I Costanza
- Autore: Francesco Teriaca
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2022
Un ritratto di famiglia che è anche un ritratto di una Sicilia in un periodo particolare: quello del passaggio allo Stato unitario, con il venire meno di molte certezze e pieno di inquietudini a livello sociale e individuale.
Dopo l’escursione storica, seppur romanzata, nel racconto di Victor Ducrot (Je suis Ducrot, Edizioni Ex Libris, 2021), fascinoso personaggio della Sicilia del primo Novecento che ha segnato la storia di Palermo e della Sicilia, Francesco Teriaca è al terzo appuntamento con la sua trilogia di una saga familiare in quel di Laila (Alia), paese delle Madonie.
I primi due volumi della saga avevano avuto inizio nel 2018 con Croce di pietra, seguito da Fontanamurata (2019), e con I Costanza, il suo ultimo lavoro, si prosegue e si conclude il racconto che si sviluppa in un arco temporale che inizia nel periodo pre-unitario e termina alla fine dell’Ottocento.
Sulla scorta di una tradizione orale trasmessa in famiglia, si ha una ricostruzione veritiera anche se romanzata di una fase cruciale della storia dell’Isola in uno dei suoi passaggi cardine. Appassionato scrittore di vicende familiari intrecciate con significative fasi della Storia, l’autore riesce al meglio in questo doppio registro di narrazione di storie di persone immerse in una realtà storica in divenire, sul solco dei rinomati romanzi storici di ambientazione siciliana.
Uomini, persone e paesaggi di una Sicilia contadina, dove la terra costituisce l’elemento principe di un mondo e di una civiltà rurale in cui i vari personaggi si muovono esprimendo le loro passioni e i loro sentimenti. Si esprime in questo contesto una gerarchia di classi sociali ben radicata, che solo apparentemente pare mutarsi con le nuove istituzioni nazionali unitarie. Nel “miraggio” della terra si esprimono arcaici conflitti sociali per quanto riguarda la gestione e la coltivazione di quella che era la principale fonte di ricchezza e di reddito.
I vari personaggi sono tutti ben delineati e classificati, rivestendo ciascheduno un ruolo ben definito caratteristico di un piccolo centro, con il parroco don Lorenzo, il maresciallo dei carabinieri Francesco Albanese, il principe latifondista. Ma trovano spazio anche personaggi apparentemente “minori”, come i campieri e i soprastanti, come pure i briganti che si contrappongono al nuovo Stato, ritenuto estraneo e lontano. La figura del maresciallo dei carabinieri è poi emblematico del nuovo “ordine costituito” in contrapposizione alle passate gerarchie feudali.
Il cambiamento appare essere il “leit motiv” del romanzo: investe tutti gli aspetti della società, non ultimo quello del ruolo della donna che rivendica una sua autonomia seppure in una società ancora strutturalmente patriarcale. E il personaggio di Don Pietro Costanza pare incarnare a tratti questo potere “assoluto “sebbene si tratti di un assolutismo illuminato.
Lo stile letterario è fluido e accattivante, con escursioni saltuari in locuzioni ed espressioni dialettali, tipiche della scrittura dell’autore, come pure sono presenti digressioni antropologiche e sociali. Un insieme gradevolissimo, che rende il racconto di piacevole lettura, accontentando tutti i gusti, prestandosi a vari e diversi livelli di lettura, da quello semplicemente letterario del romanzo storico, con l’analisi e l’introspezione psicologica dei vari personaggi, a quello storico documentario nel rispetto delle fonti storiche di riferimento.
Le pagine del romanzo sono intervallate, capitolo per capitolo, da splendide foto d’epoca, come quella di copertina, che immergono ancor più il lettore nell’atmosfera di antiche tradizioni e costumi, con suggestive immagini che rievocano un tempo trascorso.
I Costanza
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