La fattoria dei gelsomini
- Autore: Elizabeth von Arnim
- Casa editrice: Bollati Boringhieri
- Anno di pubblicazione: 2011
Ambientato nel mondo dorato dell’aristocrazia londinese con tutti i suoi riti e la sua ipocrita morale di facciata, in questo romanzo di Elizabeth von Arnim incontriamo Daisy Midhurst, una lady matura ma tuttora bellissima, vera rappresentante di questo ambiente, mentre intrattiene nella sua residenza di campagna alcuni ospiti per un tranquillo fine settimana di ristoro dalla calura opprimente della città.
Nella splendida sala da pranzo così elegante e riservata, veniamo introdotti delicatamente nei pensieri e nelle aspettative dei vari commensali, che si trovano per la prima volta a dover recriminare sulle scelte culinarie della padrona di casa, sui cui gusti squisiti si erano sempre appoggiati come su di una incrollabile certezza: che cosa sta succedendo a Daisy, si chiedono, vedendola distratta e lontana, quasi indifferente alle loro disagevoli insofferenze, presa da problemi che la immergono in un universo di angoscia.
Sarà nel dispiegarsi di un’unica serata che l’arcano verrà svelato, prima solamente come sfiorato indicibile sospetto e poi come un bisbiglio che si propaga velocemente nell’alta società, fino a raggiungere le volgari orecchie di Belle, madre della splendida giovane moglie di uno dei più affidabili e solidi amici di Lady Daisy, che cercherà di volgere a suo favore l’intera succosa storia, marciando gloriosa sulle ali di un ricatto in piena regola.
Inizialmente incredula, Lady Daisy, che ha fatto della correttezza e della rettitudine le uniche regole della sua vita, dovrà purtroppo ricredersi: sconvolta e ferita fino in fondo all’anima da quello che considera il massimo tradimento dei suoi valori, perpretrato inoltre dall’unica amatissima figlia, cercherà sollievo scappando all’estero, sulle morbide alture di Grasse.
Lady Daisy arriva in questa fattoria disagiata, che il suo giovane marito, in viaggio di nozze, le aveva regalato, sperando di sciogliere il gelo di riserbo e contegno altolocato che l’avvolgeva anche allora ed in questo luogo ritorna con il pensiero ai suoi primi giorni di matrimonio, rivive le sensazioni ed i sentimenti, ripensa al suo sdegnato ritrarsi davanti alle distrazioni iniziali e poi ai tradimenti del marito e si rende conto, con drammatica evidenza, dei suoi errori e delle sue mancanze.
In quei momenti di riflessione, viene raggiunta da Belle, convinta ormai di averla in pugno e davanti a questa donna che le rinfaccia la sua vita dorata e protetta, senza mai un pensiero per la sopravvivenza pura e semplice, davanti a questa donna anche lei ormai avviata verso la vecchiaia che comunque cerca disperatamente di restare a galla in qualunque modo, capisce che, in nome di una morale perbenista e ipocrita, ha trascorso l’intera sua vita in un gelo sdegnoso ed una grettezza estrema, sollecidanto ed aspettandosi riconoscimenti per l’irreprensibilità del suo comportamento, ergendosi ad esempio, monito e rimprovero costante per gli altri.
Il libro si chiude su un riavvicinamento fra la figlia e la madre, finalmente riconciliate con i loro personali dolori e sulla piacevole soluzione dei problemi vitali di Belle, pronta a vegliare sul capitale fisico della sua splendida figlia.
Lo stile elegante, leggero, accurato ed aereo de La fattoria dei gelsomini ci invoglia a pensare che si tratti di un romanzetto senza impegno, ma non bisogna lasciarsi ingannare: Elizabeth von Arnim ha armi affilatissime, ci porta all’interno dei salotti della ricca aristocrazia e poi, semplicemente per accenni, ci fa intravedere un’altra realtà, che sottilmente trascorre tra i tendaggi e sui mazzi di fiori, una realtà che di colpo irrompe e scompiglia il disegno superficiale per farci toccare con mano i veri sentimenti dei suoi protagonisti.
Sempre impeccabile, sempre gradevole: un’autrice da non dimenticare.
La fattoria dei gelsomini
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