SoloLibri.net
  • News
    • News dal mondo dei libri
    • Ultime uscite in libreria
    • Concorsi e premi letterari
    • Fiere del libro e festival letterari
    • Dal libro al film
    • Ti presento i miei... libri
  • Recensioni
    • Recensioni di libri
    • Novità libri
    • Uno scrittore ci racconta un libro...
    • Indice libri - autori - editori
  • Rubriche
    • Approfondimenti
    • Libri da leggere e regalare
    • Storia della letteratura
    • Consigli per scrittori
    • Come si scrive?
    • Parole, proverbi e modi di dire
    • Aforismi e frasi celebri
    • Lavoro con i libri...
  • Speciale Scuola
    • News scuola
    • Esame di maturità
    • Università
  • Chi siamo
  • Collabora
    • Scrivi una recensione
    • Diventa un collaboratore
    • Scrittore? Promuoviti con noi

CONTINUA A SEGUIRCI

Facebook Twitter Instagra, Flipboard Google News RSS

Recensioni di libri

La grande Eulalia di Paola Capriolo

Feltrinelli, 1988 - Un libro dal fascino oscuro, affacciato dritto sull’abisso: lo guarda in faccia, vi sbircia dentro, attratto dal richiamo del suo niente, dalla fascinazione per la voragine, per l’annichilimento, per il perdersi e ritrovarsi altro da sé.

Mario Bonanno
Mario Bonanno Pubblicato il 30-08-2017

6

La grande Eulalia

La grande Eulalia

  • Autore: Paola Capriolo
  • Genere: Raccolte di racconti
  • Categoria: Narrativa Italiana
  • Casa editrice: Feltrinelli

A volerla inquadrare da focus estetico-ontologici, l’estate è la più sciatta delle stagioni: striminzisce nella volgarità del chiasso le promesse potenziali della primavera, per esempio. Afosa-afasica per statuto, l’estate si dissipa in modo sfacciato, senza impegno, nuda, populista, ottusa. Sciocca. Per contrappasso cerco riparo tra letture eleganti e pregnanti: “La grande Eulalia”, di Paola Capriolo (Feltrinelli, 1988), è fra queste. Lo rileggo a distanza di anni, e non cambio opinione: siamo in zona classici moderni, per dirla tutta e senza mezzi termini.

“La grande Eulalia” è un libro di racconti (quattro): tra i più nitidi e suggestionanti che mi sia capitato di leggere. È un libro dal fascino oscuro, affacciato dritto sull’abisso. Lo guarda in faccia, vi sbircia dentro, attratto dal richiamo del suo niente. Attratto dalla fascinazione per la voragine, per l’annichilimento, per il perdersi e ritrovarsi altro da sé. “La grande Eulalia” è il libro di racconti con cui Paola Capriolo inaugura nel 1988 la sua prima stagione narrativa, traghettando la consuetudine autoreferenziale del romanzo italiano verso geografie ulteriori, metafisiche e perturbanti. Per dirla in modo diverso: resta pur sempre una questione di forma e contenuti. Come se i racconti de “La grande Eulalia” fossero scaturigine di una terra di mezzo, di un’interzona limbica, sghemba, febbrile, che annovera al contempo salvezza e perdizione, raziocinio e delirio. Il clima narrativo risulta rarefatto, ipnagogico, espressione di una liturgia sacrificale cui i personaggi si offrono motu proprio, come esposti a contaminazione. A un’alterazione di sé che muta per gradi verso una resa esistenziale che può essere anche rivelazione.
Il racconto che dà il titolo alla raccolta è, in tal senso, un paradigma di amore e dannazione. Un’ideale premessa alla costante “del doppio” nei primi romanzi di Paola Capriolo. Eulalia coltiva in sé una natura catartica. In quanto attrice è infatti adusa alla transustanziazione, come alla frequentazione estatica di un mondo di rimando. Un mondo speculare, che esiste solo per lei, dentro al quale finirà col perdersi per sempre, sottomessa al richiamo di un fantasma sentimentale. Un po’ come Adele - che in un percorso progressivo di prigionia, rinuncia e ossessione - soggiace, ne Il gigante, all’invisibile trama intessuta per lei dal prigioniero alla cui custodia è preposto il marito militare. L’aria della prigione (una declinazione gotica della fortezza Bastiani buzzatiana) è satura di oscure malie: la malia della musica parimenti a quella esercitata dall’abisso, innanzi tutto: ogni sera il prigioniero (di cui si può intravvedere solo l’ombra gigantesca) suona il violino e Adele via via lo corrisponde al piano. Instaurando con lui una liason a distanza ma pur sempre a un passo dalle liaisons dangereuses. Dunque da un possibile - meta-significativo - ribaltamento dei ruoli, secondo cui il prigioniero rende succubi i propri carcerieri (certo Adele, ma anche in qualche modo il figlioletto e, di rimando, il marito).

