La signora di Bhatia House
- Autore: Sujata Massey
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2024
Quando la narrativa storica mette in luce alcuni aspetti del passato aiutando il lettore, nello stesso tempo, a comprendere il presente, allora riesce a raggiungere un traguardo ben più significativo del semplice intrattenimento.
È questo il caso della scrittrice Sujata Massey, giunta al quarto episodio dei romanzi ambientati in India negli anni Venti del Novecento, con protagonista Perveen Mistry, la prima donna avvocato di Bombay: La signora di Bhatia House (Neri Pozza, 2024 – traduzione di Laura Prandino).
La trama è strettamente legata alle vicende che hanno caratterizzato la storia del controllo sul corpo delle donne, in India ma anche altrove: l’indagine di cui Perveen si deve occupare, nonostante le restrizioni dovute all’essere donna – può assistere i clienti in veste di procuratrice legale, ma non ha autorità per esercitare la professione di avvocato patrocinatore davanti alla Corte – vede coinvolta una giovane domestica, Sunanda, arrestata con accuse apparentemente inconsistenti per aver abortito. Affermare i suoi diritti significa, in fondo, lottare per i diritti di tutte le donne.
Anche nella famiglia Mistry sono sorti problemi: Gulnaz, cognata e amica di Perveen, dopo aver avuto una bambina è molto cambiata. È caduta in quella che oggi chiameremmo “depressione post-partum”, ma il suo umore instabile sembra non trovare giustificazioni. E l’atmosfera in casa si fa ancora più tesa quando Perveen decide di portare Sunanda a vivere nella casetta in giardino che i Mistry hanno fatto costruire per la servitù femminile.
Dal punto di vista strettamente personale, invece, i sentimenti che legano Perveen a Colin Wythe Sandringham – ex agente politico britannico con cui ha collaborato in una precedente avventura – devono rimanere nascosti, perché considerati socialmente sconvenienti.
Rispetto ai libri precedenti, che davano ampio spazio al ruolo professionale della protagonista in ambienti dove la figura femminile aveva qualche restrizione, in questo romanzo l’autrice approfondisce la quotidianità della vita familiare e le dinamiche al suo interno.
I numerosi personaggi, descritti in modo particolareggiato dal punto di vista esteriore e psicologico, così come occasioni sociali, avvenimenti culturali e intrighi politici dell’epoca, contribuiscono a delineare in modo vivido, spesso tragico, le tante differenze di casta, di religione e le gerarchie di classe legate alla provenienza.
La scena con cui si apre il romanzo – un tea party per la raccolta fondi finalizzati alla realizzazione di un ospedale per i poveri, capace di fornire assistenza pre e post gravidanza, nonché moderne tecniche di parto – costituisce l’ambientazione perfetta per un omicidio. In realtà, fornisce al lettore uno sguardo dettagliato sulle diverse sfaccettature del mondo femminile: l’omicidio, quando avviene, perde quasi importanza perché, rispetto al coinvolgimento in questa specie di microcosmo popolato da donne, passa in secondo piano.
I crimini sono molti e sono altri: come già accennato, riguardano soprattutto le umiliazioni e gli abusi sulle donne, le macchinazioni e le motivazioni che non solo hanno permesso che ciò accadesse nel passato, ma che ancora oggi affliggono persino le società ritenute più avanzate.
Nonostante i temi e le situazioni affrontate, di fronte alle dure realtà della vita, Perveen non si accontenta di denunciare i problemi esistenti ma, consapevole della sua posizione sociale privilegiata, con caparbietà e intuito cerca di affrontarli e, per quanto le è possibile, di risolverli. Proprio come tutte le eroine intraprendenti sanno fare.
La signora di Bhatia House
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