Vivida mon amour di Andrea Vitali

Una scrittura asciutta, lieve, ironica. Andrea Vitali non va più per enigmi, ma scrive il nome dello scrittore da cui non può prescindere: Piero Chiara. In Vivida mon amour (Einaudi, 2021) Siamo sulla costa di un lago che bagna anche la Svizzera. Il protagonista diventa un "dottorino" e si laurea. Della famiglia non c’è nessuno. I genitori sono in Tunisia forse per motivi fiscali. Siamo negli anni Ottanta del secolo scorso.

Alla sua umile festa conosce Vivina, Vivi’na o Vivida. Vai a capire. Una ragazza pratica, che gestisce un vivaio. Non è bella la ragazza, ma si sa muovere, tra i suoi fiori e piccoli alberelli: annaffia, toglie foglie morte, mette concime. Poi cucina per il padre. Sarebbe una ragazza da sposare. Il protagonista maschile è bloccato dal chiamarla al telefono, giacché si ammutolisce e non può trovare scuse come noi oggi, che siamo spesso irreperibili o con la segreteria telefonica. Negli anni Ottanta non c’erano i telefonini. Se si prendeva un appuntamento era quello, non si poteva tornare indietro.

Alla fine lui chiama e Vivida dice sì vediamoci. Durante la serata la ragazza si muove con molta facilità sui nuovi posti dove divertirsi. Conosce anche le discoteche. Lui, misero, voleva invitarla a una gita sul lago, per arrivare a una pizzeria dove ormai andavano solo le persone grandi di età.
Umiliato per la sua vita notturna decisamente scadente, il ragazzo ha anche altri guai: non sa baciare, non capisce quando è il momento, non sa salutare una ragazza, non ha un lavoro stabile. Una frana. Disteso al letto si chiede perché Vivida ha detto sì a uscite future.
In realtà la ragazza, con la mamma ormai malatissima e un padre che se ne infischia del vivaio, sta cercando un uomo per sposarsi, ma anche per continuare col lavoro ereditato.

Andrea Vitali riesce nell’intento di far capire cosa sono stati i primi anni degli anni Ottanta, soprattutto al Nord Italia. Ottimismo, nuove attività in gestione, soldi che giravano, nessuna crisi finanziaria e poi la macchina del divertimento che non si fermava mai. Esemplare nella realtà un nostro ministro della Repubblica, che si trovava nelle discoteche a ballare e a divertirsi. Le donne iniziano ad avere i primi posti nella conduzione di aziende. Ancora poche, in realtà. Il Nord Italia metabolizza i cambiamenti che giungono dagli Stati Uniti. Il presidente Reagan con la sua vitalità e la congiuntura economica mai così favorevole cerca di scuotere la vecchia Europa sul terreno di nuove opportunità. Vivida è la nuova ragazza che riscuote successo, mentre il quasi fidanzato le sta due metri indietro.

Divertente, tenero, ma anche cinico, Vivida mon amour è un romanzo breve che si finisce in due giorni.