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Recensioni di libri

“La costanza della ragione” di Vasco Pratolini


Cristina Giuntini    17-08-2015

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La Feltrinelli
La costanza della ragione copertina del libro

Firenze, usuale e sempre diverso scenario delle opere di Vasco Pratolini, è un luogo incantato dalle mille sfaccettature. Con le sue grandezze esaltate da turisti e visitatori e con i suoi microcosmi celati nei meandri dei suoi quartieri, Firenze ha centinaia di volti diversi: così, anche nell’opera di uno stesso autore la città assume colori e sapori diversi e distanti fra di loro. Chi, di Pratolini, ha amato opere più celebri, come “Cronache di poveri amanti” o “Le ragazze di San Frediano”, si stupirà di trovare in questo romanzo meno conosciuto un’atmosfera del tutto differente, malgrado esso sia comunque ambientato in un contesto popolare.
Questo diverso approccio alla storia non si riassume solamente nel fatto che la stessa sia collocata non più in un quartiere centrale (via del Corno, Santa Croce, San Frediano), ma in una zona periferica di recente costruzione (Rifredi e Novoli), ma anche nel suo sfiorare realtà in qualche modo “esterne” alla popolazione fiorentina (gli immigrati greci, raccolti in una sorta di quartiere nel quartiere, le famose “case dei greci” a Rifredi; o anche lo stesso personaggio di Gioe, il mulatto) e, soprattutto, nel suo perdere la connotazione di “romanzo corale” che hanno i due già menzionati, per diventare un racconto in prima persona affidato al protagonista assoluto, il giovane Bruno.
Si tratta, come ci spiega la prefazione di Ermanno Paccagnini, della “storia di un’educazione morale” ed è effettivamente quella che vi si rappresenta, una crescita, un passaggio dall’infanzia all’adolescenza prima e all’età adulta poi. L’impressione che se ne ricava, però, è quella di personaggi che, per tutta la vita, si muovono come in una boccia per pesci rossi: quello è il destino, quella la prospettiva, quella l’aspirazione massima che si può avere. Non si esce dal quartiere, né tantomeno dalla strada già tracciata ancora prima della nascita, con poche possibilità di minime variazioni. Così, per Bruno, l’idea di successo è entrare a lavorare alle Officine Galileo, alla Gali, come tutti chiamano l’industria che dà lavoro ai più fortunati del quartiere e che sembra muovere, come un invisibile burattinaio, i fili dei sogni di tutti gli abitanti. Bruno, però, non si vuole piegare al compromesso di chiedere una raccomandazione a Don Bonifazi, personaggio dietro al quale si nasconde il realmente esistito Don Facibeni. Resta, quindi, sospeso a mezz’aria, fra le preoccupazioni di sua madre Ivana e le raccomandazioni del Milloschi, detto Millo. Ivana è una vedova di guerra che non si rassegna alla perdita dell’amato Moreno, e non vuole cedere alla costanza della discreta corte di Millo. Bruno osserva la situazione senza riuscire a comprenderla, fino a che nella sua vita non arriva Lori, il grande amore che lo rende uomo e lo fa tornare, allo stesso tempo, bimbo capriccioso, e che gli farà conoscere il vero dolore, nello strazio di un abbandono e, contemporaneamente, della rivelazione di un sordido segreto. Intorno a lui, amici e conoscenti che andranno incontro al proprio destino: Benito, Armando e Paola, Dino e Rosanna, la dolce e disperata Elettra. Vite che crescono, eppure sembrano non andare avanti di un passo, nel mondo rarefatto di una periferia sempre uguale a se stessa, fra ideali astratti e realtà celate che tutti conoscono. Una vera e propria cronaca di vite comuni, nuda e cruda, grande nella sua essenzialità.

La costanza della ragione copertina del libro
SCHEDA DEL LIBRO
  • Titolo libro: La costanza della ragione
  • Autore del libro: Vasco Pratolini
  • Categoria: Narrativa Italiana
  • Casa editrice: BUR
  • Prezzo: prezzo libro su amazon prezzo libro su ibs


© Riproduzione riservata

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La costanza della ragione

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