Notti nere
- Autore: Marco Vichi
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Guanda
- Anno di pubblicazione: 2025
Guanda edita nella Collana “Guanda Noir” la quattordicesima avventura del Commissario Franco Bordelli in Notti nere (2025) di Marco Vichi, autore toscano, nato a Firenze nel 1957 e residente nel Chianti.
Impruneta, giugno 1970.
L’ex commissario Franco Bordelli era sdraiato nel suo letto con un libro appoggiato sulla pancia e fissava il soffitto, che nel tempo aveva imparato a conoscere in ogni particolare...
Erano quasi le due di notte. Non era ancora la metà di giugno, ma il caldo si faceva sentire. Non come a Firenze, certo, ma anche in campagna dentro le vecchie case di contadini un po’ si sudava. Eleonora dormiva accanto a lui, nuda sui lenzuoli, con il viso affondato nel cuscino, e respirando non faceva nessun rumore. Bordelli si voltò a guardarla, provando una grande tenerezza per quell’aspirante mamma, che voleva a tutti i costi rimanere incinta. Era un miracolo che quella bella ragazza si fosse innamorata di lui.
Quando l’ex sbirro restava sveglio nel profondo della notte, con il pensiero tornava a sua madre, al periodo dorato dell’infanzia; era passato mezzo secolo da allora, aveva fatto appena in tempo a fare un respiro, e dal periodo in cui si sbucciava le ginocchia giocando in giardino si era ritrovato in pensione. Ma quella di Franco era una pensione sui generis: non solo si divertiva a collaborare in via ufficiosa con Piras, presto nominato commissario, ma era lo stesso nuovo questore a chiedere a Bordelli di formulare un piano volto alla cattura di quattro pericolosi e violenti rapinatori. Nel frattempo, una donna era stata aggredita e una giovane prostituta uccisa in maniera brutale.
Dobbiamo fermarli perché sono dei criminali, un pericolo per la comunità. Dobbiamo sbatterli in galera e dare un segnale forte alle persone che abbiamo il dovere di difendere, i cittadini onesti, che vogliono giustamente vivere tranquilli, senza la paura di venire derubati e picchiati.
Nel giugno del 1970, mentre Adriano Celentano cantava “I ragazzi della via Gluck”, altri ragazzi si scontravano con i celerini nelle piazze, e mentre Rita Pavone cantava “Notte nera”, dall’altra parte del mondo avveniva un episodio epocale, spartiacque culturale e generazionale.
La partita del secolo è il termine con cui ci si riferisce all’incontro di semifinale del campionato mondiale di calcio 1970 tra le nazionali di Germania Ovest e Italia, che si svolse allo stadio Azteca di Città del Messico il 17 giugno 1970. La partita vide la vittoria italiana con il punteggio di 4 a 3 dopo i tempi supplementari, al termine di continui cambi di risultato. Commentato per il pubblico italiano sulle frequenze televisive della Rai da Nando Martellini e su quelle radiofoniche da Enrico Ameri, si trattò di un incontro che è tuttora considerato uno dei momenti più emozionanti della storia dello sport italiano e, più in generale, della storia italiana del dopoguerra.
Come sempre, Vichi si dimostra bravissimo nel ricostruire il momento storico nel quale si muove Bordelli, simpatico, umano e accattivante. Un autentico “cavaliere d’altri tempi”.
Adesso l’unica cosa che contava era cercare di tirare fuori dalla tana quei quattro lupi dei rapinatori.
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