
Phantasma
- Autore: Kaylie Smith
- Genere: Horror e Gotico
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2025
Un dark romantasy che parla di magia, salute mentale ed eredità familiare, ma che non convince appieno: Phantasma (Rizzoli, 2025, trad. di Sara Galli) di Kaylie Smith è il primo volume della serie Wicked Games, incentrato sulla maggiore delle sorelle Grimm.
Alla morte della madre, Tessie Grimm - una delle negromanti più rinomate di New Orleans -, Ophelia eredita non solo il potere e le responsabilità materne, ma anche i debiti. Quando scopre che sua sorella minore Genevieve, nel tentativo disperato di risolvere la situazione, intende partecipare a Phantasma, Ophelia decide di intervenire per salvarla. Phantasma è una competizione itinerante composta da nove prove mortali, al termine delle quali l’unico superstite ottiene il Favore del Diavolo. All’interno di Phantasma però la protagonista fa la conoscenza di Blackwell, uno spettro enigmatico che le propone un patto: lui la aiuterà nelle varie prove, in cambio lei dovrà trovare un cuore e la chiave per liberarlo. Ma se dovesse fallire... dieci anni della sua vita verrebbero trasferiti a lui. Mentre la competizione si fa sempre più spietata e le ricerche della sorella Genevieve continuano, il legame con Blackwell si approfondisce, scatenando una passione che sembra evolvere verso qualcos’altro. Ma innamorarsi a Phantasma ha delle conseguenze... spiacevoli.
Le premesse di Phantasma lasciano intuire un dark romantasy con un promettente worldbuilding e un interessante gerarchia di esseri paranormali. Premesse che, però, vengono solo in parte mantenute: le creature sovrannaturali, infatti, si riducono a tre (ma si può ancora sperare nei volumi successivi), e l’inizio sembra essere piuttosto lento. A risollevare il tutto ci sono le prove, vero pezzo forte del romanzo. Nove sfide ispirate all’Inferno di Dante, costruite su enigmi intricati e legate ai sette vizi capitali, come avarizia, ira o gola.
Ma il vero punto di forza è la protagonista, Ophelia. Kaylie Smith dà vita a un personaggio forte e resiliente, creando una rappresentazione veritiera e a tratti inquietante del disturbo ossessivo compulsivo. I pensieri intrusivi vengono quasi ‘personificati’ da una Voce Oscura che la tormenta costantemente, minando la sua fiducia e alimentando le sue paure. Attraverso piccoli rituali e ossessioni si manifesta la sua lotta interiore, la sua inadeguatezza. La rappresentazione di un disturbo mentale che ci ricorda che le battaglie più dure spesso si combattono dentro di noi, e che soltanto affrontando le nostre debolezze (fisiche e psicologiche) possiamo davvero superarle e guarire.
Il DOC si intreccia con un altro grande tema del romanzo: il peso dell’eredità. Ophelia è intrappolata tra l’eredità familiare e il bisogno di sentirsi all’altezza di questa eredità. Teme di deludere la madre, la stirpe di negromanti da cui discende e, al tempo stesso, di fallire nel prendersi cura della sorella minore. Anche l’eredità materiale - Villa Grimm ormai sul lastrico - diventa simbolo del suo senso di colpa e obbligo verso la famiglia. Il conflitto tra questi obblighi e desiderio personale attraversa tutto il romanzo, simboleggiando come la sua magia sia al tempo stesso un dono e una maledizione. Ogni prova la costringe ad affrontare le sue paure più profonde, spingendola a compiere scelte difficili per la sopravvivenza. Le sfide la metteranno alla prova fisicamente e mentalmente, e le daranno la possibilità di conoscere appieno la sua magia (e parallelamente anche il suo corpo).
Nonostante un finale sbrigativo e un colpo di scena che risulta purtroppo prevedibile, Phantasma è un romantasy capace di affrontare tematiche complesse con delicatezza. Un inizio non perfetto, ma promettente.

Phantasma
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