Occidente per principianti di Nicola Lagioia

Che ci fanno in una Citroën sgangherata che si sposta da un capo all’altro dell’Italia un giornalista che scrive per altri, una seducente studentessa universitaria e un regista squattrinato e ossessivo? Pur muovendosi nella torrida estate del 2001, il viaggio non ha certo una meta vacanziera come destinazione, piuttosto un miraggio, una possibilità, un fantasma – quello della prima amante di Rodolfo Valentino – che, se dovesse emergere nella sua piena consistenza, diventerebbe lo scoop di quella torrida estate.

Già perché il protagonista di Occidente per principianti (Einaudi, 2004), un ghost writer che scrive rinunciando abitualmente alla sua firma, è incaricato dalla sua committente di appurare l’identità della prima amante di Rodolfo Valentino, per dar vita a un pezzo destinato a diventare, o almeno a risvegliare, un mito. Ciò perché, mentre le televisioni accese, nell’anonima camera di un motel, su qualche arteria autostradale italiana, fanno scorrere i resoconti del G8 di Genova e delle relative mattanze, informano sugli ultimi movimenti dell’Eta in Spagna e anche sulle ipotesi, sempre più accreditate, di una presenza aliena è, in realtà, ben altro quel che fa muovere la macchina del quarto potere:

“prima di poter capire se tutte queste informazioni dovessero ritenersi un fedele resoconto sullo stato della razza umana, ecco la retroguardia, la leggerissima e letale artiglieria delle ultime pagine era pronta a rovesciarsi su ogni cosa rileggendola secondo i propri codici, coprendo anche eventi marginali con un unguento impermeabile. Una valanga di preview, gossip, recensioni, effetti speciali, ingaggi favolosi, una colata di resina multicolore che, raffreddandosi, avrebbe restituito alla cosa l’immagine di una sfera. Perfetta, scivolosa, luccicante, come un quarzo o un’ossidiana. Le notizie, bisognava domandarsi, seguivano un circuito chiuso o avevano a che fare in qualche modo con il mondo? Dovevamo considerarle come il prodotto dei fatti che accadevano oppure si trattava di entità autonome, indipendenti, magari anche striscianti, in qualche modo vive?”

In un’estate anomala di un anno anomalo, come il 2001, dove ancora non si ha la chiara percezione del nuovo millennio appena iniziato, inizia un viaggio allucinato di un’improbabile terzetto che, insieme a un improbabile obiettivo professionale si porta dietro ancor più improbabili sogni di gloria e fantasmi amorosi che fanno innescare attimi di provvisoria felicità tra il protagonista e Zelda, la studentessa che porta il nome, tutt’altro che casuale, della compagna di Scott Fitzgerald.

La storia si muove in una società dello spettacolo stanca e logorata che dà il meglio di sé nelle terrazze romane, compie slanci avveniristici nella Milano delle law firm e torna, poi, alla propria natura più popolare nel contrabbando di audiovisivi napoletano e nei paesini della Puglia che si preparano a diventare quella miscela di divertimento e omologazione che, nei nostri anni, è ben identificabile in luoghi come Gallipoli.

Occidente per principianti , secondo libro di Nicola Lagioia, è un romanzo tragicomico e sferzante che unisce a una prosa splendida, curata fino al millimetro, un ritratto impietoso dei nostri anni, declinato in una storia che, non a caso, si conclude con un nulla di fatto, come una magnifica bolla di sapone che dopo aver brillato per qualche istante, esplode e, rapidamente, svanisce.