Non so niente di te
- Autore: Paola Mastrocola
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2013
Leggere "Non so niente di te" di Paola Mastrocola (Einaudi, 2013) è un regalo che facciamo a noi stessi.
La scrittura è piacevolissima, ironica e con un bel ritmo; la storia è avvincente sia nella forma che nei contenuti (e qui di contenuti ce ne sono molti).
Il protagonista Filippo, detto Fil, studente di Economia, li racchiude un po’ tutti, e soprattutto ci fa interrogare:
"Qualcuno ha la vita che vorrebbe?"
Fil è il classico studente modello, perfetto nella vita come negli studi, secondo le regole e le aspettative della sua famiglia e dei suoi compagni. Il ragazzo è dotato, ha un qualcosa di geniale nelle sue teorie, ma non accetta il meccanismo che tutto questo comporta.
Non ci sta a farsi scrivere la vita dai suoi genitori, non vuole essere schiavo delle e-mail e dei messaggini, perché altrimenti sei fuori dal giro. Fil è diverso: ha bisogno di riprendersi il suo tempo e fare da solo la sua vita! Subisce le pressioni del padre ma dice che
"Nessun genitore deve volere il meglio per suo figlio. Perché non lo sa.
E allora dovrebbe starsene a guardare e basta, in silenzio con grande calma".
Così inizia a mentire, per non deludere, per non dare dispiaceri. In fondo non è poi così difficile se si decide di scambiare vita con il proprio compagno di studi. Fil si ritira in campagna, a badare le pecore, così, per caso, perché nel suo girovagare, proprio in quel posto trova lavoro, ma continua a far credere di essere in regola con gli esami e di condurre la vita che tutti avrebbero voluto per lui. Basta un semplice giro di mail, dall’amico in America a Fil e da lui ai genitori in Italia. E’ semplice, basta scrivere mail dettagliate, dice Fil, perché sono i particolari che rendono vera una vita.
Il romanzo è un susseguirsi di colpi di scena, scritto, tra l’altro, su piani temporali diversi. Il ragazzo sceglie la sua vita continuando a studiare, anche tra le pecore. Continua a credere in un progresso di aiuto verso i paesi che ancora non ce l’hanno fatta e in quest’ottica vivere in uno stato sereno di non avanzamento per gli altri più ricchi.
Il romanzo ci fa riflettere su quanto poco conosciamo chi ci sta accanto, perfino i nostri figli, ma è anche un romanzo di ottimismo, che ci esorta a lasciarci sorprendere perché forse c’è un’altra vita possibile sia a livello personale che a livello mondiale.
Questo è quello che speriamo insieme al nostro Fil.
Non so niente di te
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