Guerra e pace
- Autore: Lev Nikolaevič Tolstoj
- Genere: Classici
Recensire un classico assoluto come “Guerra e pace”, considerato il capostipite della letteratura russa, rischia di paralizzare il redattore a causa della reverenza che l’autore e il libro ispirano a chiunque vi si accosti. Un libro come questo, ci si chiede, ha davvero bisogno di una recensione? D’altra parte, sarebbe ingiusto dare questo romanzo per scontato, sorvolando anche su eventuali riserve, solo perché “tutti lo hanno letto” e pochi si sono sognati di definirlo meno che bellissimo.
Cominciamo col dirlo francamente: “Guerra e pace” non è una lettura facile. Questo non a causa della lunghezza (molte edizioni lo presentano addirittura in due o tre volumi), o del famigerato “stile russo”, ma principalmente dell’ampio spazio che, nella narrazione, è stato riservato alla descrizione delle azioni di guerra piuttosto che alla vita e alle vicissitudini dei vari personaggi.
In effetti, se una riserva si può avere verso questo romanzo, è quella di pensare che un generoso taglio ne avrebbe reso la lettura molto più scorrevole esaltando, nel contempo, la sua bellezza. Probabilmente questo è un punto di vista molto femminile, ma la minuziosa descrizione delle azioni di guerra, corredate di numerosi nomi di personaggi storici francamente impossibili da ricordare dopo la lettura, per arrivare comunque alla conclusione che la guerra avrebbe percorso la sua strada in ogni caso, indipendentemente dalle scelte dei condottieri, rischia di mettere a dura prova l’attenzione di gran parte dei lettori. Chi, però, saprà superare con pazienza tale scoglio, si troverà immerso nel racconto di un’epoca e di un popolo, in un’epopea senza tempo e senza età.
Perché, quindi, leggere “Guerra e pace”? Innanzitutto per lo stile narrativo. Sbaglierebbe chi si mettesse sul chi vive al solo sentir parlare di letteratura russa, accostandola subito a un tratto narrativo pesante e poco scorrevole.
In realtà Tolstoj ci accompagna con leggerezza e con dolcezza, ma senza enfasi e senza essere eccessivamente descrittivo, lungo tutto il racconto. Anzi, fa di più: ci stupisce con un’analisi dei personaggi approfondita ma estremamente semplice, rivelandoci in essi sensazioni e stati d’animo che ciascuno di noi può riconoscere come propri, malgrado la differenza di epoca e di ambiente. Proprio questo costituisce il secondo motivo per affrontare la lettura di questo romanzo: la saga familiare (o meglio, di due famiglie: i Rostov e i Bolkonskij, senza dimenticare Pierre Bezuchov) alla quale fanno da sfondo e si intrecciano le vicende della campagna di Russia del 1812 e la disfatta di Napoleone.
Indimenticabili i personaggi come Nataša, vivace e affascinante fanciulla che la vita farà crescere in fretta, il principe Andrej, appassionato e sfortunato, o Pierre Bezuchov, con il suo carattere dolce e complesso. Le vite si avvicinano, si allontanano, si intrecciano, si perdono, mentre, sfaccettato e forte, diverso per ciascun personaggio, il tema della spiritualità prepara il terreno per il più maturo “Resurrezione”. E infine, l’amara conclusione è sempre quella: a che valgono eroismo, fierezza, amor di Patria, davanti alla perdita di vite umane? La guerra è nient’altro che una follia, una meschinità umana, inevitabile ma crudele.
Un semplice appunto, per chi non fosse padrone della lingua francese: accertatevi che l’edizione di "Guerra e pace" che acquistate riporti a fondo pagina le traduzioni delle innumerevoli frasi espresse in tale lingua.
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Un libro meraviglioso e ottima anche la recensione.