

La banda dell’Arancia Meccanica
- Autore: Massimo Lugli
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2025
Nuovo appuntamento con i romanzi noir di Massimo Lugli: La banda dell’Arancia Meccanica (2025), che si svolge a Roma negli anni Ottanta, è più che noir, direi quasi splatter, per le molte scene violente che il celebre ex nerista di Repubblica, ormai al quindicesimo titolo per Newton Compton, ci mostra con la consueta ironia nel descrivere le imprese dell’io narrante, che questa volta si chiama Marco Berilli, un trentenne che si sta affermando nella redazione di cronaca nera di Paese Sera, anzi per certi versi è già un mito, un Principe.
Alter ego dell’autore, Marco veste male, mangia peggio, ha una Vespa già vetusta, una borsa di Tolfa a tracolla, delle simil Clarks e una grandissima ambizione: vuole essere il primo, e tramite buon rapporti con la Polizia, ci riesce. Lugli parte da una storia vera, ma con grande abilità narrativa riesce a trasformarla per renderla simbolica, indicativa di una certa atmosfera che, in questo romanzo, si riferisce a una stagione della malavita romana in cui un paio di personaggi, un poliziotto infedele e un bestione di Torre Angela, riuscirono a tenere in scacco le forze dell’ordine per un lunghissimo periodo, mentre venivano fatte rapine spaventose a coppie di ricchi, raggiunti nelle loro sontuose case romane dove venivano rapinati soldi, gioielli, quadri, argenterie mentre, davanti al marito legato, andavano in scena stupri violenti della moglie di turno, in un tripudio di botte, offese, umiliazioni, sevizie, sodomizzazioni e tutto il possibile repertorio di insulti che nel dialetto borgataro romano suonano particolarmente efferati. Il poliziotto si chiama Romolo, detto Ro, e viene da un’assurda situazione familiare che gli ha fatto nascere una violenza e un rancore incoercibili, che il mestiere di poliziotto non è riuscito ad incanalare in una posizione legalitaria. Er Bove invece è un decerebrato, un energumeno corto di testa e forte di fisico, sempre pronto a menare e a sparare, e che solo l’acume e l’esperienza pratica di Romolo in polizia riesce a contenere.
Nella borgata di Torre Angela dove i due si riuniscono nell’unico bar, frequentato e gestito da Bruno, il complice silenzioso, si mettono a punto i progetti di rapina: Romolo vuole il potere, l’adrenalina corre veloce mentre ruba, violenta, stupra, minaccia, convinto di farla franca e di essere più furbo dei colleghi che gli danno la caccia. Interessante la scelta delle vittime, abitanti di Roma Nord o di ville isolate, impaccati di soldi, con molti segreti da nascondere, reticenti a denunciare, soprattutto gli stupri: le signore bene della mondanità romana, vicine al potere, alla Chiesa e ai patrimoni pubblici, non possono essere additate come vittime di energumeni orrendi, che le posseggono con violenza animalesca condita con epiteti tipici di una lussuria da bordello, talvolta perfino eccitante pur nell’orrore della situazione.
Il giovane e rampante Berilli, in questo romanzo, racconta anche del suo innamoramento per le neofita collaboratrice dell’Unità, il quotidiano del Pci che l’ha appena assunta: Anna è giovane, elegante, chic, abita ai Parioli, ha pure lei qualche segreto, ma viene irretita dall’audace e disinvolto comportamento professionale del collega Marco, con cui inizia a collaborare, sempre sul pezzo, ma anche in una travolgente passione sentimental-erotica. Un’immagine di Roma negli anni bui, tra la fine degli anni Settanta e l’inizio del decennio successivo, quando, prendendo spunto dal film di Kubrick del 1971, “L’Arancia Meccanica”, una vera banda guidata da un violento capo e dai suoi complici ridusse al terrore l’intera società romana, di cui fecero le spese molti Vip del tempo, derubati, torturati, umiliati, distrutti. Un pezzo di costume ricostruito da Lugli con la solita efficacia: un po’ di ridondanza, forse, nella ripetizione quasi ossessionante del turpiloquio, della violenza fisica e verbale con cui sono ritratti i protagonisti, poveri cristi ignoranti e deprivati di tutto, anche se sappiamo che la mala romana, come spiega Lugli, era nulla rispetto al clan dei Calabresi, che fa una breve comparsa nel romanzo, rivelando la presenza di un cancro drammatico espanso in tutto il paese e mai davvero debellato.

La banda dell'Arancia Meccanica
Amazon.it: 6,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La banda dell’Arancia Meccanica
Lascia il tuo commento