Tra le tante notizie brutte e bruttissime che si rincorrono sui quotidiani anche durante queste calde giornate di vacanza per alcuni, ieri "La Repubblica" si segnala per la presenza di tre pezzi di scrittori, Paolo Di Paolo e Nicola Lagioia, e una giornalista, Raffaella De Santis, che parlano di libri, librerie, lettori.
La ripresa delle piccole librerie
Il pezzo di De Santis si sofferma sulle librerie indipendenti di quartiere e, attraverso le interviste a numerosi librai italiani, ci racconta come le librerie, durante il confinamento, abbiano spesso sofferto meno delle grandi catene, situate nei centri storici e in aeroporti e stazioni ferroviarie deserte. Gli abitanti dei quartieri hanno fatto comunità, hanno comprato più libri del solito, hanno accettato le consegne a domicilio pur di ricevere le novità che comunque hanno continuato, pur se con difficoltà, a uscire.
Ecco allora citate piccole librerie sparse sul territorio, librai e libraie coraggiosi e pieni di iniziative originali, lettori forti e indefessi, convinti che il libro oggetto, quello di carta con la sua copertina, la sua fascetta, l’illustrazione, la sua quarta di copertina, sia insostituibile.
L’estate è la stagione dei premi e quindi autori come Veronesi, vincitore dello Strega, Carofiglio, così amato e corteggiato nei talk show televisivi, Camilleri, di cui è uscito postumo l’ultimo Montalbano stanno facendo il pieno di vendite nelle librerie, consentendo all’industria editoriale una piccola ma forse significativa ripresa.
Contribuire alla rinascita e la scuola oggi
Anche Nicola Lagioia incoraggia lettori e scrittori a spingere il libro, a sostenere un’attività che vede l’Italia agli ultimi posti per numero di libri letti, a contribuire a questa agognata rinascita dell’amore per la lettura.
Paolo Di Paolo, invece, recensisce l’ultimo romanzo dello scrittore/professore Marco Lodoli, Il preside (Einaudi). Sono giornate difficili queste anche per chi si occupa di scuola e la figura del dirigente scolastico è in prima linea nel progettare, in totale solitudine e mancanza di appoggi veri da parte delle autorità, la riapertura delle scuole a settembre. Dunque se gli scrittori sono talvolta anticipatori della realtà, forse il vecchio preside asserragliato nella sua scuola a cui ha dedicato l’intera sua vita è una figura altamente simbolica e di stringente e drammatica attualità.
Tornare a leggere, leggere, leggere
Libri, scuola, lettura, formazione, industria editoriale, librerie: parole chiave tutte che ci interrogano sul futuro di un paese, il nostro, in profonda crisi culturale, nel quale la formazione delle generazioni future è una scommessa che si può vincere, tornando a studiare e a leggere, leggere, leggere.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I libri al centro: gli approfondimenti degli scrittori sull’ultimo numero di Repubblica
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