L’estranea di Patrick McGrath

Costance è la protagonista dell’ultimo romanzo di Patrick McGrath, pubblicato nel 2012 da Bompiani Editore con il titolo "L’Estranea".
Autore etichettato come neurogotico per l’ambientazione dei romanzi e l’interesse per le persone psicologicamente disturbate, per sua stessa ammissione, ha vissuto la sua infanzia con il padre psichiatra, nel manicomio criminale di Broadmoor vicino Londra, non seguendo le orme paterne, ma dedicandosi alla scrittura, sviluppando le tematiche esistenziali inerenti alle nevrosi nelle sue svariate forme.

Trama - Costance, che ha perso la madre nell’età adolescenziale, comprende che il padre non l’ama e non sa spiegarne il motivo: avverte questo vuoto affettivo e ne soffre, costatando quanto invece sia amata la sorella minore, Iris, ragazza esuberante ma emotivamente condizionata da un amore complicato.
Costance trova la forza di allontanarsi dalla fredda casa paterna, trasferendosi in una New York anni sessanta, sporca, pericolosa e socialmente instabile, non ancora la città patinata e scintillante dei giorni nostri. Lì trova lavoro e l’amore in Sidney, uno scrittore di poesie romantiche, più anziano di lei, in cui ravvisa quel padre così assente nella sua vita e lo sposa.
Quando scopre di essere figlia di una relazione extraconiugale della madre e che colui che ha sempre considerato padre, pur nella sua freddezza di sentimenti, ha provocato la morte del suo vero genitore, la sua vita comincia a crollare e sprofonda in un baratro di follia, trascinando con sè Sidney, che assiste impotente alla distruzione del suo matrimonio e forse della sua stessa vita.
Troverà Costance la forza di resistere all’abisso della perdizione? L’amore , la paura di abbandonare le proprie certezze sarà sufficiente per costruire un futuro o sprofonderà nella follia?

McGrath lascia al lettore la chiave di lettura di questo romanzo complicato ma affascinante.
Le due voci narranti del romanzo, Costance e Sidney, si alternano a raccontare la vicenda ed è la prima volta che l’autore si avvale della duplicità dell’io narrante, che è da sempre scelto come caratteristica del suo stile narrativo.
Solitamente la costruzione psicologica dei personaggi è punto di forza dei romanzi di McGrath che sono sempre ben delineati e chiari; ne "L’Estranea", lo scrittore lascia invece spazio al mistero e una porta aperta all’interpretazione da parte del lettore.
Pur non elevandosi all’assoluto capolavoro di "Follia", McGrath in questo romanzo è convincente e costringe ad osservare con ansia lo spettacolo misterioso della mente umana.