Colapesce
- Autore: Raffaele La Capria
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Gallucci
- Anno di pubblicazione: 2021
Nel volume Colapesce (Gallucci 2021, illustrato da Vincenzo Del Vecchio), Raffaele La Capria, uno dei più grandi autori della letteratura italiana del secondo Novecento, riscrive un’antica leggenda del Sud d’Italia, che aveva già affascinato scrittori come Leonardo Sciascia e Italo Calvino.
“C’era una volta… una bella giornata: col cielo tutto azzurro, il mare tutto calmo, l’aria luminosa e tiepida, e bianche vele lontano, come gabbiani docili all’onda. I gozzi dei pescatori rientravano dopo la pesca della notte nell’arco della marina, e che silenzio c’era intorno! L’acqua era trasparente, si vedevano gli scogli sommersi, le alghe e la sabbia ondulata del fondo, e i pesci che nuotavano snelli tra le maglie di sole smaglianti”.
Una giornata come di rado se ne vedono ancora, una bella giornata di tanti anni fa, quando il mondo pareva più pulito intatto e nuovo, quasi fosse appena creato da Dio. In quel silenzio si era sentita la voce di una donna che chiamava:
“Colaaa!… Colaaaa!…”
Quel nome risuonando nell’aria, era arrivato sulla spiaggia, dove i pescatori stavano rammendando le reti, e lo avevano udito i ragazzini che stavano dando la caccia a granchi e gamberi tra gli anfratti della scogliera.
“Dove ti sei nascosto, disgraziato! - seguitava a dire la donna che cercava il figlio - Oggi neppure sei andato alla bottega di tuo padre. Come faremo con un figlio così scioperato! Sei diventato la mia disperazione! Lo vuoi capire che non si può passare tutto il tempo a nuotare nell’acqua del mare?…”
Poi la mamma vedendo i ragazzini sulla scogliera, si era avviata da quella parte. Forse Cola si trovava lì, a perdere tempo con quei fannulloni. Ognuno dei ragazzini le indicava un punto diverso nel mare e ognuno giurava che quel punto in mezzo al mare era Cola. Allora la donna esasperata aveva alzato le braccia al cielo esclamando:
“Cola! Se tanto ti piace il mare, nel mare devi restare e un pesce devi diventare!” e si era allontanata, tutta corrucciata, avvolta nel suo vestito nero. Quando la madre di Cola era abbastanza distante uno dei monelli aveva urlato:
“Colapesce!”
Gli altri avevano ripetuto ridendo questo nuovo nome affibbiato a Cola:
“Colapesce! Colapesce!”
Le profetiche parole della madre avevano compiuto il destino del figlio:
“Riusciva a stare sott’acqua, per ore come i pesci, tanto che a casa non ci tornò più, e allora la madre ne fu così disperata che per il dolore ne morì”.
La leggenda mediterranea di Colapesce, dalla pelle tutta coperta di sale e scaglie, che a furia di nuotare le mani e i piedi gli erano diventati più larghi, quasi fossero delle pinne, ritorna in questo albo, impreziosito dai vividi disegni di Vincenzo Del Vecchio.
Il celebre scrittore napoletano Raffaele La Capria aveva scritto la favola del ragazzo pesce nel 1974 per la figlia Alexandra. Colapesce ancora incanta grandi e piccoli, non solo per il suo corpo snodato e luccicante, ma anche perché dietro il suo immenso amore per il mare si cela il desiderio di libertà e di una vita vissuta senza sovrastrutture.
“Tra i capelli neri e crespi qualche alga marina doveva aver messo radici, qualche conchiglietta era rimasta attaccata alla fronte e alle orecchie”.
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