Dance Dance Dance
- Autore: Murakami Haruki
- Casa editrice: Einaudi
La trama di Dance Dance Dance di Murakami Haruki sembra essere banale: il protagonista ricerca una ragazza che sembra essere scomparsa dal nulla e dalla quale si sente richiamato in sogno. Durante i mesi di ricerca e di mistero che si cela attorno a questa sparizione, il protagonista si trova a vivere una serie di vicende bizzarre, oniriche, surreali che lo porteranno a una crescita, a una maggiore consapevolezza di sé e al suo posto del mondo e quindi alla chiusura di un cerchio.
Il titolo “Dance Dance Dance” sembra un’esortazione: lasciarsi travolgere dalla danza degli eventi che ci capitano, ed è ciò che capita al protagonista. Lui è in una situazione di forte stallo e non si sente completamente parte del mondo in cui vive, si limita a “spalare la neve” ossia fare le cose quotidiane con meccanicità. Piano piano, con l’obiettivo della ricerca della ragazza, si troverà a essere totalmente coinvolto nella storia che lui stesso “lascia accadere a sé stesso”: per la prima volta è coinvolto e partecipe di una storia che lui stesso pian piano costruisce.
Il libro, scritto dal punto di vista del protagonista, fa affezionare il lettore moltissimo a lui, poiché ci racconta molto di sé quasi come avesse un’esigenza di raccontarsi (sottolineando il fatto che lui nella vita non riesce a raccontarsi). Pian piano però proseguendo la lettura, al posto di raccontare sé stesso, iniziano a prendere piede le storie degli altri che lo circondano e che incontra; l’evoluzione del personaggio si capisce anche dal suo modo di porsi rispetto alle cose e alla sua introspettività. I personaggi che lui incontra sono i più stravaganti e lo fanno pian piano diventare da uomo privo di valori a un uomo che ha esigenza di trovarsi attaccato alle cose reali della vita: inizialmente è un “uomo che vive” sulla Luna, si arriverà alla fine del libro al punto in cui sarà fortemente attaccato alla realtà, al punto che ammetterà lui stesso di non voler stare solo. E’ un’evoluzione meravigliosa, che avviene attraverso una lentezza che il lettore percepisce: non è un libro accattivante dal punto di vista degli eventi, ma l’attenzione rimane viva lo stesso perchè il conoscere il protagonista e le persone e relazioni che instaura diventa più importante che conoscere lo sviluppo della storia di fondo e per una volta la storia di fondo diventa occasione per parlare dei protagonisti e non sono i protagonisti che fungono da cornice, come su molti libri ormai accade (in breve: vi è un ribaltamento delle priorità nella lettura, ci si fissa di più sulle caratterizzazioni dei personaggi rispetto allo sviluppo della trama). E’ il collegamento con gli altri la chiave di questo romanzo.
Lo stile di scrittura è lento, ma non noioso: semplicemente lento, quasi come un cibo orientale preparato con cura minuziosa. L’autore chiede al lettore di percorrere con calma ogni gradino della storia, quasi a completare il percorso del protagonista insieme a lui.
Dance dance dance
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