Vuoti di memoria di Valerio Varesi

Valerio Varesi torna in libreria con un libro cui protagonista assoluta è la figura del commissario Soneri, ribattezzato il “Maigret” italiano, intitolato Vuoti di memoria, pubblicato nella collana Giallo Mondadori. È un’inchiesta spiazzante, quella descritta con abile penna dall’autore, che porta con sé più interrogativi che certezze.

Il tutto nasce dal brutale omicidio di tale Romeo Calandri, perpetrato dalle mani sanguinose di Carmelo Musci, killer al soldo della ‘ndrangheta. Con Romeo, probabilmente, è stato ucciso anche tale Luciano Orsi, che era il suo socio in affari. Di quest’ultimo non si sa da parecchio tempo più nulla, come fosse svanito nel nulla. Ma non tutto è perduto per sempre e quando tutti meno se lo aspettano ecco che Orsi viene ritrovato su una barca, agonizzante, a largo di Cesenatico. Un redivivo, dunque? Che cosa ha fatto in tutti questi mesi? Come è sopravvissuto? Gli interrogativi sono molti, di certezze invece nessuna.

Immediatamente dopo pensò a Orsi che gli sembrava la rappresentazione perfetta di tutto ciò: morto e poi vivo, ammazzato e resuscitato, prima vittima e poi fuggitivo. La realtà si presentava sempre per ciò che era: un groviglio, un abbaglio, un costante equivoco.

Inoltre Luciano Orsi è affetto da un’amnesia a causa della quale non ricorda nulla di ciò che è accaduto. Il dubbio sorge spontaneo: finge o è veramente così?

Per Soneri si annuncia un’indagine complicata perché guarda ai ricordi e alla realtà manipolata da quest’ultimi. Quando le persone ricordano non affermano quasi mai la verità, e questo è destabilizzante per le indagini del commissario.

La memoria è un contenitore insidioso. Ti ho già detto che c’è dentro di tutto. Dipende solo da cosa vuoi tirarci fuori. E lì in mezzo tu mi costringi a pescare cose spiacevoli, visto che mi rimproveri da smemorato!

Riuscirà il commissario a portare a termine questa indagine così lacunosa o dovrà arrendersi ad una memoria che inganna?

Una lettura avvincente, anche se molto malinconica e nebulosa. Tante caratteristiche che sono ombre, prive di luce: un uomo sperduto, che non ricorda; un omicidio con troppi misteri; un enigma di cui non si riesce a venire a capo. Su tutto impera il “vuoto di memoria” che non concede scampo, che mette in crisi ogni certezza accumulata dalla grande esperienza di un commissario, poco avvezzo alla tecnologia, e che gli scompagina ancora di più le poche certe verità che possiede.
Un commissario che mai come in questo libro appare inquieto, spesso nebuloso, non al passo coi tempi, e che sonda gli angoli più bui e oscuri dell’essere umano e della società in cui vive. E allora ecco il commissario Soneri con il suo mezzo toscano alla bocca, sempre dalla parte degli umili, dei diseredati, dei dimenticati e dei perdenti, che questa volta non sa che pesci pigliare. Nulla è più certo e tutto è avvolto in quella nebbia che caratterizza la terra da cui lui viene e vive. E allora? Che accadrà?
Vuoti di memoria è un giallo potente, sofferto, intimo e intimistico, teso sul filo dei ricordi che ingannano e che portano a un vuoto di indagine e di verità. Un romanzo che si legge d’un fiato, catturati da una personalità travolgente e malinconica come è quella del protagonista dell’indagine. Per gli amanti del noir sofisticato e dotto, le pagine di Valerio Varesi sono una vera e propria perla letteraria che cattura immediatamente il lettore e lo coinvolge in un vortice continuo di emozioni e di sentimenti contrastanti, portati avanti sul tema della memoria.