Il gioco del rovescio
- Autore: Antonio Tabucchi
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Feltrinelli
“Il quadro era Las Meninas di Velasquez, la figura di fondo sulla quale convergevano le linee dei moli aveva quell’espressione maliziosa e malinconica che mi ero impresso nella memoria …. e mi incamminai verso quel punto. E in quel momento mi trovai in un altro sogno. “
L’immaginazione va oltre l’immagine. Dalle suggestioni visive nascono gli undici racconti narrati in prima persona nel libro “Il gioco del rovescio” di Antonio Tabucchi, pubblicato in prima edizione nel 1981. Un rovescio narrativo che diventa un modo di vedere la vita, con la memoria che diviene dinamica e il ricordo che può essere alterato da un modo diverso di pensare e di sentire.
“Spesso immaginavo di partire. Con me avevo un minuscolo bagaglio, il mio orologio con le lancette fosforescenti e il mio libro di geografia. Mi sistemavo in uno scompartimento deserto, aprivo il mio libro e decidevo che sarei andato in una di quelle fotografie, la Villa Lumiere vista dall’alto di Notre-Dame, a volte il Partenone di Atene visto al tramonto...”
Per Tabucchi la scoperta che ciò che si vive può essere narrato in un altro modo, purché lo si viva in maniera diversa, costituisce una svolta culturale, il rovescio delle cose appunto, una chiave dell’interpretazione che segna la sua produzione letteraria, divenendo con i successivi romanzi un raffinato ricercatore di forme narrative fantastiche. La sperimentazione dell’immaginabile, come in un gioco di specchi, avviene intessendo la propria vita con quella degli altri e, con l’aiuto della fantasia, osservando ciò che si sarebbe potuti essere e non si è stati.
E’ così che Maria Lo Carmo, protagonista del primo racconto, raggiunge il suo rovescio in una narrazione costruita sull’analisi del quadro di Velázquez, così Fitzgerald diventa il piccolo Gatsby e così Dino Campana, da Marradi arriva a Reggio Emilia spiegando la strana funzione dell’arte. Poiché l’arte deve arrivare alla gente, si deve arrivare col caso alle persone a caso...
“ … me ne andavo errando senz’amore, lasciando il mio cuore di porta in porta. Questa frase è dedicata ad una donna, ma lei non sa ancora che ci incontreremo. “
Uno sguardo oltre il reale visibile, che può nascere da un’immagine impressa in una fotografia, dall’osservazione di un quadro, da un ricordo o semplicemente quando da spettatore si guarda dalla finestra. Si entra in un’altra dimensione, in un universo parallelo che ondeggia fra la memoria e la fantasia raccontando le possibili aperture che si aprono su di essa.
“Le cose hanno un senso? Forse si, ma un senso segreto, ma devono avere un senso: un senso loro, certo, che a volte non ci riguarda, anche se sembra di sì.“
Antonio Tabucchi ci ha rivelato, nelle Autobiografie altrui. Poetiche a posteriori del 2003, che spesso la pittura ha mosso la sua penna
“Se in un lontano pomeriggio del 1970 non fossi entrato al Prado e non fossi rimasto "prigioniero" davanti a Las Meninas di Velázquez, incapace di uscire dalla sala fino alla chiusura del museo, non avrei mai scritto “Il gioco del rovescio.”
e che una sua singolare scoperta lo turbò, quella che per una imprevedibile circostanza della vita, una certa cosa che era “così” era invece anche in un altro modo.
Il gioco del rovescio: e altri racconti
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