Manuale sentimentale dell’isola di Kos di Diego Zandel

Quando nel 1969, Diego Zandel giunse per la prima volta a Kos in compagnia di Anna, sua futura moglie, la cui famiglia era originaria dell’isola, mai avrebbe pensato che in quell’isola sarebbe tornato infinite volte.
Tante di quelle volte che nel 2022 gli sarebbe stata conferita la cittadinanza onoraria dell’isola sia per i legami famigliari con la stessa che per i cinquantaquattro anni di frequentazione, sia per i romanzi che avrebbe ambientato sul posto (L’uomo di Kos e Il fratello greco, così come pagine di Essere Bob Lang). Un riconoscimento alla sua capacità di aver saputo cogliere l’anima profonda di quel posto.
Il libro, Manuale sentimentale dell’isola di Kos (Oltre Edizioni, 2024), è una sorta di memoir in ricordo della moglie Anna, scomparsa nel 2012, e insieme una guida turistica personale, con una descrizione dei luoghi dove Diego Zandel si è trovato e si trova tuttora bene. Conosciamo così la famiglia di Anna, il villaggio dove vivevano e gli altri centri abitati dell’isola, la Pasqua ortodossa con i suoi riti, le tradizioni popolari, usi e costumi, le spiagge, i cibi e i ristoranti preferiti, Kos con la sua storia e le persone conosciute nel corso degli anni, le isole vicine, tante voci accompagnate da ricordi personali.
E questa nuova edizione, la prima è uscita nel 2016, porta con sé alcuni aggiornamenti per quanto riguarda i locali, ristoranti, taverne e psarotaverne (ristorante greco di pesce), scelti dall’autore in base alla qualità della cucina ma anche per l’ambiente e il trattamento ricevuto.
Una scelta che tiene anche conto della preferenza per quanto riguarda luoghi tranquilli e poco affollati, merce in via di esaurimento in una Kos, una volta quasi isolata e oggi sempre più battuta dal turismo di massa, grazie al nuovo aeroporto, molto frequentato durante la stagione estiva e a strutture ricettive (alberghi, ristoranti e stabilimento balneari) sempre più in linea con le esigenze attuali e in grado di accogliere un numero crescente di persone.

Come è facile intuire, il Manuale sentimentale dell’isola di Kos, è un’opera destinata:

“A quanti desiderano conoscere la storia e l’anima dei luoghi che hanno deciso di visitare, rifuggendo, per quanto è possibile dagli stereotipi dettati dal turismo di massa da una parte e anche di élite dall’altra: mi chiedo, ad esempio, cosa capisca dell’isola di Kos il vacanziere che si chiuda in un resort a cinque stelle; avrà la spiaggia e i servizi più eccellenti, ma un orizzonte molto limitato”.