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Recensioni di libri

Frankenstein di Mary Shelley

Nella sua ambizione, sete di conoscenza e desiderio di raggiungere l’assoluta perfezione, lo scienziato Victor Frankenstein vuole emulare Dio, infondendo la vita nella materia inanimata. Il romanzo attacca l’orgoglio smisurato dell’uomo, che diventa vittima della sua stessa ambizione e, invece che Dio, si trasforma egli stesso in un mostro.

Rachele Landi
Rachele Landi Pubblicato il 04-03-2008

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Frankenstein

Frankenstein

  • Autore: Mary Shelley
  • Genere: Classici
  • Categoria: Narrativa Straniera

Il romanzo "Frankenstein", scritto da Mary Shelley, è una storia romantica dalle passioni intense (odio, disperazione, fallimento, vendetta, annientamento). Nella sua ambizione, sete di conoscenza e desiderio di raggiungere l’assoluta perfezione, lo scienziato Victor Frankenstein vuole emulare Dio, infondendo la vita nella materia inanimata. Il suo desiderio di superare tramite la scienza le limitazioni umane produce un mostro, che riempie Victor stesso di orrore e disgusto. La creatura, la cui anima è (originariamente) buona, innocente e sensibile alla bellezza e alla natura, è costretta a fuggire nei boschi, dove impara a sopravvivere, ma anche a leggere e scrivere come autodidatta. Quando, però, si sente rifiutato dalla società a causa della sua mostruosità (la Shelley sottolinea il tema dell’apparenza), la creatura fa l’ultimo gesto di tornare dal suo creatore per chiedergli una compagna, per sfuggire alla solitudine, ma, al rifiuto dello scienziato di ripetere quello che ormai ritiene “un errore”, il mostro si trasforma in un crudele killer. Egli odia in principal luogo “suo padre”, che ritiene responsabile della sua infelicità, e decide di privarlo di tutto ciò che egli ama, fino della sua stessa vita. Tutte le morti causate direttamente o indirettamente dalla creatura sembrano assumere quindi un significato simbolico. Il mostro uccide: William, il fratello minore di Victor, che simboleggia l’innocenza; il padre di Victor, simbolo della famiglia; la moglie di Victor, Elizabeth, simbolo dell’amore. La creatura desidera che lo scienziato provi quel senso di vuoto e solitudine a cui egli stesso è stato costretto con il dono della vita e il rifiuto da parte degli uomini, che lo reputano non solo diverso, ma un mostro. I due si confrontano tra i ghiacci dell’artico, dove Victor si era rifugiato cercando di fuggire e, dopo aver narrato la loro storia con una lunga serie di flashback, entrambi muoiono.

Il romanzo vuole sottolineare diversi temi:

  • le conseguenze dell’ambizione umana;
  • gli eccessi a cui la ricerca scientifica conduce;
  • il bisogno primario di ogni essere di comunione, amore e accettazione;
  • la solitudine, che caratterizzano sia il mostro che il genio.

I tre narratori della storia sono:

  • Walton, un esploratore dell’Artico, che raccoglie nelle lettere scritte alla sorella le confessioni ricevute dallo scienziato e dal mostro, incontrati durante il suo viaggio;
  • lo scienziato, che riporta la sua storia dolorosa;
  • il mostro stesso, che con le sue parole riesce comunque a conquistarsi la simpatia del lettore.

“Frankenstein” è un romanzo epistolare e psicologico, in pieno stile romantico per i temi trattati: l’aspirazione all’assoluto, il desiderio di affermare se stessi e di “creare”, diventando come Dio ed essendo completamente dimentichi delle limitazioni umane. Mary Shelley vuole indicare nella figura del mostro, diventato violento solo quando non accettato, che è la società a corrompere gli uomini, per natura di buoni sentimenti. Il romanzo “Frankenstein” attacca l’orgoglio smisurato dell’uomo, che diventa vittima della sua stessa ambizione e, invece che Dio, si trasforma egli stesso in un mostro.

