SoloLibri.net
  • News
    • News dal mondo dei libri
    • Ultime uscite in libreria
    • Concorsi e premi letterari
    • Fiere del libro e festival letterari
    • Dal libro al film
    • Ti presento i miei... libri
  • Recensioni
    • Recensioni di libri
    • Novità libri
    • Uno scrittore ci racconta un libro...
    • Indice libri - autori - editori
  • Rubriche
    • Approfondimenti
    • Libri da leggere e regalare
    • Storia della letteratura
    • Consigli per scrittori
    • Come si scrive?
    • Parole, proverbi e modi di dire
    • Aforismi e frasi celebri
    • Lavoro con i libri...
  • Speciale Scuola
    • News scuola
    • Esame di maturità
    • Università
  • Chi siamo
  • Collabora
    • Scrivi una recensione
    • Diventa un collaboratore
    • Scrittore? Promuoviti con noi

CONTINUA A SEGUIRCI

Facebook Twitter Instagra, Flipboard Google News RSS

Recensioni di libri

Racconti di Hanif Kureishi

Personaggi che si assomigliano tutti nella rinuncia a qualsiasi prospettiva di vita felice, annoiati dalla banalità del quotidiano.

Alida Airaghi
Alida Airaghi Pubblicato il 01-09-2015

4

Racconti

Racconti

  • Autore: Hanif Kureishi
  • Genere: Raccolte di racconti
  • Categoria: Narrativa Straniera
  • Casa editrice: Bompiani

Scheda e prezzo libro:

prezzo libro su amazon
prezzo libro su ibs

Alcuni di questi racconti dello scrittore anglo-pakistano Hanif Kureishi (1954) coprono poche pagine, altri hanno la rilevanza di un romanzo breve. Quasi tutti ambientati in una Londra crudele e indifferente (“Londra era piena di gente drogata, inutile, che non ascoltava quello che gli altri dicevano, ma pensava solo, tutto il tempo, a come poteva distrarsi, non parlava mai di niente di serio, finché poi precipitava”; “Londra sembra essere fatta solo di materiali duri e di polvere che non riesce a poggiarsi; tutto è spigoloso, specialmente la gente.”), indagano esistenze ed esperienze disparate, per lo più avvilite e inconsolabili: come imparare a sopravvivere a se stessi, ai propri fallimenti, inventandosi improbabili vie d’uscita, quasi ad accelerare una catastrofe sempre inevitabile. Troviamo quindi lo sceneggiatore cocainomane di successo che invidia le giornate squallide ma non programmate degli scarti umani, ai margini della società; il padre di famiglia fotografo amatoriale che si fa irretire da una coppia voyeuristica; lo scrittore tradito dalla moglie che desidera solo umiliarla e vendicarsi; l’attore che spia l’amante sposata seguendola anche in vacanza con il marito. Personaggi che si assomigliano tutti nella rinuncia a qualsiasi prospettiva di vita felice, annoiati dalla banalità del quotidiano, rassegnati a rapporti fittizi sia nelle amicizie che negli amori, desiderosi solamente di far passare il tempo più velocemente, stordendosi con le droghe o nel sesso più degradato e ripetitivo, in una ricerca morbosa e ossessiva di rapporti affettivi autentici:

“La gente si sposta da una moglie all’altra, da un marito all’altro. Una città di vampiri d’amore che girano da persona a persona in cerca di quella che farà la differenza”.

Le famiglie, soprattutto quelle inglesi, appaiono spaccate e rancorose, con madri superficiali e distratte, e padri che hanno perso qualsiasi ruolo e funzione educativa. Kureishi segue i suoi personaggi pedinandoli negli spostamenti fisici, nei gesti quotidiani, nei tic comportamentali: mai, tuttavia, scavando nei meandri della psiche o nei conflitti interiori, quasi a voler sottolineare che i suoi protagonisti vivono solo in superficie, bidimensionali, privi di profondità. C’è, costante, l’esplorazione analitica del corpo e della sessualità, che raramente arriva a essere conturbante, avvolta com’è in un’atmosfera di tragico disfacimento, di indifferente routine quotidiana, come se l’autore volesse appiattirsi sulla descrizione di una cultura occidentale e cosmopolita oramai priva di slanci vitali, di entusiasmi, di calore umano, e rassegnata alla sua decadenza (l’ultima sezione, è emblematicamente intitolata “Il declino dell’Occidente”). Ma non si salva nemmeno la civiltà asiatica importata, costretta a europeizzarsi controvoglia: i contrasti razziali e religiosi implodono nelle coscienze e all’interno delle mura domestiche. Ne è un esempio il bel racconto “Mio figlio il fanatico”, in cui un taxista indiano ormai integratosi nella vita anglosassone si vede rifiutato dal figlio convertito all’Islam più rigoroso ed estremista: drammatico esempio di due generazioni e due mondi che non riescono più a parlarsi.


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Racconti

  • Altri libri di Hanif Kureishi
Uno zero
Il dono di Gabriel

Lascia il tuo commento

Segui Sololibri sui social

Facebook Twitter Instagram Flipboard Google News Youtube

Segui Sololibri sui social

Facebook Google News Instagram Twitter Youtube Flipboard

I libri più cliccati oggi


Il pane perduto
Orgoglio e pregiudizio
Cime tempestose
Omicidio a regola d'arte
I bambini di Parigi
E in mezzo: io

Tutte le Recensioni e le novità dal mondo dei libri nella tua casella email!

ISCRIVITI SUBITO
Ami leggere?

Seguici, commenta le recensioni e consiglia i libri migliori da leggere

Novità libri

Scrivi una recensione

Diventa un collaboratore

Siti amici

Sei uno scrittore?

Segui i nostri consigli e promuovi il tuo libro gratis con Sololibri.net

Consigli per scrittori

Ti presento i miei... libri

Uno scrittore ci racconta un libro

Link utili

Informazioni generali

Copyright

Condizioni di pubblicazione

Privacy

Preferenze pubblicità

Chi siamo

Segui Sololibri sui social

Pagina Facebook Profilo Twitter Profilo Instagram Flipboard Google News Youtube Telegram RSS

Sololibri.net / New Com Web srls
C.F./P.Iva 13586351002