La casa editrice Fazi il 21 ottobre 2022 riporta nelle librerie italiane Il ritorno del soldato, il primo splendido romanzo della scrittrice inglese Rebecca West.
Della storia tanto si è già scritto e davvero ben recensito, quindi si intende solo sottolineare alcune caratteristiche dei personaggi nonché far cenno alla postfazione frutto della sapiente penna di Benedetta Bini.
La vicenda ruota attorno a un soldato, Chris Baldry, un giovane uomo di trentasei anni tornato dal fronte dopo la prima guerra mondiale. Chris fisicamente sta bene ma è sotto shock. Ha dimenticato gli ultimi quindici anni della sua vita e non riesce a ricordare nulla; il suo vissuto torna a quando era profondamente innamorato di Margaret, donna non ricca di beni materiali, ma con una grande dote in sentimenti.
Il mondo di Chris non è povero: lui, più che benestante, era solito, prima del Primo conflitto mondiale, frequentare altre persone, differenti da Margaret.
Dopo la fugace e inespressa passione per la giovane, Chris sposa Kitty, sorella di Jenny, ragazza di famiglia facoltosa. Prima della grande guerra Kitty e Chris hanno anche un figlio, Oliver, ma lo perdono in età assai prematura, toccando così il dolore in un modo personale che avrebbe dovuto unirli per sempre.
Ma è la guerra a spazzar via qualunque ricordo ed emozione vicini nel tempo: il cosiddetto “trauma da granata”, shell shock, pone un velo su buona parte della vita di Chris.
La voce narrante, Jenny, ci descrive gli accadimenti dopo “il ritorno a casa del soldato”.
Quando Margaret Grey viene per la prima volta a Baldry Court per dare a Kitty la notizia che Chris è vivo e le ha inviato delle missive, la moglie di Chris, Kitty, e sua sorella Jenny non riescono ad accettare che un’estranea, di ceto inferiore, parli di un loro familiare stretto.
Proprio sotto di noi, seduta su una delle poltrone preferite da Kitty e fra le più graziose della casa c’era una donna di mezz’età. Portava un impermeabile giallastro e una cappello nero di paglia.
– Liberiamocene - disse Kitty fra i denti con un brivido.
Kitty è sempre attratta dalle apparenze e dagli oggetti materiali: lo dimostra il fatto che entri nella nursery del piccolo Oliver non per ricordare il suo bimbo, bensì solo perché stanza soleggiata e quindi luogo favorevole a far asciugare i suoi bei capelli dorati. Pare Kitty non preoccuparsi di ciò che sta accadendo al di fuori delle mura di Baldry Court, almeno fino a quando non giunge Margaret a darle notizie di Chris. Kitty mantiene comunque un’aria di superiorità che si rivela nella costante ricerca del bello, dell’aspetto curato in ogni occasione, anche dopo il ritorno di quel marito che, non riconoscendola più, scava tra loro un profondo solco che non permette ai due di riunirsi.
All’inizio del romanzo la narrazione di Jenny è favorevole nei confronti di Kitty ma presto la voce narrante inizia a vedere Margaret in modo meno negativo e ostile. Questo dimostra quanto Jenny sia impressionabile o, anche, quanto lei celi anche a se stessa il sentimento nutrito per Chris prima che questi sposasse la sorella .
Ciò non toglie che Margaret sia sempre vista in posizione di inferiorità e considerata, a vedersi, come
Un bel guanto che, caduto dietro il letto di una stanza d’albergo era rimasto lì indisturbato per un giorno o due, un oggetto orribile quando la cameriera lo raccoglie coperto di polvere e di lanugine.
Il personaggio di Margaret è però più vicino alla realtà: il suo modo di essere riflette la guerra, i periodi di difficoltà economica, sociale e morale che solo lievemente si intravedono quando si entra a Baldry Court. La forza di Margaret è evidente sia quando si presenta alla moglie e alla cognata di Chris sia quando incontra l’ex soldato e cerca solo di aiutarlo. La donna accetta di rivedere Chris non tanto in virtù di quell’amore giovanile, ora mutato in profondo affetto perché anche lei è sposata e, quasi a condividere uno strano destino, ha perso, come Chris e Kitty, un figlio in tenera età, bensì per la generosità che la contraddistingue, per quei suoi occhi puliti che vedono il bello e il buono in ogni cosa. Forse questo è ciò che aveva catturato Chris che, inconsciamente, quasi rinato dopo esperienze estremamente dolorose, serba nella mente ciò che di prezioso aveva colto in Margaret.
Chris non riesce a ritrovare se stesso e le protagoniste, soprattutto Kitty e Jenny ne soffrono.
Niente riusciva a mitigare la durezza con cui Chris ci rifiutava. Forse penserete che davamo un’importanza eccessiva e fasulla a ciò che era solo il delirio di un folle. Ma ogni minuto del giorno...fu chiaro che se la pazzia significa trovarsi a commettere qualche grosso errore nei confronti del mondo, allora Chris non era pazzo. Apparteneva solo a noi la vergogna di esser rifiutate solo quando aveva raggiunto una condizione ancor più sana della stessa sanità mentale.
Il finale è breve e toccante.
Il luogo in cui si svolge la maggior parte delle vicende è “lo spazio neutro e anonimo di Baldry Court”, come lo definisce ottimamente Benedetta Bini.
Rebecca West cerca in quell’atmosfera ovattata il posto in cui si possa raccontare di tanti dolori, di guerra, di shock e amnesie, di rapporti fra uomo e donna nonché paternità e maternità. Nel romanzo sono scossi i capisaldi della società: sono smembrate le famiglie, mutati gli affetti, cancellati i ricordi. Si confondono i ruoli e le donne, prima abituate a stare accanto al focolare o comunque ad occuparsi dell’andamento domestico, ora prendono in mano anche di ciò cui si occupavano padri e mariti. È questa l’emancipazione cui il genere femminile era poco abituato ma di cui diviene partecipe la stessa autrice, single mother all’inizio della Grande Guerra. Le donne diventano madri dei propri figli e, anni dopo, anche di molti mariti, tornati a casa apparentemente sani ma traumatizzati a vita dalle atrocità della guerra.
Di questi uomini fiaccati dalle battaglie non racconta solo Rebecca West: la tematica è comune anche alle vicende di Non-Combatants and others di Rose Macaulay a La signora Dalloway di Virginia Woolf.
Il ritorno del soldato tocca i temi della perdita, del dolore e dell’assenza, sia essa fisica che mentale: Baldry Court non è nella memoria di Chris e la guerra ha separato, ha ottenebrato i ricordi e le vite dei protagonisti.
La guerra le ha smembrate non facendo differenze tra la ricca Kitty, inutilmente vestita con eleganza, Jenny costretta a celare per sempre i propri sentimenti, Margaret il cui ruolo salvifico nei confronti del soldato senza memoria dura per un breve tempo e Chris che, forse guarito, si avvia a riappropriarsi di un altro trauma: quello della perdita del suo Oliver, un dolore che svuota e distrugge quanto le micidiali armi belliche.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il ritorno del soldato: torna in libreria il primo romanzo di Rebecca West
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