La terza sorella
- Autore: Elda Lanza
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Salani
- Anno di pubblicazione: 2019
La terza sorella (Salani 2019) è il decimo libro con protagonista l’avvocato Max Gilardi di Elda Lanza (Milano, 5 ottobre 1924 – Castelnuovo Scrivia, 10 novembre 2019), che esce a pochi giorni dalla scomparsa della giornalista, scrittrice ed esperta di comunicazione, docente di Storia del costume, la quale era stata riconosciuta come la nuova signora del giallo italiano.
Svegliatemi, per favore. Svegliatemi o divento pazzo… chi può aver fatto una cosa simile? Chi è quel mostro?
La baronessa Elena Clerici di Garbagna era stata ritrovata morta nel suo letto dal neo sposo Carlo Orsi nella sua lussuosa dimora, situata in un borgo brianzolo, con la gola trafitta da un ferro da calza. Elena era stata ammazzata con un robusto ferro da calza tra l’una e le due di notte.
Beppa, la vecchia e fedele domestica vestita di nero e Carlo erano increduli, sconvolti e stupefatti di fronte a questo brutale assassinio. Il primo sospettato era lo stesso Carlo, che aveva da poco impalmato una donna nobile e ricca, di una classe sociale diversa dalla sua. Carlo era malvisto sia dagli abitanti del paese, sia dalle sorelle di Elena, le baronesse Eleonora e soprattutto dalla baronessa Elisa, la quale considerava “un matrimonio sballato” quello della sorella. Una cosa era certa: al fresco vedovo Carlo ora serviva un avvocato… Un certo Max Gilardi, amico della coppia e testimone di nozze di Elena, visto che Elisa già aveva confidato alla vicecommissaria Ilaria Guerci che l’assassino poteva essere Carlo. Il movente? I soldi? Elena aveva deciso di intestargli tutto il suo non trascurabile patrimonio, ma Carlo aveva rifiutato. Allora se non erano i soldi, aveva incalzato Elisa, il movente poteva essere la gelosia.
Elena era una donna molto allegra e benvoluta da tutti. Magari un cliente… chissà che cosa passa per la testa di un uomo innamorato che si sente inferiore a sua moglie.
Nel romanzo dedicato “Al paese dove dai nonni ho trascorso le mie vacanze dal collegio: tutto è fantasia tranne le colline, le strade, le case, la chiesa, la Beppa. E i tramonti”, Elda Lanza, dimostra ancora una volta che per sapere scrivere un ottimo romanzo venato di mistero e suggestione che sarebbe riduttivo chiamare “giallo”, occorre sapere narrare il passato della vittima e la storia della sua famiglia.
A tutti quei lettori che a seguito della recente scomparsa di Elda Lanza si sentono orfani dei suoi nuovi libri e delle indagini di Max Gilardi, riveliamo che l’autrice aveva consegnato alla Salani tre romanzi inediti, “ai quali aveva lavorato fino alla fine”, come ci ha confidato il giornalista e scrittore Mariano Sabatini, grande amico di una donna che durante la sua lunga e operosa vita non ha smesso mai di sorprendere. Quando abbiamo chiesto a Mariano Sabatini quanto mancherà alla cultura italiana una figura come quella di Elda Lanza, la risposta del giornalista è stata:
Concordo con il figlio Max, Elda Lanza non lascia un vuoto, ma un “pieno” di emozioni, sentimenti, storie, personaggi, intuizioni, insegnamenti... l’ultimo è su come ha affrontato il cancro al pancreas, una semplice affezione, che nulla poteva togliere al tantissimo che aveva fatto in 95 anni rifulgenti. E ancora continuerà a sorprenderci con i romanzi nuovi che leggeremo. Compreso uno, bellissimo, ambientato in Africa. Non della serie Gilardi. Io mi reputo fortunatissimo di averla respirata per dieci anni, la sua passione bruciante per la scrittura. Di questo ringrazio il destino.
La terza sorella
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