Minuetto e altri racconti di Gabriella Pirazzini

Minuetto e altri racconti, l’ultimo lavoro della giornalista e scrittrice Gabriella Pirazzini, è un bellissimo libro uscito in libreria da qualche settimana pubblicato dalla Giraldi Editore, storica casa editrice bolognese che negli ultimi cinque anni, con la sua linea editoriale di qualità e impegno, è cresciuta da piccolo editore indipendente a casa editrice medio-grande.
Gabriella Pirazzini è laureata in Filosofia e figlia d’arte, suo padre è l’inviato sportivo Ezio Pirazzini. Dopo aver lavorato nella carta stampata nella redazione de Il Resto del Carlino, e dopo aver seguito la cronaca per Radio Imola, attualmente è alla conduzione televisiva di Telesanterno. Ha pubblicato un libro di poesie Lamento cosmico ed il romanzo Fantasia e così sia.

Minuetto è una raccolta di racconti nei quali indaga nelle pieghe più riposte dell’animo umano, mettendo a nudo le relazioni umane e sentimentali. Affiorano dolori, sogni, amori, tradimenti, come in una danza di corte, il minuetto, piccoli passi leggeri che coinvolgono i personaggi principali. Il matrimonio, gli abbandoni, le delusioni, gli amanti, i figli, le malattie: è la coppia la protagonista delle storie, in una danza lieve alla ricerca di se stessa e di risposte alle proprie inquietudini. Una lettura avvincente e intuitiva, short stories, che pagina dopo pagina coinvolge e appassiona dall’inizio alla fine. Storie che evocano i nostri stati d’animo, dal ritmo incalzante, le cui conclusioni spuntano poco a poco in una musicalità di parole che sanno emozionare. L’autrice ama giocare con la parola, che diviene importante e che rende visibilità alla coscienza dei protagonisti e al loro flusso di emozioni. Si diletta anche con i titoli dei suoi racconti Sospetto, Concetto, Polpetta, Assetto, Minuetto, Racchetta, Sinfonietta (etto, etta), armonizza i diversi suffissi tra loro, creando elementi per un nuovo corso della narrazione.

“E penso che quel suffisso etta rende tutto più sfumato e dolce. E spesso non è nemmeno un suffisso, è il pezzo di una parola che senza non sarebbe parola. E inizio a pensare. Sospetto, inetto, ammetto, concetto, manetta … E a queste parole ho pensato di dare vita. Come aver concepito il soggetto, la sceneggiatura sarebbe arrivata poi.“

Un raffinato lavoro sulla parola così determinante nel far virare il racconto e il cambiamento di rotta rivelerà altre vicende e nuove aspettative: caffè amiche chiacchiere, spesa lavoro cucina, mascherare misurare mentire, amore abbandono cane. Come nel Sospetto, la storia che apre la raccolta, nel quale Abel è un noto e bravo investigatore privato di questioni aziendali e questioni di cuore. Sposato con la bella e adorabile Birkin e padre di due bambini, nel corso della sua ultima investigazione, ormai alla fine del caso, scoprirà un tragico segreto che lo avvolgerà in uno tsunami di pensieri aggrovigliati a tal punto da cambiare la sua vita e quella del sospettato. Tommaso, il protagonista di Concetto, vive faticosamente accudendo le sue parole, le dispone in fila, le associa agli aggettivi, per poi riporle in un luogo della mente, in un visionario cestino al sicuro: è il modo con cui si prende cura dei suoi pensieri. Rancori, pazzia, ricordi sono le parole più ricorrenti, trascritte sul suo taccuino che non lascia mai, neanche quando dorme, come il dolore dell’abbandono che non va via. Geneviève in Racchetta ha un marito e tre figli, avrebbe voluto giocare a tennis da ragazza, ma non lo aveva fatto. Entra in un’agenzia viaggi, sognando la fuga, con in mente una destinazione inventata lì sul momento. L’ importante che fosse lontana, altrove, raggiungibile nel suo sogno dove, anche se è tardi, poter sperare di ricominciare dal principio la sua vita.

“E così nel baule della sua macchina, accanto alla racchetta, c’erano le borse dei suoi depliant di viaggi, li leggeva quando era sola e strappava le pagine più belle, il resto lo buttava via.“

La meta desiderata, l’amore voluto, le occasioni perdute, l’ambito riscatto, le delusioni e gli alibi della vita adulta, un lungo iter introspettivo che invita a profonde riflessioni e che fa di questo romanzo un libro forte e a tratti commovente. Racconti sull’esistenza e sulle sue molte sfaccettature, sui sentimenti e sui pensieri e su quanto noi, protagonisti delle nostre vite, possiamo essere vulnerabili o coraggiosi. I diritti d’autore del romanzo, per volontà dell’autrice, saranno devoluti alla Fondazione Matteo Bagnaresi Onlus di Parma.