Lo smemorato di Tapiola
- Autore: Arto Paasilinna
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Iperborea
- Anno di pubblicazione: 2012
Arto Paasilinna è certamente lo scrittore finlandese più amato e più letto in Italia, non solo tra gli autori contemporanei, ma anche tra i classici della letteratura del suo paese. I motivi della buona popolarità presso il pubblico italiano sono molteplici, ma certamente tre caratteristiche lo rendono un grande scrittore e quindi meritevole di questa fama: l’ imprevedibilità, la capacità di coniugare drammaticità ed ironia, creando insuperabili atmosfere grottesche, e l’originalità. Lo smemorato di Tapiola (titolo originale dell’opera Elama lyhyt Rytkonen pytka pubblicato in Finlandia nel 1991 ed in Italia da Iperborea nel 2001 con la traduzione di Helina Kangas ed Antonio Maiorca) racconta la storia di Taavetti Rytkonen, consigliere agrimensore in pensione, il quale a causa delle gravi perdite di memoria finirà con l’imbattersi in una serie di esilaranti avventure in compagnia del giovane tassista Seppo Sorjonen, il quale inizialmente suo malgrado ma in seguito ben volentieri, lo accompagnerà in un viaggio speciale che si rivelerà fondamentale per riscoprire l’identità perduta.
Il protagonista infatti non ricorda quasi niente della sua vita presente e passata tranne il suo nome, la professione che ha svolto per tanti anni e pochi altri particolari. Non sapendo indicare una destinazione precisa al tassista, quest’ultimo si rende conto dei seri problemi dell’anziano signore e si offre non solo di accompagnarlo ma anche di aiutarlo nella ricerca e nell’incontro di quelle persone che lo conoscono e fanno o hanno fatto parte della sua vita.
Le numerose avventure che i due viaggiatori vivono e l’amicizia che ben presto s’instaura tra i due, nonostante la diversità di caratteri, sono uno strumento di cui Arto Paasilinna si serve per raccontare come gli incontri cambiano la nostra vita, facendoci scoprire luoghi nuovi, fare esperienze irripetibili e conoscendo realtà di cui non sospettiamo neanche l’esistenza.
L’autore ci fa riflettere sul valore del dialogo tra generazioni diverse, perché le relazioni autentiche nascono non tra persone uguali, ma tra coloro che desiderano con tutta la loro volontà confrontarsi nella generosità e nel rispetto reciproco, pur nella diversità della propria condizione sociale e del proprio modo di essere. Paasilinna non nasconde tuttavia le difficoltà della vita e affronta con questo romanzo il, sempre attuale, tema della solitudine che caratterizza la vecchiaia e la faticosa accettazione degli anziani nella nostra società, troppo spesso visti come un peso e non come una risorsa.
Il romanzo è scorrevole e la sua lettura va assaporata per apprezzarne il gusto senza svelare il finale, che non è affatto scontato. Vale la pena tuttavia ricordare l’incanto della natura finlandese d’estate, cioè nel periodo in cui si svolge la narrazione e in particolare la zona della costa occidentale del golfo di Botnia e le zone circostanti ad essa dove si svolge la maggior parte del viaggio. I colori, i profumi e le luci vengono descritti mirabilmente da Arto Paasilinna, che sembra invitare e accompagnare il lettore in questo viaggio attraverso le meraviglie paesaggistiche della Finlandia.
Tanti i personaggi misteriosi, stravaganti ed affascinanti che popolano il romanzo. Tra questi meritano di essere ricordati:
- l’ex commilitone di guerra ed amico del protagonista Heikki Makitalo e sua moglie Anna, che progettano ed attuano insieme a Taavetti Rytkonen la distruzione della loro fattoria, in seguito alle numerose angherie subite dal governo locale che hanno portato all’impoverimento e alla mancanza di rendita delle loro terre che non dando i frutti sperati, diventando per loro solo un costo
- un gruppo di stravaganti giovani donne francesi appartenenti ad un gruppo religioso giunte in Finlandia per mettersi alla prova sopravvivendo solo attraverso il consumo di cibo vegetariano da procurarsi da sole in natura
- la fidanzata di Seppo Sorjonen, Irmeli Loikkanen costretta a sopportare la lunga lontananza e le tante stranezze compiute dal suo compagno durante il viaggio.
Gli animali spesso protagonisti dei romanzi di questo scrittore finlandese compaiono solo marginalmente in questo libro ma alcuni di loro sono ugualmente memorabili:
- un gruppo di topi che si nascondono in una testa d’alce imbalsamato nella casa di Heikki Makitalo e che, emettendo strani squittii che spaventano sua moglie Anna, evocano misteriose presenze
- il gatto che rifugiandosi su di una cabina elettrica riesce a salvarsi dall’incendio della fattoria provocato dal suo padrone che si era dimenticato di lui.
Un libro che sa far riflettere, sorridere e sognare e la conferma di Arto Paasilinna come uno dei più grandi autori contemporanei nordeuropei.
Lo smemorato di Tapiola
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