La canzone del cavaliere
- Autore: Ben Pastor
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Sellerio
- Anno di pubblicazione: 2019
Penso di aver letto tutti i romanzi di Ben Pastor pubblicati da Sellerio, che hanno per protagonista Martin Bora, aristocratico ufficiale della Wehrmacht durante gli anni del nazismo, ingaggiato dal servizio segreto militare germanico, l’Abwehr, incaricato di svolgere funzioni di detective che lo portano a scoprire trame nascoste, delitti eccellenti in anni confusi e caotici sui diversi fronti di guerra in cui l’esercito tedesco sarà impegnato durante la Seconda guerra mondiale.
La canzone del cavaliere, pubblicato per la prima volta nel 2003 e riproposto ora da Sellerio, precede cronologicamente tutti gli altri: siamo infatti in Spagna nel 1936, durante la guerra civile, nella quale con violenza inaudita si fronteggiano le milizie del generale Francisco Franco, a cui si sono aggiunti gli alleati: fascisti italiani e tedeschi, ormai un esercito nazista, visto che nel 1933 Hitler è divenuto cancelliere.
Contro di loro i repubblicani, i Rossi, comunisti e anarchici, fiancheggiati dalle Brigate Internazionali, formate da volontari provenienti da vari paesi che hanno deciso di battersi contro le dittature e per “il pane, la terra, la libertà”. Due personaggi sono al centro della intricatissima trama, talvolta impossibile da seguire, che l’autrice ha costruito: Martin Bora, ventitreenne coraggioso e determinato a farsi valere, si trova di fronte un volontario americano, Philip Walton, nome di battaglia “Felipe”. I due sono nemici politici, ma hanno un obiettivo comune: sono decisi a scoprire che ha ucciso il celebre poeta Federico Garcìa Lorca, che proprio Bora ha trovato riverso in un sentiero montuoso, colpito da un colpo alla nuca, scalzo, la camicia bianca insanguinata. Sembrava che il poeta fosse stato ucciso l’anno prima a Granada, ma ecco che ora è ricomparso, vittima di trame oscure che a nessuna delle due parti fa comodo attribuirsene il merito. Walton aveva conosciuto Lorca negli Stati Uniti e ne era diventato amico. Martin Bora invece ne ignorava l’esistenza, ma ne conosceva le poesie.
Una miriade di personaggi compaiono, combattono, muoiono nei mesi in cui si combatte con un caldo asfissiante una guerra fratricida violenta e crudele. Al centro della contesa tra i due uomini c’è anche una donna, Remedios, una specie di strega pallida, ma piena di carattere e di una veemente sensualità, capace di attrarre e di succhiare l’anima degli uomini che si uniscono a lei. Bora farà la conoscenza vera con il suo corpo e con l’amore di una donna proprio con la misteriosa Remedios, che prevede il suo futuro e che gli insegna a conoscere “cose”, le cose profonde dell’amore e del sesso. Poi, ritornato in Germania, Bora potrà sposare la bellissima Dikta, aristocratica amazzone sensuale e adatta a lui.
Un romanzo troppo confuso e troppo lungo, non il migliore della serie, ma come sempre ben costruito, rigoroso sul piano storico, pieno di informazioni su vicende poco note e non per questo meno interessanti. L’educazione sentimentale e politica di Martin Bora è completata. Lo aspetta la Seconda Guerra mondiale.
La canzone del cavaliere
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