Il simposio
- Autore: Platone
- Genere: Classici
- Categoria: Narrativa Straniera
Platone scrive un dialogo dedicato all’amore, prerogativa, secondo il filosofo, dell’uomo, che, proprio grazie a questo, è elevato. Il simposio , ovvero un rituale greco in cui ci si ritrovava dopo cena per bere e discutere, avviene tra 7 grandi esponenti della cultura greca: Socrate, Aristofane, Pausania, Erissimaco, Agatone, Alcibiade e Fedro.
Il primo a parlare è Fedro, che afferma che Eros è il più antico tra gli dei e che è proprio Eros a spingere l’animo umano a nobilitarsi, a gareggiare, a splendere in virtù e a superare i propri limiti e le proprie barriere al fine di conquistare l’amata/o.
Parla poi Pausania, che distingue due tipologie di amore: una volgare, che riguarda il rapporto carnale e puramente sessuale, svolto principalmente con le donne (le donne in Grecia erano viste come mero oggetto sessuale) e un’altra detta universale, che non riguardava l’amore per la carne, come l’amore volgare, ma per lo spirito e l’anima.
Il terzo a parlare è Erissimaco, che concorda con Pausania aggiungendo che anche l’amore, così come le altre cose, deve essere qualcosa di armonioso e che lo spirito si deve impegnare nell’esserlo, poiché il caos è sinonimo di malattia e morbosità nell’amore.
Il discorso più famoso è sicuramente il quarto, quello di Aristofane, che parla del mito dell’androgino. Egli afferma che anticamente vi erano tre generi: il maschile (composto da due metà maschili), il femminile (composto da due metà femminili) e l’androgino (composto da una metà maschile e una femminile) e che questi avevano 4 gambe e 4 braccia, che erano forti, eterni, belli ma soprattutto ambiziosi, fino a minare il potere degli dei che, invidiosi, decisero di dividere le due metà, rendendoli così non eterni e peggiori, insomma uomini.
Gli uomini, soli e infreddoliti, peregrinavano alla ricerca della loro metà perduta e, una volta trovata, si accasciavano abbracciati insieme fino a morire. Gli dei si rendono conto che gli umani in questo modo si stanno estinguendo e di conseguenza pongono i genitali in modo che, nell’abbraccio, possano riprodursi, creando il bello, tornando alla condizione di completezza originaria. L’androgino crea i figli, il maschio delle leggi, delle decisioni giuste, ma in ogni caso qualcosa che renda immortale l’uomo. La bellezza dell’amore è proprio quella di essere un sentimento che eleva l’uomo fino a renderlo immortale, sotto la spinta del voler fare ciò che è bello, partendo dall’amore per le cose terrene a quello per i corpi a quello per le anime e infine all’amore per la bellezza.
Ciò viene confermato da Agatone, che parla dell’amore come del dio con tutte le virtù: bello, armonioso e forte in modo poetico.
Socrate contraddirà Agatone, affermando che questo è il medium tra gli uomini e gli dei e che possiede anche qualità negative, conferma però la duplicità dell’amore di Pausania e afferma che amore è amore per alcune cose di cui si sente mancanza.
Arriva poi Alcibiade ubriaco ad elogiare Socrate senza averne sentito il discorso.
Penso che Il simposio sia uno di quei testi che tutti dovrebbero leggere e che riesce ad elevare l’intelletto oltre tutti i nostri confini, parlando dell’amore nella forma più pura, bella e universale.
Il simposio
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