La foresta
- Autore: Joe R. Lansdale
- Genere: Avventura
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2013
Ambientato tra Texas e Kansas nell’America dei primi del Novecento, “La foresta” di Joe Lansdale è, a tutti gli effetti, un libro western. Gli ingredienti perché lo sia non mancano: sparatorie, rapine in banca, banditi dalla ferocia inaudita, inseguimenti e taglie da riscuotere.
Su questo schema, tipico di ogni avventura nel Far West, si impiantano, intrecciandosi col filo conduttore principale, le storie personali dei vari personaggi creati dallo scrittore.
Il risultato che il lettore può apprezzare è quello di vivere una grande quantità di avventure collaterali.
Il protagonista della vicenda non è il classico pistolero alla Clint Eastwood, ma un ragazzo poco più che adolescente cui capitano due grosse sciagure: la morte dei genitori a causa di una pestilenza e il rapimento della sorella Lula da parte di una banda di spietati fuorilegge.
Non essendogli rimasto nessun altro al mondo a parte Lula e avendo perso tutto quanto in un colpo solo, a Jack – poi soprannominato Red per via del colore della sua capigliatura – non rimarrà che elaborare un piano in gran fretta per riuscire a salvare la sorella.
A questo punto la storia inizia a popolarsi di atipici personaggi che Red ingaggia o incontra sulla strada della sua vendetta: un nano dalla mira infallibile, un uomo di colore su cui incombe la minaccia della dipendenza dall’alcool e che si rivelerà non troppo abile nell’individuare le tracce da seguire, un maiale selvatico dalle particolari attitudini belliche, un’affascinante e giovanissima prostituta che insegnerà molto al protagonista e uno sceriffo sopra le righe con un doloroso passato alle spalle.
I cattivi della vicenda sono veramente cattivi e si contraddistinguono per le loro caratteristiche fisiche, sono tutti in qualche modo deturpati, e hanno una capacità di resistenza che pare inverosimile – sono assimilabili a quei cattivi dei film che non muoiono mai.
Il libro è scorrevolissimo come sempre quando si parla di Joe Lansdale: la sua capacità di far scivolare in grandi quantità le pagine sotto gli occhi del lettore è impressionante, il linguaggio che utilizza è spesso crudo e le scene di violenza che descrive all’interno della storia sono abbastanza brutali, tanto da non essere forse adatte a chi si lascia impressionare facilmente.
Arrivati in fondo al libro non ci si può di certo lamentare di non aver vissuto un’avventura movimentata, insieme a dei personaggi che il lettore ha assimilato fin da subito, quasi istintivamente.
La forza che lo scrittore infonde alla storia attraverso di essi è indiscutibile.
Ho letto molti altri lavori dell’autore e non mi sono mai pentita di averlo fatto. Certo, alle volte si percepisce una certa foga nello scrivere, ma a parte questa caratteristica, che non credo di poter definire negativamente, quando ci si mette in viaggio con Joe Lansdale è sempre meglio allacciare le cinture e aspettarsi di tutto.
La foresta
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