Doris Lessing è stata una delle figure iconiche della letteratura contemporanea. Tutti ora la ricordano come un’amabile vecchina, dai capelli bianchi raccolti in una crocchia, con gli occhi chiari e il sorriso mite, che viveva nella sua casa di mattoni rossi nel quartiere londinese di Hampstead circondata da gatti (la sua micia preferita si chiamava “Yum Yum”), cui aveva dedicato diversi racconti e persino un famoso libro, Gatti molto speciali (1967).
Morì il 17 novembre 2013, alla veneranda età di novantaquattro anni, dopo aver collezionato diversi successi in ambito letterario, tra cui un premio Nobel per la Letteratura.
Appena sei anni prima, nel 2007, Lessing era stata insignita del prestigioso Premio dell’Accademia di Svezia con la seguente motivazione:
Cantrice dell’esperienza femminile che con scetticismo, passione e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa.
Le sue erano opere visionarie che non mancarono mai di toccare nervi scoperti e, soprattutto, di porre sotto accusa l’ipocrisia della società. Fu una scrittrice scomoda, bizzosa, impaziente, poco incline ad accettare punti di vista in contraddizione con il proprio: fu questa la forza che nutriva la sua narrativa che si fondava su un mix innovativo di realismo, biografia e fantascienza. La sua letteratura approfondì tematiche sociologiche e politiche, quali la segregazione razziale, le idee comuniste radicali, la devastazione ambientale, l’immigrazione e - come narrazione intrinseca alla sua stessa persona - il femminismo.
Rifiutò provocatoriamente l’etichetta di “femminista” e di “comunista” (non si riconosceva in certi estremismi) per tutta la vita, lottando perché le persone non fossero più ristrette nelle rigide gabbie delle convenzioni e dei pregiudizi.
La letteratura era per lei una grande vocazione alla libertà che praticò come un culto religioso, circondandosi di libri, quadri, gatti e avendo sempre in mente una nuova storia da raccontare perché la gente, attraverso i suoi libri, potesse ricordarsi di possedere un grande dono, un dono esclusivo e inalienabile: la libertà di pensiero.
Scopriamo la vita e le opere di Doris Lessing.
Doris Lessing: la vita
All’anagrafe figura come Doris May Tayler. Era nata in Iran, nell’allora antica Persia, il 22 ottobre 1919. Suo padre Alfred Cook Tayler era stato un ufficiale dell’esercito britannico, veterano della Prima guerra mondiale. La madre era invece un’infermiera. La famiglia, pochi anni dopo la nascita di Doris, si trasferì in una colonia britannica nello Zimbabwe per amministrare e coltivare una piantagione di mais.
La coltivazione tuttavia non arricchisce i Tayler come sperato. Doris cresce nei territori selvaggi dell’Africa, libera e a stretto contatto con la natura, ma le viene imposta una rigida educazione da “signorina inglese” che lei mal tollerava. A soli quindici anni, mentre frequenta la Salisbury High School for Girls, seguendo la volontà della madre, decide di abbandonare gli studi e proseguire da autodidatta.
Presto Doris decide di abbandonare la fattoria di famiglia e di trasferirsi da sola nella città di Salisbury dove trova lavoro come bambinaia. In questo periodo legge molto e sviluppa una vera e propria passione, oltre che per la narrativa, per i saggi sociologici e storici. In seguito lavora come centralista, segretaria e impiegata per mantenersi e, nel tempo libero, legge e scrive. Scopre la letteratura di Tolstoj, Dostoevskij e David Herbert Lawrence e ne rimane folgorata.
Su tutti il suo scrittore preferito è Rudyard Kipling, l’autore del Libro della giungla e il più giovane premio Nobel della storia. In quella passione era già inscritto, in qualche modo, il suo destino: Doris Lessing, fervida lettrice di Kipling, nel 2007 sarebbe stata la più anziana vincitrice del Nobel per la Letteratura.
Nel 1939 Doris sposa Frank Charles Wisdom, dal quale ha due figli, John e Jean; ma il matrimonio finisce nel 1943 a causa dei contrasti crescenti tra i due coniugi, soprattutto in ambito politico. Dopo il divorzio, Doris si iscrive al Partito comunista e qui incontra colui che sarà il suo secondo marito, l’attivista politico tedesco Gottfried Lessing.
Anche il matrimonio con Lessing, di cui adotterà il cognome, avrà tuttavia breve durata.
