Prima che tu venga al mondo
- Autore: Massimo Gramellini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2019
Un uomo che ha superato i cinquant’anni e un figlio che sta per nascere, mescolati alla speranza e alla paura di non essere altezza e di non saper indossare i panni del buon padre. C’è tutto nell’ultimo libro di Massimo Gramellini, giornalista e scrittore, riconoscibile e unico nel suo stile morbido e genuino, privo di artifizi.
Prima che tu venga al mondo (Solferino, 2019) racconta in 161 pagine e nove mesi la magia dell’attesa, ma anche i pensieri, i timori, le incertezze e le nausee che accompagnano una gravidanza dal punto di vista materno, ma soprattutto paterno.
Con una tenerezza disarmante Gramellini si spoglia dell’autorevolezza tipica del giornalista per vestire ancora una volta gli abiti di figlio, ricordando i genitori anche in questo romanzo, ma soprattutto quelli di padre a più di cinquant’anni.
Che cosa porta con sé l’arrivo di una nuova creatura? Sicuramente, un cambiamento con cui fare i conti. Un cambiamento da accogliere e rispetto al quale farsi trovare pronti, comprendendo che la vita scorre e che i ruoli inevitabilmente mutano. Un uomo adagiato oramai nella sua quotidianità, che in modo ironico ed emozionante percorre nove lunghi mesi, lasciando dondolare il suo sguardo tra un passato malinconico e un futuro da scoprire, tra il suo vecchio padre e l’immagine di sé stesso, padre a sua volta.
Avrei bisogno di parlargli. Adesso. Non l’ho mai fatto davvero. Abbiamo dormito sotto lo stesso tetto e, per qualche tempo, nello stesso letto. L’ho visto infinite volte sbucciare una mela dopo averla divisa in quattro spicchi, per poi infilzarne uno con la forchetta e metterlo nel mio piatto. In fondo ai suoi occhi, che avevano il colore del cielo, ho catturato la voglia di vivere e la paura di invecchiare, il piacere della compagnia chiassosa e un desiderio spasmodico di solitudine. Ma non siamo mai riusciti a comunicare. (…) Come avrei voluto che fosse? Più dolce e disponibile all’ascolto. Ma avrei voluto che fosse mio amico? Domanda oziosa. Mi avrebbe risposto che un padre non può essere amico di suo figlio, come il professore non può esserlo di uno studente e il capufficio di un impiegato. Non fino a quando riveste questo ruolo. Ma, a differenza di un professore e di un capufficio, un genitore non va mai in pensione.
L’autenticità dei rapporti familiari e umani nonché quella dei dialoghi: ecco che cosa piace di questo romanzo, che ti trascina nel mondo dell’autore, affetto dalla malattia della paternità, che (come dice Norimberto, un amico con il quale intrattiene dialoghi vivaci nel corso di tutta la storia) andrebbe presa da piccoli, quando si hanno ancora le energie per accudire la prole e non da grandi, quando si è più rintronati che altro.
Divertente e commovente, la lettura di Prima che tu venga al mondo non stanca, non affatica né gli occhi né il cuore.
Come si fa ad affidare una scelta al coraggio anziché alla paura? Ti rivelerò un piccolo segreto. Quando mi trovo a un bivio importante e non so dove andare, chiudo gli occhi e divido idealmente il mio corpo in tre parti: pancia, testa, cuore. Faccio silenzio e mi metto in ascolto. Prima scarto i suggerimenti che arrivano dalla pancia, i più rumorosi e impulsivi. Poi escludo quelli della testa: talvolta saggi e sempre formulati con garbo, ma impersonali. Solo allora, tacitate le emozioni e i pensieri, riesco a sentire il flebile, ma infallibile sussurro del cuore. La voce dell’intuizione. Qualche volta persino a darle retta.
Un padre, non ancora padre, che si preoccupa di ciò che lascerà a suo figlio per paura di non riuscire a viverlo fino alla fine e di essere già troppo grande, troppo adulto per quella creatura che crescerà, vedendolo invecchiare. Per il piccolo Tommaso Gramellini un baule chiuso, sigillato a dovere, a cui affidare una missione: custodire il regalo per il suo quattordicesimo compleanno. 2033, una data tanto lontana, un anno che ne porterà con sé altri settantatré per l’autore. Al suo interno dischi in vinile pieni di righe e di ditate, nessun valore perché, come i sentimenti, evaporano appena li ostenti, un film, il biglietto di una partita di calcio, una cartina geografica, una poesia e alcuni consigli.
Mi guarderò bene dal metterci le raccomandazioni di senso comune. Sii gentile, sii onesto, sii ironico. Tutti sono convinti di essere ironici, onesti e gentili, compresi i cafoni disonesti e pieni di sé. Anzi, soprattutto loro. Ti dirò soltanto: sii consapevole di non esserlo, perché è in quel momento che lo diventerai.
Ogni volta che nasce un bambino nasce con lui anche un uomo nuovo, un padre che nutre nel cuore la speranza di riuscire a esserlo il più a lungo possibile, di avere tutto il tempo di invecchiare ed esaurire le rughe, pur di rimanere ancora un altro giorno, ancora un altro anno.
Prima che tu venga al mondo, dove il mondo diventa tutto ciò che hai. Tutto ciò che non vorrai mai lasciare.
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