Il principe di Bombay
- Autore: Sujata Massey
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2022
Il nuovo giallo di Sujata Massey — l’autrice vincitrice, tra i tanti premi, dell’Agatha Award e dell’Edgar Award —, si intitola Il principe di Bombay (Neri Pozza, 2022, traduzione di Laura Prandino) e ha nuovamente come protagonista Perveen Mistry, la prima donna avvocato di Bombay, conosciuta ne Le vedove di Malabar Hill e La pietra lunare di Satapur.
La vicenda è ambientata a Bombay, nell’autunno del 1921, durante la visita in India del Principe di Galles, il futuro Edoardo VIII.
Poco prima del suo arrivo, Freny Cuttingmaster, una studentessa parsi del Woodburn College, si presenta presso lo studio Mistry, per chiedere un parere a nome di un gruppo di ragazzi della Student Union, intenzionati a boicottare la parata, nonostante l’obbligo a parteciparvi: quali conseguenze potrebbe avere sul loro futuro accademico questo gesto, ispirato dalla protesta non violenta di Mohandas Gandhi?
Non essendo al corrente dell’esistenza di un contratto o di precisi vincoli, Perveen, che è rimasta molto impressionata da questo incontro, può solo consigliare di fingere un malessere per rimanere a casa — un’opzione che la giovane sembra non voler prendere in considerazione.
Il giorno dopo, il passaggio del corteo reale davanti alle tribune allestite nei pressi del College — dove Perveen è in compagnia dell’amica Alice Hobson-Jones, che ora insegna matematica al Woodburn —, viene interrotto da uno degli studenti, Dinesh Apte. Nonostante sulla carrozza del principe nessuno sembra essersi accorto di nulla, il ragazzo viene subito bloccato, picchiato e arrestato.
Molto scosse dall’accaduto, Alice e Perveen stanno tornando verso il college quando una studentessa in preda all’angoscia le prega di andare con lei. Scoprono così che Freny Cuttingmaster giace nel giardino del college in condizioni che appaiono subito disperate. La parte destra del corpo fracassata con pezzi di osso che sporgono fa pensare che sia caduta dall’alto o che sia stata colpita.
Intanto, devastazione e disordini hanno preso il posto della protesta pacifica e Perveen, brutalmente aggredita da dei vandali mentre cerca di tornare a casa, si salva solo grazie all’intervento di alcuni uomini parsi. Dopo aver raggiunto il padre e il fratello, che hanno deciso di rimanere al Taj Hotel fino alla fine della violenza che sta dilagando in tutta Bombay, la giovane incontra Colin Sandringham: il giovane, che l’aveva accompagnata nella precedente avventura, fa parte dell’entourage del principe e l’essersi rivisti permette a entrambi di prendere coscienza dei forti sentimenti che li legano.
La priorità, per Perveen e suo padre, è ora assistere i Cuttingmasters durante l’inchiesta, che si conclude con una sentenza di omicidio, ma anche con l’insoddisfazione dei genitori di Freny, la cui reputazione potrebbe essere stata compromessa. Perveen vuole trovare l’assassino a ogni costo: lo deve alla giovane vittima, le cui speranze di un brillante futuro sono state stroncate proprio là dove si stava formando; lo deve al ragazzo che, accusato di disturbo alla quiete pubblica e di attentato alla vita del Principe di Galles, diventa facile capro espiatorio anche per l’omicidio della compagna di studi; lo deve a tutti coloro che, come lei, sentono il rimorso per non aver fatto qualcosa — anche un gesto apparentemente insignificante — che avrebbe potuto impedire una morte violenta.
Sujata Massey delinea in modo ben documentato le molteplici sfaccettature dell’affermarsi delle idee a sostegno dell’indipendenza dell’India, anche se attraverso il punto di vista privilegiato di una ragazza di famiglia molto agiata.
L’autrice ci mostra i meccanismi interni del Woodburn College, un’istituzione religiosa dove non mancano le rivalità fra il personale e gli studenti: fra di loro infatti potrebbe nascondersi il colpevole. Ci fa conoscere le tradizioni parsi e i rigidi rituali funebri che accompagnano le famiglie nel lutto.
Soprattutto delinea le conseguenze e le contraddizioni del colonialismo, le gerarchie sociali, le differenze razziali e di genere, contro cui la stessa Perveen Mistry deve lottare: nonostante la proficua collaborazione con il padre, la sua carriera e le sue capacità sono spesso messe in discussione o sottovalutate, e il vincolo del matrimonio contratto in passato sembra non concederle alcuna speranza di costruire una famiglia con l’uomo cui si sente legata.
Eppure, non manca — come già dimostrato nelle avventure precedenti — di una certa spregiudicatezza che fa presagire che il destino ha in serbo per lei qualcosa più del ruolo che la società si ostina ad attribuirle.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il principe di Bombay
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