Dopo il secondo divorzio, Doris decide di partire per trasferirsi a Londra, insieme al figlio Peter. Doris Lessing ha ventinove anni e un manoscritto nella borsa che riporta il titolo The Grass Is Singing, L’erba canta. Sarà il suo primo romanzo, pubblicato nel 1950.
In quella prima opera, che ebbe grande successo, Lessing denunciava la segregazione razziale. La sua carriera di scrittrice era appena iniziata. Avrebbe scritto oltre cinquanta libri, trattando le tematiche più disparate: dagli scenari storici postbellici all’inquietudine esistenziale dell’uomo moderno. Doris Lessing nei suoi libri si spoglia con una onestà spietata, mettendo a nudo pensieri, rapporti, incertezze, il complesso universo delle relazioni umane.
La scrittura di Lessing era quasi profetica: riuscì a cogliere e ad anticipare cambiamenti sociali e culturali che si sarebbero sviluppati da lì a pochi anni, come il mutare dei rapporti tra uomini e donne a favore di un crescente femminismo, l’uso della tecnologia, il confine sottile che divide la normalità dalla follia.
Occupa un ruolo centrale, in tutti i suoi libri, il rapporto complesso con la madre.
A questo proposito la stessa Doris Lessing affermò:
Mia madre mi ha aperto le porte della scrittura, mi ha aperto le porte di un mondo dal quale le sarei sfuggita per sempre.
Doris Lessing: le opere più importanti
Le opere di Doris Lessing sono state pubblicate in Italia da Feltrinelli, tranne il primo romanzo che è stato edito dalla casa editrice indipendente fondata da Laura Le Petit, La Tartaruga.
Tra i libri da leggere per scoprire (o approfondire) questa scrittrice visionaria consigliamo:
- L’erba canta: è il romanzo d’esordio di Doris Lessing, pubblicato nel 1950. Racconta la storia, a tutti gli effetti autobiografica, della giovane Mary che si lascia alle spalle un’infanzia infelice vissuta in una grande casa familiare in campagna per trasferirsi in città e vivere una vita libera e indipendente. Tuttavia dei pettegolezzi nei suoi confronti la inducono a riconsiderare la propria immagine sociale e a trovare marito. Sarà la scelta peggiore che possa fare, poiché la riporterà al mondo delle sue origini e a un’esistenza per lei claustrofobica. Con coraggio Mary riuscirà a fare chiarezza nel suo cuore e ribellarsi alle convenzioni risvegliandosi dalla passività in cui è sprofondata; ma una società ipocrita e repressiva soffocherà i suoi sogni.
L'erba canta
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- Il taccuino d’oro: questo libro è considerato, a ragione, il capolavoro di Doris Lessing. La critica lo ha definito “un romanzo femminista”, ma lei ha sempre rigettato questa definizione. Attraverso il suo alter ego, rappresentato dalla protagonista Anna Wulf (il cui nome riecheggia quello di una certa Virginia Woolf), Lessing analizza profondamente il proprio animo ripercorrendo il suo cammino di donna e giunge alla conclusione che la “libertà è un abisso di solitudine”.
La particolarità de Il taccuino d’oro è tutta racchiusa nel suo stile: si tratta di un romanzo di oltre 700 pagine che mescola 5 registri narrativi diversi che intendono dare al lettore l’idea della frammentazione psicologica dei personaggi che si trovano tutti, nessuno escluso, smarriti d’innanzi alle vicissitudini della Storia. Originale soprattutto la suddivisione narrativa: ognuno dei quattro taccuini ci presenta un tema diverso di importanza capitale nella vita della protagonista Anna Wulf.
Il taccuino d'oro
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- Il diario di Jane Somers: questo libro fece molto discutere, negli anni Ottanta, proprio per modalità della sua pubblicazione. Doris Lessing lo pubblicò sotto falso nome per dimostrare che il mondo editoriale nutriva dei pregiudizi nei confronti degli esordienti. Dopo un inizio in sordina, il romanzo ebbe un successo inaspettato.
Il libro narra di due donne appartenenti a mondi completamente opposti: la donna in carriera Jane e l’anziana Maudie, che si troveranno unite da un’esclusiva amicizia capace di cambiare ogni punto di vista. In queste pagine emozionanti Doris Lessing parla della vecchiaia, della malattia e della solitudine, ma soprattutto fa luce sulla politica di Margaret Thatcher e sulle sofferenze inflitte ai più deboli.
Il diario di Jane Somers
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Recensione del libro
Le nonne
di Doris Lessing
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Discesa all’inferno
di Doris Lessing
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Il quinto figlio
di Doris Lessing
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Doris Lessing: vita e opere della “cantrice del femminismo”
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