Dopo la vittoria di Neige Sinno con Triste tigre dell’undicesima edizione, scopriamo tutti i vincitori del Premio Strega Europeo dal 2014 a oggi.
Il Premio fu istituito ufficialmente nel 2014, in occasione del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea, con l’intento di diffondere la conoscenza di alcune tra le voci più originali e rilevanti della narrativa contemporanea per promuovere la letteratura oltre i confini che delimitano le nazioni. La particolarità dello Strega Europeo è che non si limita a premiare l’autore dell’opera, ma viene conferito anche al suo traduttore in lingua italiana.
Nel corso degli anni lo Strega Europeo, promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, ha premiato anche il valore e l’impegno di molte case editrici indipendenti di piccole dimensioni. Tra i vincitori figurano nomi di scrittori illustri, tra cui colei che sarebbe stata un futuro Premio Nobel. Avete già capito di chi si tratta?
Scopriamo tutti i vincitori dal 2014 a oggi.
Premio Strega Europeo: tutti i vincitori negli anni
Ecco tutti gli autori e i libri premiati.
- 2014 Marcos Giralt Torrente, Il tempo della vita (Elliot), tradotto da Pierpaolo Marchetti.
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La prima edizione del Premio Strega Europeo fu vinta dallo scrittore e critico letterario spagnolo Marcos Giralt Torrente. Il tempo della vita, pubblicato in Spagna nel 2011, si era aggiudicato il Premio Nacional de Narrativa. Tradotto in italiano per la casa editrice Elliot da Pierpaolo Marchetti, il libro si è aggiudicato lo Strega Europeo nel 2014. Nel romanzo Torrente racconta il difficile rapporto con il padre sino alla sua morte, indagando la complessa relazione tra figlio e genitore.
- 2015 Katja Petrowskaja, Forse Esther (Adelphi), tradotto da Ada Vigliani.
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La scrittrice tedesca di origine ucraina Katja Petrowskaja ha vinto il Premio Strega Europeo nel 2015 con Forse Esther, considerato il miglior romanzo in lingua tedesca dopo Austerlitz di Sebald. Un libro costato anni di ricerche che è anche un intenso viaggio nella storia del Novecento in una Babele di lingue e culture, nel tentativo di far risorgere un mondo inabissato.
Di recente Petrowskaja è tornata in libreria, sempre per Adelphi, con il libro-saggio La foto mi guardava, tradotto ancora dalla brava Ada Vigliani, voce italiana della scrittrice.
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- 2016 Annie Ernaux, Gli anni (L’orma editore), tradotto da Lorenzo Flabbi.
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C’è stato un precedente al Premio Nobel per la Letteratura. Nel 2016 la scrittrice francese Annie Ernaux vinceva il Premio Strega Europeo con il suo capolavoro Gli anni, tradotto in Italia da Lorenzo Flabbi. La casa editrice L’orma editore aveva appena iniziato il lavoro di riscoperta dell’opera di Annie Ernaux, traducendo nel 2014 il libro Il posto, che segnava il principio della écriture plate, autentico marchio di stile della scrittrice.
All’epoca Ernaux veniva indicata come una delle voci più autorevoli del panorama francese, ignorando che a breve sarebbe diventata una delle voci più autorevoli della letteratura mondiale.
- 2017 Jenny Erpenbeck, Voci del verbo andare (Sellerio), tradotto da Ada Vigliani.
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La scrittrice tedesca Jenny Erpenbeck vinse il Premio Strega Europeo nel 2017, con il romanzo Voci del verbo andare edito da Sellerio nella traduzione della germanista Ada Vigliani.
Il romanzo narra la storia di Richard, un filologo classico in pensione, che entrava in contatto con un gruppo di profughi africani stanziati in un campo profughi di Berlino. Nella sua narrazione Erpenbeck accoglie le voci degli immigrati provenienti da Ghana, Ciad e Nigeria, che avevano raggiunto la Germania tra mille difficoltà dopo essere sbarcati a Lampedusa. Cosa significa essere stranieri in terra straniera, approdare in un mondo alieno? Attraverso il dialogo tra Richard, rimasto vedovo e senza figli, e i migranti, Jenny Erpenbeck mette in relazione diverse visioni del mondo e valori talvolta contrapposti.
- 2018 Fernando Aramburu, Patria (Guanda), tradotto da Bruno Arpaia.
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Con il prodigioso romanzo corale Patria, edito in Italia da Guanda, lo scrittore spagnolo Fernando Aramburu si aggiudicava il Premio Strega Europeo 2018. Lui per l’occasione definì la trama in questi termini: racconta la storia di due famiglie la cu quotidianità viene spezzata da un tragico evento. Naturalmente non si tratta solo di questo.
