Quello che l’acqua nasconde
- Autore: Alessandro Perissinotto
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Piemme
- Anno di pubblicazione: 2017
Nuovo romanzo di Alessandro Perissinotto, nuovo tema: in “Quello che l’acqua nasconde” l’autore ci riporta agli anni di piombo, a quegli anni tragici che videro la città della FIAT, Torino, subire le violenze dei gruppi di sedicenti rivoluzionari, imitatori delle Brigate Rosse, che sparsero sangue innocente giocando alla guerriglia, alla rivoluzione del proletariato, sia che fossero studenti comunisti o anche cattolici impegnati, come si usava dire in quegli anni tra il ‘68 e i primissimi anni Ottanta del secolo appena trascorso. Ma lo scrittore in questo romanzo racconta molto di più, mettendo in scena il dramma di un grande genetista divenuto americano, Edoardo Rubessi, che dopo aver trascorso la maggior parte della sua vita in USA, stimato e in odore di Premio Nobel per le sue ricerche specifiche su una malattia rara che colpisce i bambini rendendoli vecchi e destinati ad una vita brevissima, torna a Torino. Lo accompagna la seconda moglie, la bella fotografa Susan, perché Rubessi ha accettato il progetto di un lungo esperimento alle Molinette, e viene ospitato in un grande e luminoso appartamento, degno della bella casa di Washington che hanno temporaneamente lasciato. In realtà l’io narrante della storia è Aldo Abrate, un professore di scienze al liceo, che con Rubessi aveva condiviso un breve periodo di impegno nel gruppo di ragazzi riuniti dal parroco don Luigino in quella stagione che vide i “cattolici del dissenso” avvicinarsi alla teologia della liberazione e ad altri movimenti vicini se non contigui a quelli poi confluiti nelle bande armate.
La storia che Alessandro Perissinotto ci racconta è mediata dalle parole del professore, divorziato, padre di un figlio che vive all’estero, abbastanza frustrato dalla professione di insegnante vissuta come un facile ripiego, che, all’arrivo dei coniugi Rubessi si troverà coinvolto in una storia sempre più oscura, che coinvolge il celebre professore in un passato volutamente rimosso. Un vecchio presente alla conferenza di apertura di Edoardo Rubessi, mette in mano alla moglie un cartoncino, su cui è scritto un nome: L’Angelo Azzurro. Da qui partono le bugie, i fraintendimenti, le omissioni, che presto svelano a Susan che l’uomo che ha sposato ha un passato drammatico che non le ha mai rivelato; ad aiutarla nel cercare la verità, a patto che si possa scoprire una storia di oltre trenta anni prima, sarà proprio Aldo, che infatuatosi della fotografa, comincerà ad accompagnarla nei luoghi più degradati della Torino ormai quasi disabitata, dove forse si trovano gli scenari nei quali il piccolo Edoardo aveva subito orrende sevizie. Man mano escono dall’oblio luoghi e personaggi dimenticati, le ricerche su internet e sui giornali dell’epoca permettono ad Aldo e Susan di svelare misteri e di ricostruire orrori che solo negli anni Settanta avevano turbato la vita civile della capitale industriale del nostro Paese. Manicomi, violenze e abusi, luoghi dove si praticava una psichiatria criminale su minori indifesi è al centro delle ricostruzioni puntuali che il romanzo descrive; in realtà la storia è ancora più complessa, piena di drammi sopiti ma mai rivelati, fino alle pagine finali del libro dove si arriva con il fiato sospeso e con molta angoscia.
Nel prologo del libro Alessandro Perissinotto chiarisce le sue intenzioni, dice del suo tentativo di
“cogliere l’unicità di quanto mi veniva raccontato sapendo che, quando si attinge alla realtà, non si trovano mai due storie identiche, anche se prendono origine da uno stesso dramma, da uno stesso fatto, da una stessa immagine. E poi, per conservare la memoria non è necessario essere originali, l’importante è essere ostinati”.
Ostinazione nella ricerca di una verità orribile, ostinazione nello scavare anche a costo di perdere il rapporto di fiducia nel coniuge, pur di giungere ad una verità che possa ridare serenità ed equilibrio a persone coinvolte in vicende più grandi di loro. “Quello che l’acqua nasconde” è un libro pieno di sofferenza, capace di rievocare nodi drammatici della nostra storia recente poco o per niente esplorati. Un romanzo da far leggere anche ai più giovani, come tenta di fare il professore/narratore, che si accorge di come i suoi liceali siano lontani anni luce da storie che avevano coinvolto la generazione dei loro genitori, o forse nonni. L’acqua nasconde, ma il ricordo non si può cancellare dal cuore e dalla mente, sembra suggerire lo scrittore.
Quello che l'acqua nasconde
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