Lamento di Portnoy
- Autore: Philip Roth
- Casa editrice: Einaudi
L’erotomania è un impulso nervoso e ossessivo verso fantasie o attività erotiche. Alexander Portnoy è, quindi, un erotomane a tutti gli effetti che ripercorre con il proprio analista le tappe fondamentali della sua vita all’origine di questo disturbo.
Alex, perennemente scisso fra i desideri che ripugnano alla sua coscienza e la coscienza che ripugna ai suoi desideri, racconta della propria famiglia ebraica, del padre perseguitato dalla stitichezza e della terribile madre, della sua condizione di migliore bambino ebreo che sia mai esistito al mondo. Racconta del suo interesse per il sesso sia durante l’adolescenza sia negli anni successivi ad essa, ovvero quando le sue attenzioni erotiche vengono rivolte esclusivamente a ragazze non ebree, quasi che penetrando loro potesse penetrarne anche l’ambiente sociale di provenienza. Le differenze fra ebrei e non ebrei nella religione, negli studi, nel lavoro, nei rapporti interpersonali sono un’ossessione per Alex, che se ne mostra tanto disinteressato quanto letteralmente angosciato.
Il "Lamento di Portnoy" è un romanzo scritto in forma di monologo/fiume, con un linguaggio crudo e diretto che lascia ben poco spazio all’immaginazione, spietato nei suoi giudizi e toccante nel rivelare le fragilità e le sofferenze del suo protagonista. Philip Roth, premio Pulitzer nel 1997 per "Pastorale americana", è sicuramente uno degli scrittori più amati dai lettori più disparati e riesce a regalarci un personaggio, Alex Portnoy, capace di suscitare sia una rabbia feroce che una smisurata tenerezza.
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