La sposa italiana
- Autore: Adriana Trigiani
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2018
“La sposa italiana” (Tre60 2018, titolo originale The Shoemaker’s Wife, traduzione di Roberta Zuppet) di Adriana Trigiani, pubblicato per la prima volta dall’autrice, sceneggiatrice, regista e produttrice che ha scritto opere teatrali e sceneggiature per il cinema, nel 2012.
“Le Alpi si stagliavano come pugnali d’argento contro il cielo di peltro”. Primavera 1910,Vilminore di Scalve, un piccolo comune della provincia di Bergamo. Il volitivo quindicenne Ciro Lazzari, dagli occhi grigio azzurri e dai folti capelli castano rossicci, era cresciuto con il fratello maggiore Edoardo all’orfanatrofio di San Nicola retto dalle suore. I fratelli Lazzari erano indispensabili per l’istituto: Edoardo faceva il segretario nell’ufficio del convento mentre Ciro spaccava la legna, spalava il carbone e puliva le finestre. Entrambi erano stati educati dalle religiose sotto ogni punto di vista.
Nella cittadina mineraria di Schilpario, uno dei paesi più a nord, l’assennata quindicenne Enza Ravanelli, occhi marrone chiaro e capelli castani, viveva con i genitori e cinque fratelli. Il padre di Enza, Marco, aveva una carrozza con la quale trasportava i passeggeri da e per Bergamo. La gente di montagna sopravviveva ai lunghi inverni grazie al contenuto delle cantine piene di castagne, che rivestivano i sentieri come sassi marrone lucido e si sfamavano anche con uova, latte e panna. Gli industriosi paesani facevano il burro e il formaggio e ciò che non riuscivano a vendere lo mangiavano.
La prima volta che i due adolescenti si erano incontrati, era stato al cimitero in occasione della tumulazione della sorella minore di Enza, Stella. “In quella luce pareva eterea, come un angelo”. Il sole era da poco tramontato dietro la montagna ma Ciro, nonostante il crepuscolo, era rimasto colpito dalla grazia della piccola donna e, in modo particolare, dalla sua sensibilità e intelligenza. Ciro ed Enza avevano instaurato un legame immediato e confidenziale suggellato da un tenero bacio, che aveva scaldato il loro cuore.
Purtroppo, a quel bacio, per almeno alcuni anni, non ne sarebbero seguiti altri. Ciro, essendo stato testimone di un increscioso avvenimento, sarebbe stato costretto a emigrare a New York. Poco dopo anche Enza, abile cucitrice e di natura pratica, aveva preso la decisione di andare nella Grande Mela in cerca di un avvenire migliore. I due coraggiosi giovani, come tanti altri italiani, avrebbero trovato un posto nel mondo nel Grande Paese, dove tutto è possibile.
L’autrice, i cui romanzi sono tradotti in tutto il mondo. per la redazione del volume si è ispirata alla vita dei suoi nonni che migrarono dal nord dell’Italia in America agli inizi del XX Secolo. Una suggestiva narrazione che illustra una potente storia d’amore, che attraversa due continenti e due Guerre Mondiali sullo sfondo le gesta di nostri connazionali, che hanno contribuito a costruire Il Nuovo Mondo. “Non guardò su e non si voltò indietro, tenendo invece gli occhi puntati sulla strada. Stava pensando all’America”.
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