Questo è, infatti, l’intrinseco interrogativo che la scrittrice sembra voler lasciare al lettore: quale dei due è il vero mostro?

Frankenstein

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© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Frankenstein

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Commenti: 5

  • ciccu
    5 luglio 2012, 16:01

    Volevo solo dire che il mostro non si chiama Frankenstein, questo è un equivoco epocale... Nel libro, che ho letto in lingua originale, viene chiamato "mostro" "creatura" ed "essere", ma non possiede un nome e sicuramente non si chiama Frankenstein come lo scienziato...

  • Raffaella Attianese
    2 dicembre 2012, 15:04

    “...il dolore e il vizio sono inseparabili e l’uomo diventa cattivo quando è infelice”. J.J.Rousseau, dall’Emilio

    Frankenstein, o il moderno Prometeo, è un romanzo nato per gioco, dalla penna di una giovane Mary Shelley, quando aveva soltanto 19 anni. Pubblicato, la prima volta nel 1818, in forma anonima, subisce durissime critiche. La Shelley nel 1831 lo ripubblica, dopo aver apportato alcune modifiche e aver scritto una copiosa prefazione, che spiega le motivazioni che hanno portato alla nascita del suo personaggio.

    Il romanzo si svolge nel tempo di una vita ed è diviso in tre volumi. Il capitano Robert Walton, è un giovane esploratore che ha deciso di intraprendere un viaggio per circumnavigare la Terra. Quando la nave resta bloccata dai ghiacci del polo, il suo equipaggio intravede un uomo su una slitta che si avvicina alla nave. L’uomo è in difficoltà, ma stenta ad accettare l’aiuto offertogli. Dopo tante insistenze, l’uomo accetta di salire a bordo per rifocillarsi e scaldarsi. Ripresosi dal freddo e dallo stato comatoso, nel quale imperversava, sentendosi sul finire dei suoi giorni, il dottor Victor Frankenstein decide di raccontare la sua triste storia al capitano Walton. Inizia il suo racconto ricordando la sua infanzia felice in Svizzera, dove vive circondato dall’affetto dei genitori, dall’amore di Elizabeth, e dall’amicizia sincera di Harry. Frankenstein, alla morte della madre, subisce un profondo trauma, che lo porta ad immergersi nello studio, coltivando il sogno di poter realizzare un essere umano perfetto. Inizia così il suo percorso di studi all’università di Ingolstadt, in Germania. Supportato dal suo impegno febbrile e dall’ammirazione dei suoi professori di filosofia naturale, Frankenstein si appassiona sempre più alla materia e, acquisite notevoli conoscenze mediche, comincia a fare esperimenti sulla decomposizione dei cadaveri. Ossessionato sempre più, si ammala, ma non riesce a smettere di lavorare al suo progetto fino a vederlo realizzato e a disconoscerlo. Da questo suo gesto, alcune persone, a lui care, moriranno senza una spiegazione apparente. All’apparenza potrebbe sembrare un romanzo gotico-horror, ma in realtà nasconde molto di più. Il mostro è realmente l’orribile creatura nata dalle mani del dott. Frankenstein? Questa creatura orribile è il frutto del progresso e della scienza?

    E’ un romanzo classico, che può essere paragonato al migliore dei thriller moderni. La storia è molto dinamica, gli anni si avvicendano, ma il lettore non sente il peso della narrazione. Sicuramente un capolavoro da leggere.

  • Anonimo
    26 dicembre 2012, 08:50

    Davvero una bella recensione. Mi hai aiutato a scrivere il mio tema:)

  • Patrizia Falsini
    16 settembre 2018, 08:39

    Davvero un bel romanzo, nato in un pomeriggio di pioggia.

  • Patrizia Falsini
    16 settembre 2018, 08:39

    Davvero un bel romanzo, nato in un pomeriggio di pioggia.

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