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Recensioni di libri

Il mio ricordo degli eterni di Emanuele Severino

Rizzoli, 2011 - L’autobiografia del filosofo Emanuele Severino ci illumina non solo sugli episodi fondamentali della sua esistenza, ma soprattutto sulle idee che ne hanno fatto un Maestro del pensiero occidentale novecentesco.

Alida Airaghi
Alida Airaghi Pubblicato il 10-06-2016

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Il mio ricordo degli eterni

Il mio ricordo degli eterni

  • Autore: Emanuele Severino
  • Genere: Filosofia e Sociologia
  • Categoria: Saggistica
  • Casa editrice: Rizzoli
  • Anno di pubblicazione: 2011

Da quanto scrive il filosofo Emanuele Severino in “Il mio ricordo degli eterni”, ricordare è alterare, errare:

"E’ una parte del grande sogno in cui il mondo esiste".

E questa sua autobiografia risulta, quindi, un errore:

"Trapelano, in queste mie pagine, vanità e puerilità"

messaggi che allontanano dalla verità, addirittura nella falsità dello stile:

"Ho nostalgia del linguaggio pesante e duro dei miei scritti".

E ancora:

"Pubblicare un’autobiografia è dar confidenza al prossimo. Che a volte la merita, altre no".

Ma non sempre chi legge la narrazione di una vita altrui lo fa per banale curiosità: a volte può sperare in un’illuminazione, desidera imparare dall’esistenza di un Maestro. Ecco che allora la vita di un filosofo può risultare davvero un insegnamento, non solo nei particolari biografici (la famiglia d’origine, siculo-bresciana, con il padre ufficiale dei bersaglieri e poi bancario; un fratello maggiore morto in guerra; la moglie amatissima, conosciuta a sedici anni e sposata a ventidue; due figli, e un’intera esistenza dedicata alla ricerca, allo studio, all’insegnamento universitario).
Non solo, quindi, nelle vicende della quotidianità: l’amore per la musica e per la letteratura (soprattutto Leopardi e i tragici greci), gli incontri con i grandi pensatori italiani ed europei (Gadamer e Levinas tra gli altri), le polemiche e gli scontri ideologici con altre teorie filosofiche (tra cui, fondamentale, quella con le gerarchie della Chiesa), i viaggi.

Ma essenzialmente nelle graduali conquiste filosofiche, nell’avvicinarsi al nucleo tematico del suo pensiero: l’oltrepassamento del nichilismo, inteso come "alienazione essenziale", secondo cui le cose vengono dal nulla e vi ritornano; la critica al cristianesimo, al capitalismo, al tecnicismo; l’approfondimento di parole chiave (l’incontrovertibile, il rimedio e il riparo). E in particolare la sua tesi più originale e discussa, ma inevitabilmente più affascinante: l’eternità di tutti gli essenti, per cui

"se tutto è eterno, tutto è legato a tutto, sì che, se un filo d’erba non fosse, nulla sarebbe".

Perché

"ciò che se ne va scompare per un poco. Ma poi, tutto ciò che è scomparso riappare".

Il mio ricordo degli eterni. Autobiografia

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© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il mio ricordo degli eterni

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Commenti: 2

  • Giovanni Basile
    10 giugno 2016, 22:26

    Ho acquistato e letto questo libro alla sua uscita nel 2011. Scrittura pesante e soporifera, lettura da tedio. Severino scrive per sé stesso. Niente a che vedere, invece, con lo stile espositivo di Giovanni Reale.

  • Alida Airaghi
    11 giugno 2016, 11:45

    Giovanni Reale, un grandissimo! Ho preparato sul suo Platone il mio ultimo esame di storia della filosofia antica.
    Però io credo che anche un analfabeta possa sempre insegnarci qualcosa. Tanto più un luminare del pensiero come il Prof. Severino, quindi. Anche se non sempre mi ritrovo nelle sue teorie parmenidee.

    Alida Airaghi

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