Nella narrazione fluente di Patria si intrecciano i temi dell’odio e dell’amore, del terrorismo e della vendetta, ma assume un ruolo cruciale anche la patria natale dell’autore, i Paesi Baschi che quasi per sessant’anni hanno conosciuto il terrorismo dell’ETA che puntava a separare il paese dalla Spagna con le armi contro la volontà dei cittadini. Cosa succede quando un ideale diventa fanatismo? Il libro di Aramburo, raccontando la storia di due famiglie, tenta di dare una risposta a questa domanda componendo un affresco vivido di voci, nel quale si intrecciano vari punti di vista.
- 2019 David Diop, Fratelli d’anima (Neri Pozza), tradotto da Giovanni Bogliolo.
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La sesta edizione del Premio Strega Europeo fu vinta da David Diop, scrittore francese cresciuto in Senegal, con un romanzo che raccontava l’orrore e la brutalità della guerra.
In Fratelli d’anima, Diopp mette al centro il suo protagonista, Alfa Ndaye, un soldato che, dopo aver assistito all’agonia straziante del suo compagno d’armi, perde la concezione di pietà e diventa un demone assalitore, un bruto temuto dai suoi stessi compagni.
Il secondo romanzo di Diop, portato in Italia dalla casa editrice Neri Pozza, narra il naufragio della civiltà nel corso della Prima guerra mondiale focalizzandosi sul punto di vista di un soldato senegalese, strappato dalla sua terra e portato a combattere nelle trincee.
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- 2020 Judith Schalansky, Inventario di alcune cose perdute (nottetempo), tradotto da Flavia Pantanella.
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La scrittrice e designer tedesca Judith Schalansky, resa famosa dal successo internazionale di Atlante delle isole remote, vinse il Premio Strega Europeo 2020 con Inventario di alcune cose perdute, edito in Italia da Nottetempo. Il libro narra dodici storie scritte da cose smarrite o che non esistono più. In bilico tra ricostruzione storica e visionaria, Schalansky compone il suo personalissimo inventario dando vita una sorta di camera delle meraviglie perdute. Tra le pagine rivivono storie incredibili, come quella della tigre del Caspio, il cui ultimo esemplare impagliato andò distrutto nel corso di un incendio. L’autrice racconta anche dello scheletro di un unicorno e di terre ormai sommerse.
- 2021 Georgi Gospodinov, Cronorifugio (Voland), tradotto da Giuseppe Dell’Agata.
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Prima di vincere il prestigioso Booker Prize, lo scrittore bulgaro Georgi Gospodinov e il suo capolavoro Cronorifugio avevano vinto il Premio Strega Europeo nel 2021. Il romanzo, poi consacrato dal maggior premio letterario di lingua inglese, si configura come un’inedita indagine sulla memoria: “cosa succede quando i nostri ricordi scompaiono?”. Cronorifugio, edito in Italia da Voland nella traduzione di Giuseppe Dell’Agata, ha come protagonista Gaustìn, un bizzarro personaggio che viaggia nel tempo e inaugura una misteriosa “Clinica del passato” che accoglie tutti coloro che hanno perduto la memoria.
- 2022 Amélie Nothomb, Primo sangue (Voland), tradotto da Federica Di Lella. Mikhail Shishkin, Punto di fuga (21lettere), tradotto da Emanuela Bonacorsi.
Per la prima volta nel 2022 il Premio Strega Europeo viene vinto ex aequo da due autori: si tratta di Amélie Nothomb, che vince con Primo sangue, il romanzo dedicato alla memoria del padre già vincitore del prestigioso Prix Renaudot nel 2021; e il russo Mikhail Shishkin con Punto di fuga, un romanzo epistolare di guerra e d’amore. I due vincitori ottennero 6 voti ciascuno, dividendo in due la giuria tradizionalmente composta da scrittori vincitori e finalisti del Premio Strega.
- 2023 Emmanuel Carrère, V13 (Adelphi), tradotto da Francesco Bergamasco.
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La decima edizione del Premio Strega Europeo segna la consacrazione di Emmanuel Carrère che nel suo V13 racconta gli attentati terroristici in Francia del novembre 2015.
Il libro segna la seconda vittoria dello Strega Europeo di Adelphi, dopo il precedente di Petrowskaja. V13. Cronaca giudiziaria di Carrère non è solo il resoconto di un processo, ma il documento di una pagina di storia che si fa fotografia del presente e radiografia di un’epoca. L’autore francese, già portato alla fama internazionale da romanzi come L’avversario (2000), aveva definito questa sua ultima opera come un’esperienza “unica di terrore e di pietà, di vicinanza e di presenza”.
- 2024 Neige Sinno, Triste tigre (Neri Pozza), tradotto da Luciana Cisbani.
L’ultima vincitrice del Premio Strega Europeo, almeno finora, è la scrittrice francese Neige Sinno con Triste tigre, edito in Italia dalla casa editrice Neri Pozza che con questo libro si aggiudica la sua seconda “vittoria all’Europeo”.
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