Quando meno te lo aspetti, le Lettere a Luisa scompaginano le carte, restituendo le stazioni di questo amor fou dall’ottica difforme del Gigante (e proprio in quanto difforme attraente). In Lettere a Luisa, apprendiamo che il prigioniero sperpera il tempo (cos’altro gli rimane da fare, del resto?) catturando ragni. Li cattura uno per volta, mettendoci molta cura. Per loro ha edificato una prigione di carta, al cui interno - in un processo proiettivo ribaltato rispetto alla propria condizione - li mantiene in vita procurando loro le mosche di cui cibarsi. Tutto questo finché l’indole di Adele (in qualche modo prigioniera a sua volta), non gli si riveli traslata attraverso le note del pianoforte, e i ruoli di vittima/carnefice si frangano e ricompattino di continuo. Come i piani inclinati di eros e thanatos, d’altro canto.
Attestato com’è sullo iato che separa apollineo e dionisiaco (il rigore di cui necessita l’atto creativo contrapposto alla caotica difformità naturale) anche La donna di pietra, rimanda a un’ulteriore dualità. Una reiterata condizione attrattivo/repulsiva verso l’altro vampirico (l’uomo degli specchi in La grande Eulalia, il prigioniero in Il gigante e Lettere a Luisa) che attraversa come filo rosso i racconti di “La grande Eulalia”. Una pulsione avversa e intrinseca al contempo all’io-mutante dei personaggi vittima. Al loro io diviso, su cui grava come ennesima costante caprioliana, l’immolazione individuale (la morte del sé) come unico viatico all’amore.

La grande Eulalia e il nocchiero

Amazon.it: 8,99 €

Vedi su Amazon

© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La grande Eulalia

  • Altri libri di Paola Capriolo
  • News su Paola Capriolo
Un uomo di carattere
Il nocchiero
La spettatrice
Barbara
Il tempo narrato (e altre storie brevi)

Il tempo narrato (e altre storie brevi)

Lascia il tuo commento

Segui Sololibri sui social

Facebook Twitter Instagram Flipboard Google News Youtube

Segui Sololibri sui social

Facebook Google News Instagram Twitter Youtube Flipboard

I libri più cliccati oggi


Nessuna come lei. Katherine Mansfield e Virginia Woolf: storia di un'amicizia
Il sorriso di Caterina. La madre di Leonardo
Il fuoco dentro. Janis Joplin. Il romanzo
Sacro minore
La regina del Nord
Fiesta

Tutte le Recensioni e le novità dal mondo dei libri nella tua casella email!

ISCRIVITI SUBITO
Ami leggere?

Seguici, commenta le recensioni e consiglia i libri migliori da leggere

Novità libri

Scrivi una recensione

Diventa un collaboratore

Sei uno scrittore?

Segui i nostri consigli e promuovi il tuo libro gratis con Sololibri.net

Consigli per scrittori

Ti presento i miei... libri

Uno scrittore ci racconta un libro

Link utili

Informazioni generali

Condizioni di pubblicazione

Privacy

Preferenze pubblicità

Chi siamo

Segui Sololibri sui social

Pagina Facebook Profilo Twitter Profilo Instagram Flipboard Google News Youtube Telegram RSS

Sololibri.net / New Com Web srls
C.F./P.Iva 13586351002