Lo squalo e il dinosauro
- Autore: Ritanna Armeni
- Genere: Storie vere
- Anno di pubblicazione: 2012
Vita operaia nella Fiat di Marchionne
La classe operaria va in paradiso? No, la classe operaia va, vive e lavora (crisi permettendo) all’inferno. La Fiat è il luogo di espiazione del povero Cipputi, dove la sinistra dei partiti, che a parole sostiene di difenderne i diritti, in realtà è assente da anni.
E’ da caserma il clima di lavoro all’interno degli stabilimenti di Mirafiori, Pomigliano, Melfi: insostenibile e frustrante la condizione dei lavoratori a cui spesso vengono calpestati i diritti alla dignità dal regime aziendale imposto da Sergio Marchionne, con il silenzio delle istituzioni politiche e la subalternità delle organizzazioni sindacali, ad eccezione della Fiom.
Qualcuno, voce dissonante da gran parte della stampa allineata da tempo al pensiero unico dominante, prova ad aprire squarci di verità: Ritanna Armeni, giornalista ed ex conduttrice con Giuliano Ferrara di “Otto e mezzo” su La7, pubblica questo prezioso libretto fotografando una realtà lavorativa vessatoria, opprimente, sconcertante.
Queste pagine sulla condizione delle tute blu dentro la fabbrica più rappresentativa (chissà per quanto ancora) del Paese sgomenta, inquieta, intristisce, avvilisce qualsiasi cittadino, a prescindere dalle proprie convinzioni politiche.
Lo stile padronale e dispotico di Marchionne riporta la Fiat indietro di decenni, fino ai tempi di Vittorio Valletta, quando la schedatura delle maestranze, soprattutto degli iscritti alla Fiom, era prassi. Oggi, anche con l’amministratore delegato canado-abruzzese il principio resta identico. Anzi, anche peggio perché, oltre alla schedatura, si è arrivati di fatto ad espungere dalla fabbrica la Fiom, il sindacato più rappresentativo dei metalmeccanici, colpevole di non aver accettato le condizioni contrattuali imposte dall’azienda.
Questi, pare, i modi di intendere le relazioni sindacali dall’uomo dall’immancabile golfino blu, senza che alcuna voce critica si alzi dal mondo politico.
Le storie di chi lavora nelle alienanti catene di montaggio riportate da Armeni parlano drammaticamente da sole, troppo brutta la realtà per sembrare vera: ricatti, forme di mobbing più o meno evidenti, turnazioni pesanti, ritmi produttivi insostenibili, pause lavorative conteggiate al cronometro. E gli iscritti alla Fiom - organizzazione fortemente ideologizzata, con uno spiccato orgoglio di appartenenza da parte dei suoi aderenti, accusata di sostenere posizioni retrive - sono quelli che spesso subiscono maggiormente ogni sorta di discriminazione. Insomma, qualcosa di non edificante per un Paese definito civile.
Pubblicato da Ediesse nel 2012, il saggio di Armeni è una finestra aperta su una dimensione dai contorni inaccettabili e per lo più sconosciuta al grande pubblico, autentico atto di accusa che dovrebbe scuotere le coscienze.
Un libro vivamente consigliato a chi abbia voglia di capire a fondo quali siano gli effetti degenerativi sui diritti della condizione operaia causati dall’economia globalizzata.
Lo squalo e il dinosauro. La Fiat spiegata a Pietro Ichino
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