Va’, metti una sentinella
- Autore: Harper Lee
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2015
Esce oggi 19 novembre il romanzo “Va’, metti una sentinella” (Feltrinelli 2015, titolo originale Go set a Watchman, traduzione di Vincenzo Mantovani) di Harper Lee, ritrovato della celebre scrittrice statunitense, nata a Monroeville in Alabama nel 1926, ambientato vent’anni dopo “Il buio oltre la siepe” (To Kill a Mockingbird), suo romanzo capolavoro (Premio Pulitzer, 1960), dal quale nel 1962 venne tratto il film omonimo vincitore di tre premi Oscar, diretto da Richard Mulligan, protagonista Gregory Peck.
“Da Atlanta, aveva guardato fuori dal finestrino del vagone ristorante con un piacere quasi fisico. Davanti al caffè della colazione, vide allontanarsi l’ultima delle colline della Georgia e comparire la terra rossa, insieme a case dal tetto bianco poste al centro di corti ben spazzate dove cresceva l’inevitabile verbena, cinta da copertoni pitturati di bianco.”
Jean Louise Finch, l’indimenticabile “Scout” che i milioni di lettori del libro cult “Il buio oltre la siepe” avevano lasciato alla bambina scoprire che cosa volesse dire essere razzisti a Maycombe in Alabama, stava tornando a casa da New York per trovare il padre Atticus. Il fiero avvocato ormai era anziano, aveva compiuto settantadue anni e soffriva di artrite reumatoide, inoltre aveva perso il figlio Jem. Jean Louise aveva ventisei anni, ma il suo animo insofferente e volitivo era sempre lo stesso di quando era una ragazzina impertinente e senza peli sulla lingua,
“una delinquente giovanile, straordinaria casinista e attaccabrighe.”
Infatti, la giovane
“sorrise quando vide la prima antenna televisiva sopra una casa di negri che non era mai stata verniciata; man mano che si moltiplicavano, la sua gioia crebbe.”
Siamo negli anni Cinquanta del XX Secolo e le tensioni razziali e le lotte civili infiammano l’opinione pubblica americana in un delicato momento di transizione che sta lentamente trasformando il profondo Sud degli Stati Uniti. Ora Jean Louise viveva e lavorava nella Grande Mela ma il suo mondo restava sempre la ristretta cerchia della contea di Maycombe, territorio nato dalla manipolazione dei collegi elettorali per far vincere questo o quel partito, un deserto costellato di minuscoli insediamenti, il più grande dei quali era la cittadina natale di Scout. Scesa alla stazione, Jean Louise si era accorta che “suo padre non la stava aspettando”, ma osservando lungo i binari la giovane donna aveva notato un uomo alto in piedi sulla minuscola piattaforma. Henry Clinton era stato il compagno di suo fratello, suo amico da una vita e“se avesse continuato a baciarla così”, forse il suo futuro marito. Del resto non c’era un giovane migliore di Henry Clinton, diceva la gente di Maycombe e Jean Louise era d’accordo. Il ragazzo, uscito indenne dalla II Guerra Mondiale, si era iscritto all’università per studiare Legge. Dopo l’improvvisa morte di Jem, Atticus che aveva sempre pensato di lasciare lo studio legale a suo figlio, guardandosi intorno in cerca di un praticante, aveva trovato naturale assumere Henry il quale, con il tempo era diventato gli occhi e le mani di Atticus. Trasformatasi da
“piccola pistolera litigiosa in salopette, in un ragionevole facsimile di essere umano”
agli occhi di Henry, Jean Louise stava per ricevere la sua prima proposta di matrimonio ma aveva deciso che per il momento
“avrebbe seguito la strada sassosa dello zitellaggio”
anche perché fin da quando era ragazzina
“davanti a una via di uscita facile sceglieva sempre quella difficile.”
Il titolo del volume evento editoriale dell’anno, è ripreso da un versetto biblico del profeta Isaia, 21:6 ed è dedicato “Alla memoria del signor Lee e di Alice”. Il manoscritto di Go set a Watchman era rimasto conservato per più di sessant’anni in una cassaforte. Dimenticato lì fin da quando nel 1957 l’editore di Nelle Harper Lee (questo è il vero nome della scrittrice ottantanovenne, la quale vive in una casa di riposo a Monroeville da quando cinque anni fa è stata colpita da un ictus che le impedisce di comunicare) le aveva consigliato di rielaborarlo, concentrandosi sulle vicende di Miss Finch bambina. Da qui era nato quel libro straordinario, insieme romanzo di formazione e testo simbolo contro ogni razzismo e discriminazione.
Nel sequel del Buio oltre la siepe, scritto in terza persona e uscito nei paesi anglosassoni il 14 luglio scorso distribuito da HarperCollins con una tiratura iniziale di due milioni di copie, il personaggio di Atticus Finch sembra trasformarsi da eroe positivo in eroe negativo che dichiara di aver partecipato a incontri del Ku Klux Klan e che domanda alla figlia:
“vuoi vagonate di negri nelle nostre scuole, nelle nostre chiese e nei nostri teatri?”
Prima di condannare “un uomo all’antica” che si considera “una specie di democratico jeffersoniano”, non solo occorre considerare il presunto razzismo del padre di Scout “nel contesto dei temi morali più ampi affrontati nel libro” come ha scritto la HarperCollins in un comunicato, ma sarà meglio leggere fino all’ultima pagina un libro che si annuncia già come un grandissimo successo.
“Atticus, credo di volerti molto bene.”
Va', metti una sentinella
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