Il calore del sangue
- Autore: Irene Némirovsky
- Casa editrice: Adelphi
Ogni pubblicazione postuma dei libri della grande scrittrice è una sorpresa emozionante: questo è vero per il racconto lungo, quasi un monologo della voce narrante maschile, Silvio, un anziano francese di provincia, solito frequentare la casa dei cugini Helène e Francois per vincere la solitudine e la tentazione di lasciarsi andare ad una non vita.
Questa coppia di mezza età, ricca di un affetto solido costruito in anni di attaccamento e di solidarietà, ha una figlia, Colette, recente sposa di un mugnaio, Jean. La giovane donna stima il marito, ma viene travolta dalla passione per Marc, un giovane avventuriero che la seduce.
Ci sarà un dramma, la morte per annegamento del povero Jean avvenuta in circostanze non troppo chiare, che innescherà un meccanismo a catena che porterà allo svelamento di episodi precedenti, intrecci affettivi, odi, rancori familiari, segreti mai rivelati che rischiano di travolgere equilibri faticosamente costruiti, affetti apparentemente consolidati.
Le pagine della scrittrice sono emblematiche di un modo di vedere le relazioni familiari, i rapporti coniugali, l’adulterio che risentono ovviamente degli anni in cui furono scritte. Tuttavia ugualmente risultano piene di un’umanità, una modernità di giudizi sui sentimenti, sulle passioni che fanno di questo libro un simbolo di come sia possibile raccontare i drammi affettivi in modo universale.
La morte precoce della Némirovsky continua ad essere una perdita per la letteratura e il fortuito ritrovamento dei suoi taccuini è davvero un dono.
Il calore del sangue-Il malinteso
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