Apologia della lettura. Riflessioni di un bibliofilo incallito
- Autore: Diego Zandel
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2020
“Oggi come ieri, con un libro in mano, non mi sento mai solo, mai abbandonato”.
Amanti dei libri si nasce oppure si diventa? E soprattutto chi è un bibliofilo? Non c’è una risposta univoca, ognuno è libero di dire la sua. E, allora, perché non affidarsi alla testimonianza di chi in mezzo ai libri c’è nato, cresciuto, ci vive e lavora da una vita come Diego Zandel?
Autore di romanzi celebri (come Massacro per un presidente) e saggi (come Balcanica), giornalista e critico letterario per "Paese Sera" e lettore di professione per Mondadori e Rusconi, Diego è oggi editor per Oltre Edizioni e autore di un libro dedicato proprio a celebrare i libri e l’importanza della lettura.
Nei dieci capitoli di Apologia della lettura. Riflessioni di un bibliofilo incallito (Historica Edizioni, 2020) suggerisce le risposte alle due domande precedenti, ma suggerisce anche consigli rivolti a un bibliofilo o una persona che ha scelto di lavorare nel mondo dell’editoria. O a un amante dei libri.
Si comincia con un principio basilare ovvero che i bambini vanno educati alla lettura, magari circondandoli di libri e, se possibile, i genitori dovrebbero leggergli qualcosa, come le favole, quando è ora di andare a dormire. A seguire quali momenti della giornata dedicare alla lettura e soprattutto a che tipo di lettura, distinguendo tra le ore destinate alle opere da recensire e quelle dedicate ai libri che si legge per interesse personale, per piacere.
Ma per leggere tanti libri è necessario organizzarsi, adottare tecniche di lettura e scegliere in quali momenti della giornata e del proprio tempo libero leggere determinate opere, per dedicargli il massimo grado di attenzione. Una pratica fondamentale quando si legge per professione e si deve capire se l’opera che si ha tra le mani sia valida e adatta alla casa editrice per la quale si lavora.
E di libro in libro si forma una sterminata libreria, una sorta di biblioteca di Babele, con il rischio di comprare due volte le stesse opere, di non trovare più i libri e le collane che si ama (come in questo caso la collana Medusa della Mondadori) ed ecco allora alcuni suggerimenti per organizzare in modo razionale una raccolta, suddivisa su più mobili.
Ciascuno di noi ha i suoi luoghi dove leggere (mezzi di trasporto, abitazioni, città), nel caso di Diego Zandel il tavlado (soppalco in legno) di una casa dell’isola di Kos, in Grecia, e seduto davanti a una finestra dalla quale si possono ammirare i tetti di Manziana, le colline e, infine, il mare Tirreno.
Leggere è anche uno strumento per guarire e imparare ad amare, perché la lettura, soprattutto dei romanzi, può consolarti, farti evadere da momenti difficili, superare momenti di solitudine provocati da una malattia o difficoltà di cuore, perché:
“I libri hanno anche questo potere, di introdurti alla conoscenza dell’amore, in modo da riconoscerlo quando esso verrà per aprirti e condurti nei giardini segreti, in cui regalarti illusioni quando la realtà si era rivelata inferiore alle promesse. E leggendo, on ti resta che attendere un nuovo, più vero amore”.
Libri e letture come potente collante per stabilire amicizie, creare comunità e, a volte, purtroppo, aprire fossati incolmabili tra persone, specialmente se tra scrittori, e in questo volume l’autore ricorda la profonda amicizia che lo legava a Franco Paolini, al quale questo libro è dedicato, uomo di vasta cultura, laureato con una tesi su un poeta greco antico, scritta direttamente in greco antico.
E i libri, quando sono troppi, vanno regalati, ma mai, proprio mai, prestati perché una volta prestati potrebbero non tornare più indietro (è successo allo scrivente che ha rotto un’amicizia, nda).
E infine esiste “un turismo letterario”, un andar per libri, trascorrendo pomeriggi in libreria o lungo le bancarelle situate tra piazza delle Repubblica e piazza dei Cinquecento, oppure nelle librerie o nelle fiere letterarie per guardare i volumi, toccarli, sfogliarli, decidere sull’acquisto, comprarli.
Una passione a volte stancante, ma:
“Ciononostante non rinuncio a ripetere simili esperienze, delle quali restano comunque momenti esaltanti, di fronte al reperimento di certi libri, titoli e autori”.
Apologia della lettura. Riflessioni di un bibliofilo incallito
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Non riesco a capire perché sono sempre di meno le persone che leggono.Personalmente a volte faccio debiti pur di avere una riserva di libri che mi affianchino giorno e notte nelle mie solitudini. Ho educato i miei figli alla lettura sin da piccoli facendoli addormentare con validi libri. Ora vedo i bambini abbandonati ad uno smartphone o computer e mi piange il cuore. Come invidio quella finestra di Kos da dove il signor Diego legge guardando oltre...