Il salvataggio
- Autore: Joseph Conrad
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Nutrimenti
- Anno di pubblicazione: 2014
“Il mare dai bassi fondali, sollevando schizzi di spuma e mormorando sulle rive delle mille isole, grandi e piccole, che compongono l’arcipelago malese, è stato per secoli teatro di imprese avventurose”.
Quattro nazioni, Portogallo, Spagna, Olanda e l’Impero Britannico, si sono succedute nella conquista di una zona “cui ancora oggi non è stato sottratto tutto il mistero e il romanticismo del suo passato”. Questo paese “di terra e acqua”, fatta di isole, è caduto così nelle mani della “razza occidentale a causa di una forza maggiore, se non di virtù superiori”. Alcuni degli uomini che conquistarono questi luoghi seppero riconoscere le rivendicazioni degli sconfitti, altri, “giramondo oscuri”, ebbero una sorta di comunanza con quelle popolazioni delle foreste e del mare, finendo per essere mischiati alla comune folla di marinai commercianti dell’arcipelago.
“Se uscirono dal loro anonimato fu solo per essere condannati quali trasgressori della legge”.
Ma queste vite apparentemente sprecate “hanno tinto di romanticismo le regioni dei bassifondi e delle isole ricoperte di foreste, che si trovano nel lontano Oriente e sorgono misteriose tra i flutti impetuosi di due oceani”. Tom Lingard si trovava al comando del brigantino Lightning posizionato a poche miglia a nord-ovest dell’isola di Karimata, “sterile landa fatta di tinte grigie e gialle”. Di bassa statura, tarchiato, con le guance rasate, i baffi brizzolati e il volto di un colore scarlatto “a causa di soli cocenti e brezze intrise di salmastro proveniente dai mari”, l’uomo indossava pantaloni bianchi e una canottiera di cotone sottile mentre sui piedi nudi portava un paio di sandali di paglia. La testa di Lingard era protetta da un enorme cappello da esploratore, un tempo bianco, ora sporchissimo. In quel pomeriggio la calma era assoluta, il mare quieto, niente si spostava, anche il malese a poppa stava ben piantato sul carabottino con i suoi piedi nudi e scuri, tenendo i raggi del timone ad angolo retto con solida presa, immobile. Le vele aspettavano di essere tese non appena il destino avesse permesso al brigantino “di prendere l’abbrivio sul mare oleoso”.
Il comandante soprannominato “Tom dagli occhi rossi” aveva gettato un lungo, persistente sguardo all’orizzonte. Il veliero non avanzava “nemmeno di un pollice”, ma la bonaccia prima o poi sarebbe finita, Lingard ne era convinto anche perché aveva una promessa da onorare, un viaggio per mare da portare a compimento. Ma l’imprevisto era in agguato.
“Siamo in cinque, quattro dell’equipaggio e il sottoscritto. Apparteniamo a uno yacht, a uno yacht britannico...”.
Per ricordare i novant’anni dalla scomparsa del Capitano Joseph Conrad (1857-1924) “capace di saldare l’esplorazione di mondi sconosciuti con la forza della metafora”, viene ristampato, nella Collana Nautilus, Il salvataggio (titolo originale del volume The Rescue). Accompagnato da un saggio critico di Ernesto Ferrero e da una nuova traduzione di Fabrizio Pasanisi, il “romanzo dei bassifondi”, come recita il sottotitolo, restituisce quelle suggestioni che solo l’autore, polacco di nascita e inglese d’adozione, “uomo di mare e scrittore a tempo pieno” ha saputo donare ai suoi tanti estimatori.
Pubblicato nel 1920 dopo essere apparso a puntate su Land and Water, questo “racconto d’altri tempi”, l’ultimo redatto da Conrad, completa a oltre vent’anni di distanza la Trilogia Malese nata con La follia di Almayer (1895 nel quale era già apparso, più anziano Tom Lingard) e Un reietto delle isole (1896).
“L’avevo messo da parte alla fine dell’estate del 1898 ed era la fine dell’estate del 1918 quando l’ho ritirato fuori, con la ferma intenzione di portarlo a termine, aiutato anche dall’improvvisa sensazione che sarei stato all’altezza di tale compito”
precisa Conrad nella Nota dell’autore, il quale prima di diventare uno dei maggiori scrittori di tutti i tempi per quindici anni aveva prestato servizio sulle navi mercantili britanniche. Quindi, come sottolinea Ferrero “i mari del Sud li aveva vissuti sulla propria pelle, goduti e sofferti. Ne aveva ricavato un campionario di casi umani che nemmeno la più esagitata fantasia di romanziere avrebbe saputo inventare”.
Tocca il cuore il senso d’infinito dei mari degli arcipelaghi malesi che Tom Lingard, alter ego di Conrad elegge come sua patria. Per entrambi, l’Oriente e i Mari del Sud sono il teatro di “un ininterrotto rito di passaggio in cui si è chiamati a crescere attraverso prove dolorose”. Indimenticabile il gruppo di personaggi che si ritrovano nelle acque spesso infide dell’arcipelago malese: il rajah Hassim e sua sorella Immada cacciati illegittimamente dal loro regno, i discordi della Costa del Rifugio: Belarab, Daman, Tengga, Sentot; l’attraente gentildonna Edith Travers, il marinaio fallito Jorgenson. La figura che spicca, e non solo grazie alla sua barba rossa, è quella di Tom Lingard il cui brigantino considerato il veliero non militare più veloce in quei mari rappresentava la libertà, l’indipendenza, “il grande mondo” a ogni movimento, a ogni rollio e a ogni ondeggiare dei suoi alberi affusolati. Pagine intensamente figurative, spettacolari e intimistiche insieme, il cui gioiello è rappresentato dall’esergo del volume tratto da Il racconto dell’allodiere di Geoffrey Chaucer:
“Ahimè”. Disse. “Che debba accadere tutto questo! Perché non mi sarei mai aspettata, per alcun motivo, che potesse accadere una cosa così enorme e meravigliosa!”.
Il salvataggio
Amazon.it: 9,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il salvataggio
Lascia il tuo commento