Il ritorno del soldato
- Autore: Rebecca West
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2018
Eravamo tutti in un fienile, una notte, e arriva una bomba. Il mio compagno urla: “Aiutami vecchio non ho più le gambe!” E io gli devo rispondere: “Non posso, vecchio mio, non ho più le mani”. Ecco, questi erano i sogni delle donne inglesi in quel tempo; non potevo lamentarmi. Ma pregavo per il ritorno del nostro soldato.
Siamo al tempo della Grande Guerra e a parlare è Jenny, voce narrante de "Il ritorno del soldato" che, uscito in Gran Bretagna nel 1918, è arrivato nel nostro Paese nel 2009 pubblicato da Neri Pozza, con traduzione di Benedetta Bini.
Si tratta del primo romanzo di Rebecca West il cui nome ora associamo facilmente al successo, che è di questi giorni, della prima parte della trilogia autobiografica “La famiglia Aubrey”; ma, in realtà, la West è stata molto altro, come donna e come autrice.
Britannica di origini scozzesi e irlandesi, coeva di Virginia Woolf, al contrario di quest’ultima visse a lungo e morì nel 1983 all’età di 91 anni. Vero nome Cicely Isabel Fairfield fu anche critica letteraria e giornalista, nonché femminista e antifascista militante: fece due importanti reportage, uno sulla Iugoslavia, che costituisce anche la sua opera più famosa e quello sul processo di Norimberga, “Serra dei Ciclamini”.
A differenza però di Virginia Woolf che è entrata nella storia della letteratura del ’900, lei è stata a poco a poco dimenticata. Solo di recente, grazie a nuove edizioni la si è riscoperta anche in Italia e potrà occupare, si spera, il posto che merita.
Siamo in una bella ed elegante residenza immersa nella campagna inglese dove abitano due donne legate da un amore diverso per lo stesso uomo che non è presente perché si trova al fronte:
Eravamo eleganti e squisite: non ci toccavano desideri né passioni, per quanto nobili, e le nostre testoline si chinavano assorte sui bianchi fiori del lusso adagiati nelle acque scure della vita.
Una è, appunto, Jenny, cugina del protagonista e l’altra è Kitty, moglie di questi. Il libro però si apre, in modo evocativo, con la descrizione di una nursery desolatamente vuota per la morte del piccolo figlio di Kitty e Chris. Quindi, solitudine e attesa in una vita agiata.
Un bel giorno una donna completamente diversa da loro per livello ed estrazione sociale, “la cui personalità risplendeva nello squallore, proprio come una bella voce che risuona in una stanza buia” si presenta per dire di aver saputo che Chris non sta bene e ha bisogno di un periodo di riposo. Ma perché la notizia non la dà il ministero della guerra come dovrebbe, ma una estranea? e soprattutto chi è colei? Si chiama Margaret Grey e ha conosciuto Chris 15 anni prima. Sarà questo a sconvolgere gli equilibri, perché il militare, a causa di uno shock da bombardamento ricorda proprio fino a quel periodo. L’uomo non ha ferite visibili ma ad essere devastata è la sua mente. Col rientro di Chris verranno stravolte le esistenze di tutti: Kitty si sentirà esclusa e Jenny sarà vista solo come una compagna di giochi dell’infanzia.
Il racconto di come Chris e Margaret si sono conosciuti e cosa capitò ai due innamorati avviene tramite la rievocazione della narratrice, creando un suggestivo ricordo nel ricordo.
Sarà proprio la figura femminile conosciuta tempo addietro a pensare che solo un altro shock può riportarlo alla situazione attuale e a liberarlo dal passato. Un passato fatto di tenerezze e calore umano a cui lui tenacemente si aggrappa, e questo è evidente tranne per chi non vuole realmente vedere.
Finché durava l’incantesimo di Margaret, non potevamo rimandarlo nell’inferno della guerra. Quella donna meravigliosa e gentile teneva stretta, insieme al corpo di Chris, anche la sua anima.
In queste pagine così lievi e raffinate vengono messe a nudo le ipocrisie e le falsità della società borghese ma al contempo denunciano gli effetti terribili della guerra senza parlare di atrocità fisiche e senza descrivere truci battaglie. Si sente comunque il loro eco. Amore, dolore e sofferenza camminano di pari passo per tutto lo scorrere della lettura, ma è solo il primo - sembra dirci Rebecca West - l’àncora di salvezza.
Il ritorno del soldato
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