Oltre il confine
- Autore: Cormac McCarthy
- Genere: Avventura
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
Billy e il padre depositano trappole per catturare un lupo che sbrana pecore.
La famiglia Parham si occupa di allevare bestiame e i due figli, Billy e Boyd, aiutano il padre in questa attività. Il padre è un tipo silenzioso e autoritario e dice a Billy che se dovesse trovare il lupo nella trappola, può fare sole due cose: o chiamarlo o ammazzare il lupo.
E il lupo, anzi è una lupa, finirà un giorno in quella trappola. Quando la trova, Billy la guarda e cerca di sparare, ma non ci riesce, così ci ripensa e torna indietro a chiamare suo padre. Poi ci ripensa ancora: ritorna dalla lupa, la libera, la cura, le dà da mangiare. Sale a cavallo e inizia un lungo viaggio, perché in quel momento si mette in testa di riportare la lupa a casa sua e per farlo deve attraversare il confine messicano. Si allontana quindi da casa e comincia il suo viaggio tra deserti e montagne fino a quando riuscirà ad attraversare il confine. Ma lì, in Messico, l’animale gli viene sottratto e sarà utilizzato per il combattimento con i cani. E proprio in arena, avvicinandosi alla sua lupa, ferita e distrutta, Billy dovrà armarsi di tutto il suo coraggio per ucciderla e porre fine alla sua sofferenza.
Il giorno che farà ritorno a casa, troverà le stanze vuote. La sua famiglia è stata sterminata dagli indiani. L’unico superstite è suo fratello Boyd e, proprio con lui, inizierà un nuovo viaggio per ritrovare i cavalli rubati. Riusciranno a recuperarli in Messico, ma in una disavventura suo fratello sarà ferito e si rimetterà grazie all’amore per una giovane donna. E l’amore per questa indi e in parte, lo shock subito da Boyd, divideranno i fratelli. Dopo anni, Billy recupererà le ossa di Boyd dando loro sepoltura negli stati uniti d’America.
Oltre il confine è il secondo libro della “ trilogia della frontiera “ di Cormac MacCarthy. Segue a “Cavalli Selvaggi” e precede “Città della Pianura”. E di sicuro resta il più bello in assoluto.
Un romanzo scritto in maniera “Silenziosa“, nel senso che lo scrittore dà ampio spazio allo scenario, alla natura, all’avventura, ma cela lo stato d’animo dei personaggi. Cormac McCarthy delinea i loro pensieri, ma non li esterna mai del tutto: ci fa capire che soffrono o sorridono, che si sentono prigionieri o liberi, soli o bastanti a se stessi, ma non ce lo dice mai, ce lo fa solo intuire. E’ come se i suoi personaggi non rispondessero mai a una domanda oppure dessero una risposta che ogni volta ci lascia spiazzati. I dialoghi sono secchi, la punteggiatura è asciutta e il libro è scritto da Dio. Viaggio, solitudine, fiducia e umanità sono da sempre i temi affrontati da Cormac McCarthy, probabilmente uno dei più grandi scrittori americani contemporanei. Stupendo.
Tanto che la mia copia di Oltre il confine è inguaribilmente sgualcita.
Nei miei rari spostamenti lo porto sempre con me. Quasi a voler capire il valore e la magia di un viaggio. O nell’attesa, chissà, di essere capace di avere una risposta che possa lasciare qualcuno spiazzato.
Trilogia della frontiera: Cavalli selvaggi-Oltre il confine-Città della pianura
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