La spiegazione dei fatti
- Autore: John Banville
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Guanda
- Anno di pubblicazione: 2020
Più volte ho dichiarato la mia passione letteraria per John Banville, il Simenon d’Irlanda, e anche per questo suo lavoro pubblicato nel 1991 da Guanda Editore e riedito nei Tascabili nel 2020 (traduzione di Massimo Birattari), non posso che scrivere un piccolo capolavoro! La spiegazione dei fatti è un romanzo notevole, dalla trama inquietante, magistralmente lirico. Una accurata e intima riflessione sulla colpa, sul male, vincitore del più grande premio letterario d’Irlanda, il Guinness Peat Aviation Award.
“Giuri di dire la verità, tutta la verità e nient’altro che la verità? Non farmi ridere”.
Al giudice chi risponde è il protagonista narratore Freddie Montgomery, che nella spiegazione dei fatti confesserà un omicidio. È un giovane scienziato colto, consapevole di sé e del suo fascino, un uomo che non prova emozioni. Ha avuto comportamenti discutibili, ha un enorme debito di soldi con un criminale pericoloso e un’autentica ossessione per il Ritratto di donna con guanti. Conosceva l’arte e tanti quadri famosi, ma mai nessuno come il dipinto del ’600 lo aveva commosso: il ritratto della donna dal volto leggermente orientale, con un abito nero e ampio colletto bianco, i polsini illuminati da una spilla, lo agitava, quasi a chiedergli di farla vivere.
Freddie racconterà la sua storia mentre è nella sua cella, in prigione in attesa del processo che immagina, con l’intento di assumere la sua difesa consapevole senza ombra di dubbio di avere l’ergastolo. Il maldestro tentativo di sottrarre dei quadri da un noto collezionista d’arte, una volta scoperto, lo indurrà a compiere un omicidio. La confessione di un crimine brutale di cui si era macchiato avverrà senza pentimento, ed è il tema doloroso, sconvolgente, di questo splendido libro, nel racconto del protagonista e della sua vita, dell’infanzia, del padre quasi sempre assente, dei viaggi, degli studi in America e di Daphne, la sua bellissima moglie. A Dublino era il ragazzo cresciuto a Coolgrange, in America un giovane imberbe, pieno di voglia di farcela. Freddie racconterà di quanto gli americani erano stati soggiogati dal suo fascino europeo, di quanto ha viaggiato vagabondato per anni, di quanto conosca l’arte e di non aver mai abusato dell’alcol. Non era la ricchezza che lo rendeva un uomo felice, ma nel guardare un tramonto, la tenerezza delle cose, le nuvole, la luce del mare o la semplice bontà del mondo.
La cosa terribile per il nostro protagonista è l’essere stato scoperto: fingere pentimento, dolore, senso di colpa non cambierebbe lo stato delle cose. Il fatto era compiuto e non sarebbe stato cancellato “da grida di angoscia e di pentimento”. Freddie viaggerà attraverso la sua vita apparentemente senza rimorsi, e la sua confessione e le sue riflessioni trasformeranno il lettore in giudice, e poi in giuria.
“Sto solo chiedendo, con tutto il rispetto, se è possibile mantenere il principio della consapevolezza morale una volta che si sia abbandonata la nozione del libero arbitrio... Mi domando: la corte si rende conto di quanto mi costi questa confessione? “
Da sempre candidato al Nobel, lo scrittore irlandese, amante delle poesie di Yeats, è stato definito “un artigiano meravigliosamente arrogante della letteratura contemporanea”, chiuso nel suo studio a Howth a nord di Dublino sul Mar d’Irlanda, non ci regala che piccoli gioielli. La spiegazione dei fatti è stato paragonato alla scrittura di Dostoevsky ( Delitto e castigo) e Albert Camus (Lo straniero), un omaggio agli illustri predecessori per la sua straordinaria prosa e per la straordinaria indagine psicologica che è da sempre lo stile inconfondibile di John Banville. Da leggere!
La spiegazione dei fatti
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