare i meandri della mente umana. Ma questa volta lo fa in maniera diretta catapultandoci letteralmente nella testa di Dennis/Spider. Quasi subito, infatti, ci perdiamo nei suoi ragionamenti sgangherati, dove tra presente e passato, riusciamo a carpire l’orribile segreto che lo ha segnato per sempre. Ma la maestria di McGrath non si ferma qui. Tutto il libro è incentrato su un episodio, un singolo episodio che porterà alla nascita dell’incubo del piccolo Dennis. Solamente una lettura accurata ci permette di individuarlo facendo così combaciare ogni tassello di quel puzzle di eventi che Spider riporta nel suo diario.
E ciò che ne viene fuori è una realtà agghiacciante...

L’autore di questa recensione è uno scrittore emergente: clicca sul Suo nome per conoscerlo meglio!