La ragazza sbagliata
- Autore: Giampaolo Simi
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Sellerio
- Anno di pubblicazione: 2017
La commistione tra i generi che si stenta a definire con sicurezza nella attuale narrativa pone qualche problema di identificazione anche per il coinvolgente romanzo di Giampaolo Simi, pubblicato da Sellerio, “La ragazza sbagliata”. Noir? Auto fiction? Poliziesco? Il libro sembra abbracciare tutto, ma anche di più: un romanzo sulla memoria, sulla storia italiana meno indagata dalla narrativa, quella degli ultimi anni Novanta.
Una recente fiction televisiva di successo, 1992, richiama proprio quegli anni difficili e poco storicizzati, come fa anche Giampaolo Simi ambientando la sua narrazione nella settimana di ferragosto del 2016, ma riandando con la memoria ad un delitto che fece scalpore nella Viareggio del 1993.
Una ragazza appena diciottenne, Irene Calamai, bella brava e buona, viene trovata uccisa e seviziata in un bosco a ridosso della famosa costa della Versilia, dopo aver partecipato ad una festa nella casa di un celebre e potente scultore inglese, Thomas Beckford, la cui figlia, Nora, misteriosa e abituata all’uso di droghe e superalcolici, viene accusata del delitto. Nora dichiara la propria amnesia rispetto alla morte della rivale, ambedue le ragazze infatti flirtavano con Corrado Beltrami, playboy locale figlio di un uomo potente e chiacchierato.
Dopo una prima assoluzione Nora Beckford viene ritenuta colpevole del delitto e condannata a quindici anni di carcere, che sconterà.
Il narratore della storia, il giornalista Dario Corbo, era all’epoca un giovane cronista praticante in un giornale della provincia e proprio sul delitto Calamai aveva fatto le sue prime esperienze di cronista di nera: la stampa aveva di fatto creduto nella colpevolezza di Nora: anche Corbo, presumibilmente, aveva inconsciamente contribuito a questa versione dei fatti.
Ora, nel rovente agosto 2016, Dario ha perso il posto di direttore di una rivista che si occupa di casi irrisolti, è stato lasciato dalla moglie Giulia, vive un difficile rapporto con il figlio Luca, adolescente e ribelle, non ha più un soldo. Un editore milanese gli propone di scrivere un libro sul caso Calamai, visto che Dario ne aveva scritto a profusione, per indagare su una vicenda forse non del tutto chiarita.
Da qui parte la nuova inchiesta che Corbo, insieme alla sportiva e decisa Lavinia Monforti, magistrato coraggioso e vecchia amica di Nora, decidono di portare avanti contro i pregiudizi e i depistaggi che avevano caratterizzato il processo d’appello, che aveva ribaltato la sentenza di innocenza di Nora Beckford.
La cosa più interessante de “La ragazza sbagliata”, un romanzo lungo, a volte tortuoso, con qualche salto che potrebbe disorientare il lettore meno attento, è la ricostruzione dell’anno 1993: il contesto storico sociale che aveva caratterizzato quegli anni sembrava costituire la vigilia di qualcosa di estremamente drammatico per la tenuta democratica del nostro Paese. Le stragi di mafia che avevano ucciso in due mesi Falcone, Borsellino e le loro scorte, la risoluzione di Cosa Nostra di passare a qualcosa di diverso dell’uccisione delle persone, magistrati o poliziotti, e di colpire il patrimonio culturale: ecco allora la strage fiorentina dei Georgofili, l’attacco al tritolo alle chiese romane di San Giorgio in Velabro e di San Giovanni e, infine, lo scampato pericolo della strage che sarebbe avvenuta se fosse esplosa la bomba piazzata nel parcheggio dello stadio Olimpico.
Tutto questo ci racconta “La ragazza sbagliata”, l’intenso romanzo di Giampaolo Simi, che nella voce del protagonista, il giornalista ormai disoccupato per la crisi dei giornali cartacei, ha il coraggio di rivedere le proprie convinzioni, di rischiare in prima persona, di affrontare con coraggio civile pagine oscure nelle quali poliziotti, carabinieri, magistrati, servizi deviati, imprenditori corrotti hanno contribuito alla spaventosa crisi di credibilità e di tenuta della democrazia italiana. Nelle pagine finali del romanzo, Dario Corbo sembra volere chiedere scusa a nome di un’intera generazione alla povera Irene, morta per caso, assumendo la responsabilità morale che è in fondo di tutti noi.
“Calce viva. È questo che hanno passato sui nostri anni migliori, Irene. Tu non hai vissuto abbastanza per capirlo, ma è questo che ci hanno fatto. Noi siamo rimasti vivi, qua nel mondo, e abbiamo bruciato, ci siamo consumati, senza neanche risplendere (...). Noi abbiamo continuato a illuderci. E a credere di avere, fin dalla nascita, quel famoso diritto uguale e intangibile a decidere del nostro destino”.
Ne “La ragazza sbagliata” fanno da comparse il giovanissimo Quentin Tarantino, Fabrizio De André e Ivano Fossati in procinto di scrivere l’album Anime salve, celebri latitanti e capi mafiosi: ecco, quindi, che la finzione si colora di elementi di attualità, mentre le vicende personali del protagonista, ottimamente intrecciate, ci portano verso quel genere divenuto ormai di gran moda, l’autofiction. Tutto da leggere con attenzione, tutto da ricordare, da elaborare, da non dimenticare.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La ragazza sbagliata
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